22/03/11

l'abbandono del narcisista


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Perché il narcisista seduce e abbandona subito?
Questa è una domanda di qualcuno che, tramite google, è approdato qui.
Rispondo.
Il narcisista non è mai soddisfatto di attenzioni perchè non ne ha mai avute come avrebbe voluto. Naturalmente il "buco" di attenzioni risale alla prima infanzia. Magari è stato anche amato o amata, ma non come avrebbe desiderato, ricevendo più quantità che qualità. Altre volte ha vissuto la sensazione di essere ignorato e di dover per forza "conquistare" l'affetto del padre o della madre. Altre volte è stato amato ad intermittenza sperimentando escamotages per attirare l'attenzione su di sè nei periodi "di magra".
Per questo il narcisista adulto struttura modalità relazionali seduttive, strategie di "adescamento" più o meno subdole, una seduttività prorompente oppure sottile. 
E' capace di attirare chi? Quelli che hanno un forte bisogno di dare amore per sentirsi importanti e amati. 
Paradossalmente, ciò che viene a crearsi è una relazione tra due narcisismi: quello di chi ha bisogno di dare e quello di chi ha bisogno di ricevere, naturalmente in modo amplificato rispetto alla "norma". 

Il narcisista ama la conquista difficile e chi gli si dà tutto e subito è roba da hard discount. 

Dunque, abbandona la preda facile e si impegna nuovamente in una nuova ricerca. L'abbandono è repentino e senza scrupoli. Perché il narcisista, purtroppo, ha imparato a non avere scrupoli per attirare amore.
Come rompere questo incantesimo? Il cambiamento avviene quando il narcisista comprende che le sue capacità seduttive in realtà sono bisogni di amore e supporto emotivo insoddisfatti ed antichi e che potrà amarlo davvero solo chi percepirà tali bisogni bambini. 
La strada è lunga e irta di difficoltà, purtroppo. E, talvolta, non accettando la propria vulnerabilità, il narcisista può abbandonare un rapporto finalmente maturo e fatto di reciprocità. Repentinamente, come sempre.

Vallo a far capire ad un o una narcisista che il suo conquistare cuori e teste così abilmente è in realtà un fragilissimo bisogno di affetto!


nuovi articolo sul narcisismo (clicca sopra): genitore narcisista, il ritorno del narcisista

Leggi Il mio libro "Apri, il piacere e il potere della condivisione" (non esattamente sul narcisismo ma sul cambiamento di sé, delle proprie idee di amore, amicizia, sentimenti, sull'empatia e sul potere della condivisione)

468 commenti:

  1. Caro Bruno,
    non molto tempo fa mi è capitato di dare del narciso ad un uomo che durante una telefonata iniziata bene, e all'improvviso finita male, mi ripeteva di piacersi, di guardarsi spesso allo specchio e di dirselo pure guardandosi.
    Nel dirlo mi ero espressa in tutta naturalezza e spontaneità, con un tono di voce quasi sorridente, ma l'uomo in questione si offese a morte concludendo la telefonata, con mio estremo stupore, insultandomi e riattaccando.
    Da quel momento il nostro rapporto amicale si ruppe, lasciandomi un profondo senso di delusione e amarezza.

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    1. Caro Bruno,
      Vorrei gentilmente un tuo consiglio. Ho letto le storie qui sotto...ma io sono ancora agli inizi nel senso che frequento questo narciso da un anno. All'inizio sembrava un vero principe, poi ha smesso di corteggiarmi. Mi dice di non mangiare tanto se no i miei fianchi lievitano e lui non vuole una ragazza grassa. Mi dice di fare sport se no mi viene il "culone" e lui quelle così non le vuole. Io peso 50 chili e sono molto proporzionata. Se gli faccio sorprese romantiche non ringrazia o mi dà dell'infantile. Lavora in mezzo a modelle...e allora mi chiedo e ti chiedo...perchè non mi lascia per mettersi con queste ragazze e sta con me??

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    2. perchè tu non l'hai mandato ancora a quel paese...

      ...scusa cara amica, ma non ci sono altre spiegazioni. Magari cucini bene, sei rassicurante, un parafulmine assecondante, forse, e i narcisisti ci vanno a nozze con chi mendica le loro attenzioni, perchè si sentono desiderati.

      La cosa interessante, però, più che cercare una spiegazione del comportamento del gentile e delicato lookologo con cui stai, sarebbe quella di capire perchè tu non l'hai mandato ancora a quel paese.

      Un caro saluto

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    3. se mi posso permettere, cara, lascialo prima che si appropri totalmente della tua vita e testa, questi personaggi non meritano di avere accanto persone sensibili e che amano con il cuore come noi...fallo davvero prima che sia troppo tardi...un caro saluto

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    4. Scappa. Ti prego non farti imbrogliare. Non potrai mai avere il suo cuore. Te lo dice chi oggi fa fatica a respirare. Non illuderti. Non farti illudere. Stai ben ancorata alla realtà. L'amore e' altra cosa... Cerca di volerti bene. Se io l'avessi fatto prima oggi forse non sarei morta dentro. So quello che ci si racconta. Non e' lui che ti deve lasciare perché tu a lui in qualche modo fai comodo. Sei tu che devi volerti bene e pensare al tuo bene. Ti abbraccio e spero che il mio dolore possa risparmiare dolore.

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    5. Scappa te lo dico pure io .Da 6anni ho la vita distrutta da uno tsunami e ancora lotto

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  2. Certo che è un "mestiere" duro , il tuo. Ma forse anche tanto affascinante.

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  3. ... i narcisisti.

    ...credo che alla fine si trovino...soli e narcisisti...che 2 brutti difetti.
    ...per fortuna nella vita si può SEMPRE cambiare.

    ciao Vania

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  4. @Occhiblu: Ciao!!ecco esiste una differenza tra narciso e narcisista, il primo è solo vanitoso, il secondo è problematico. Il narcisista non ha amici. Il narciso sì. A presto!
    @Sandra: mi piacciono le virgolette di "mestiere":) ahahahah. ciao!

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  5. @Vania:il senso di solitudine attanaglia l'anima del narcisista e lo mette ko. Lo supera conquistando e abbandonando. Ma diventa come una droga. Si può sempre cambiare, come dici tu, ma non è facile, anche perchè nel caso dei narcisisti ci sono seempre persone in buona fede e desiderose di dare amore incondizionatamente che ci cascano. A presto carissima!

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  6. Questo post capita giusto a fagiolo!
    Avevo giusto dei sospetti sui comportamenti di un probabile narciso...grazie per i chiarimenti
    Sempre interessante il tuo blog!

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  7. @Rosso Vermiglio: bene, mi fa piacere di esserti stato utile; mi preme risottolineare una cosa. Il narciso non è patologico, può sembrarlo a causa della spasmodica cura della propria immagine e per l'elevata e sbandierata autostima. Può dare fastidio a chi non è esuberante come lui/lei e raramente si impegna in una relazione profonda perchè è troppo interessato ad apparire piuttosto che ad essere (vedi il mio post "l'ho pestata" di qualche tempo fa). E' caratterialmente fatto/a così: prendere o lasciare. Il narcisismo, sebbene da qualche tempo la psichiatria americana stia sottovalutando tale patologia, è cosa seria, molto seria. Non è un aspetto caratteriale ma è un pilastro fondante della personalità. Il "narcisista" è completamente asettico rispetto alla propria emozionalità e a quella degli altri. Sfrutta le occasioni anche conviviali per avere i riflettori su di sè. E' cinico, sprezzante e spesso autoritario. Non può avere amici e se comincia una relazione questa è basata sullo sfruttamento dell'altro/altra. Può essere molto aggressivo verbalmente ed è convinto che tutto gli è dovuto. Gli altri sono dei meschini e lui/lei merita gli applausi del mondo, a prescindere da tutto. Ed è senza scrupoli per arrivare all'obiettivo. Può affascinare per la sua sicurezza in sè e per l'apparente andare controcorrente ma poi si rivela, in un rapporto più profondo quello che è: un fragilissimo fiore in cerca di sole. Ma non dà occasione per essere innaffiato perchè non accetta la propria vulnerabilità. E cerca un altro sole. Tanto per lui o lei, un sole vale l'altro. Ecco la profonda differenza tra narciso e narcisista, tra vanità (irritante quanto vuoi) e psicopatologia.
    Ciao!!!

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    1. finalmente una descrizione accurata del comportamento del narcisista grazie xkè ho capito che la persona che ho frequentato è così penso anche che siano persone che giocano con i sentimenti proprio xkè nn ne hanno aggiungo che nn amano l'intimità ma mi chiedo se stanno con gente come loro amici narcisisti come loro e se rinnegano o sono bugiardi?

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    2. è proprio così...mi sono resa conto che la persona con la quale stavo soffre di questo disturbo. é senza scrupoli, prima ti fa stare bene x ottenere quello che vuole (nel mio caso i soldi) e poi ti abbandona senza umanità con un figlio in grembo che purtroppo ho perso. Questa storia mi ha annichilita, distrutta, amareggiata e ora provo solo tantissima rabbia. Speriamo solo al più presto di dimenticare questa assurda squallida storia.

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    3. Scusami x caso venere blu, sei di Milano??

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  8. Grazie per gli ulteriori dettagli, ciao!

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  9. ...ho riso vedendo lo sfondo nuovo....e poi mi ha fatto "paura".....:)))
    ciaoooo Vania

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  10. @Vania: ahahahaha :) si vede che non sei una donna di mare!! ahahahah

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  11. Caro Bruno, dimmi è narcisismo quello che spinge qualcuno a stare sempre al centro di un'azione ed è sempre in prima fila anche quando nessuno lo invita a farlo?
    Io mi ritrovo ad essere spesso protagonista di ogni avvenimento pur non avendo nessuna voglia di esserlo.
    Il tuo post mi da uno spunto di riflessione e mi viene il dubbio che potrebbe essere il mio narcisismo la causa di quanto sopra detto.
    ciao

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  12. @Marisa: uhmmm domandona...allora se la persona si sente spinta da chissàcosa non sa a star sempre in prima fila per stare al centro di un'azione o dell'attenzione, sì. E' narcisismo,direi SANO, se la persona fa qualcosa di buono per gli altri, nonostante cerchi le luci del palcoscenico. Poi il destino o chiamalo come vuoi, io lo chiamo la rete della casualità e della causalità, sceglie alcune persone più di altre al centro della scena. Vuol dire che sono indispensabili nella scena. Il fatto che non si abbia voglia di essere "protagonista" credo sia dovuto ad un non sentire di meritarlo quel palcoscenico, è come un attore che recita benissimo ma poi si vergogna dell'applauso perchè crede di non meritarlo. C'è una lotta tra desiderio di esserci e paura di essere protagonisti, perchè poi, è certo che gli altri si aspettano grandi cose dal protagonista e rispondere alle aspettative -anche solo presunte- degli altri è una gran fatica. Questa è ciò che mi sento di dirti, così, d'impulso. Ciao!!!!

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  13. ...o Bruno, è proprio così!

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  14. Molto interessante!
    Grazie.
    Paolo

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  15. @Marisa: ciao!purtroppo è proprio così!peccato perchè i narcisisti sono quasi sempre persone dalle inesauribili risorse.
    @Paolo: Grazie a te, Paolo!!! A presto

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  16. Ciao Bruno,
    Definire un narcisista "un fragilissimo fiore in cerca di sole" mi sembra un po' troppo per un personaggio del genere. Io sono stata con un narcisista perverso per tre anni e ti posso assicurare che di fragilissimo fiore non ha un bel niente. Mancano di scrupoli, di senso di colpa, di assunzione di responsabilità, di profondità emotiva. Io li definirei piuttosto dei mostri della psiche e del cuore di chi casca nel loro gioco seduttivo (che dura solo all'inizio come ben saprai perché poi la storia cambia). Non sono d'accordo sul fatto che sono persone dalle inesauribili risorse anzi è proprio il contrario. Si legano proprio a coloro che possiedono tutte quelle caratteristiche che loro non hanno per poter in qualche modo sentire e sentirsi importante. Come fa una persona dalle inesauribili risorse a dovere per forza distruggere gli altri per esistere???

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  17. @Anonima: ciao! ogni narcisista è una storia a sè. Spesso coabitano diverse patologie in lui/lei. Può essere narcisista ma anche istrionico come paranoico o ossessivo come antisociale. Il narcisista puro è presente solo nei manuali.
    Capisco che definirlo "fragilissimo fiore in cerca di sole" per chi ha vissuto l'umiliante condizione di partner sembra un assurdo. Come hai letto, non sono stato tenero con il soggetto narcisistico ma in un'ottica "psicogenetica" lo penso bambino, coi suoi giochi, sua madre, suo padre, i suoi amichetti. Lo penso in fasce e poi ragazzino/a, adolescente, coi primi amori...il sadico, il rovinafamiglie e rovinapersone è stato ferito molto profondamente nel suo passato e non hanno avuto scrupoli nei suoi confronti. Per questo, per me, è un fragilissimo fiore, magari non profumato, magari spinoso, ma fiore, per me, rimane. Un abbraccio. Bruno

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    1. ambiguo...ma vero!
      mia figlia a soli 10 anni ha definito suo padre un bambino.
      a volte, dice, sembra lui il figlio ed io la madre (per fortuna non lo consente).
      un fragile bambino, il narciso, ma pericoloso sopratutto per i figli!
      una cosa tra le tante, mi stupisce le inesauribili risorse che hanno, come mai non giovano a "salvarli"?
      e perchè se sono così "bravi" poi hanno bisogno di conquistare e di esssere rassicurati?
      hanno bisogno di essere amati ma allontanano tutti con loro anaffettività (l'unica per salvarsi e stargli il più lontano possibile)

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    2. Bruno dtdc, ho letto con molto interesse i tuoi commenti. forse i piu0 chiari es esaudienti che abbia mai letto in merito a questo disturbo di personalità. vivo con un narcisista patologico antisociale da 30 anni, e tanti me ce ne sono voluti per capire che il "malato" era lui e non io. Mi farebbe piacere poterti scrivere in privato o contattarti per maggiori chiarimenti personali. Rimango in attesa se cio' è possibile...Grazie!

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    3. carissima, grazie per il tuo commento e per l'apprezzamento. Situazione dolorosa la tua. Puoi scrivermi in privato, se vuoi. capisco che una parola in più può essere fondamentale in questa fase della tua vita.
      ciao

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    4. Dura l'avventura con illusionisti del genere....veramente ti portano all'autodistruzione....l'unica maniera per salvarsi e' allontanarli per sempre....ma hai l'impressione di amarli per sempre

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  18. Ciao Bruno,
    Capisco o almeno mi sforzo di capire il tuo discorso ma di sicuro non lo condivido. Mi sembra un tentativo di umanizzare e a tratti giustificare persone che purtroppo di umano hanno poco, anzi pochissimo. Se non l'hai mai letto ti consiglio di leggere "Molestie morali" di Marie-France Hirigoyen dove si descrive in maniera molto precisa ( e te lo dice una persona che ha convissuto con un narcisista) di che personaggio stiamo parlando. Sono molto severa su queste persone perché ho visto e ho soprattutto "sentito" quanto i narcisisti godano nel vedere soffrire gli altri, in particolare coloro che gli amano. Di fronte a chi gode nel vedere soffrire un altro non trovo nessuna giustificazione.
    Un saluto
    Erica

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  19. @Erica: ciao. qui parlo di narcisista come affetto da un disturbo di personalità http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_narcisistico_di_personalit%C3%A0

    chi ha un disturbo psichiatrico per me è da curare non da non giustificare.

    Poi il mondo è pieno di sadici e "cattivi". Magari non sono narcisisti, non sono casi psichiatrici, non lo so, anche se laddove c'è un sadico, un disumano, credo ci sia una patologia. Da curare.
    E narcisisti non si diventa, così, di punto in bianco.
    Spesso, e non voglio colpevolizzare nessuno, chi crede al narcisista, chi lo ama, ha difficoltà a comprenderne l'essenza patologica, se non dopo che qualcuno gli apra bene gli occhi o dopo una "catastrofe" di vario tipo.
    Chi ha una patologia è da curare, non da biasimare. Capisco però che ciò non possa essere possibile a chi, ingenuamente e umanamente, si trova a convivere con un soggetto patologico che non lo sembra per via del modo arrogante e "vincente" di rapportarsi agli altri. Un caro saluto.

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  20. Ciao Bruno,
    Non ho letto il blog quindi non capisco bene da che punto di vista tu stia parlando di narcisismo patologico. La pagina di wikipedia dice molto poco su quello che è il narcisismo con la N maiuscola. Sinceramente non mi spiego questa tua frase: "chi crede al narcisista, chi lo ama, ha difficoltà a comprenderne l'essenza patologica, se non dopo che qualcuno gli apra bene gli occhi o dopo una "catastrofe" di vario tipo". Il narcisista non si presenta mica come la persona disturbata che è. Anzi, tutto il contrario. Seduce chi gli sta di fronte incarnando l'ideale d'amore della persona che in quel momento gli interessa (parlo sempre di relazione di coppia). Possiede una grande intuizione che usa però per capire di cosa ha bisogno il patner, quali sono i suoi punti deboli affinché la seduzione risulti efficace. La seduzione va avanti finché il narcisista è sicuro di avere l'altra persona in pugno. Solo quando si sente sicuro del suo potere sull'altro allora fa vedere l'altro lato di sé, ma, attenzione, in maniera molto sottile. Quindi cominciano le battutine, il sarcasmo, l'arroganza, ma, come dicevo, non in maniera eclatante, perché rischierebbe di essere scoperto. Tra l'altro la seduzione potrebbe durare persino anni per cui il narcisista potrebbe cambiare faccia dopo x anni di relazione in maniera improvvisa (e se potessi, sottolinerei improvvisa). Per cui la domanda sorge spontanea: se la tua compagna ti dice che ti ama, è sempre presente, disponibile, tenera, ma ogni tanto e soprattutto di punto in bianco (e la cosa non ti torna, ma tu non sai come spiegartelo) ti mette in imbarazzo in pubblico facendo strane battutine sul tuo fisico (ad esempio), ma subito dopo ti rassicura dicendo che sta solo scherzando....tu che faresti? Davvero pensi che sia così facile cogliere l'essenza patologica di un essere del genere? Non stiamo parlando di persone che manifestano apertamente quello che sono per cui ti assicuro che non lo è. Non so se su wikipedia ci sia scritto, ma l'umilizione e la svalorizzazione dell'altro fanno parte del comportamento narcisista perché in questo modo si sente superiore agli altri. Queste persone sarebbero in grado di dirti ti amo facendo gli occhi dolci e intendere esattamente il contrario. Tutto questo per dire che sono dei manipolatori, che non è facile identificarli, e che non stiamo parlando di gente che va in giro con la camicia di forza ma che potrebbe essere un vicino di casa.
    Un saluto

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    1. sono pienamente d'accordo, per 4 anni di relazione con uno di questi e ne sono volui ben due per arrivare a capire che fosse malato..il comportamento è proprio quello che dici, arrivano a destabilizzarti e non capisci più nulla..però tu li giustifichi sempre e hai fiducia perchè sei innamorata, loro no..ed è un gioco al massacro..per la vittima..per loro, quando li hai scoperti basta solo fare puff..spariti. Nessun dolore, e anzi ti abbandonano anche crudelmente, con parole dure e cattive, da oggi a domani..ma poi tornano e tornano finchè non ti hanno succhiato fino all'ultima goccia della tua essenza vitale..finchè glielo permetti loro tornano sempre..sono dei parassiti non sono esseri umani...malati poverelli si..ma fanno danni enormi sulle persone e non solo psicologici...incontrarne uno e piacergli è una vera disgrazia.

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    2. grazie care lettrici per le vostre testimonianze. CHi ama e ha bisogno di essere amato spesso interpreta i comportamenti dell'altro in modo "parziale". Di solito qualcuno ci fa notare qualcosa, un atteggiamento "strano" di lei o di lui. Spesso è tardi, la vittima del narcisista è psicologicamente distrutto/a. Gli occhi: guardiamo gli occhi delle persone. Dicono tanto. E le reazioni alle critiche. Come sono? Le critiche sono accettate? Le lacrime. Non è difficile interpretare una lacrima. E' posticcia? E' vera?
      Poi, lo so, tra il dire e il fare...
      Un caro saluto

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    3. Gli occhi, le lacrime....sono attori eccezionali! L'insofferenza alle critiche? Te ne sei innamorato e lo sai, lui è solo sensibile!
      Bruno magari da fuori certe stranezze le noti, sicuramente a posteriori ripensandoci le vedi, ma mentre ci sei in mezzo hai talmente tanto fumo negli occhi che non ti poni alcun dubbio. Non vuoi nemmeno portelo, ti ha incantato e sei nel bel mezzo del tuo sogno più bello.
      Non so se ti è mai capitato di finire nella rete di uno/a di loro, ho l'impressione di no. Io ne sto uscendo adesso, faticosamente e dolorosamente, essere il target di un narcisista è una delle peggiori sventure che possano capitare e se ne esce sempre a pezzi, e irrimediabilmente cambiati.
      i narcisisti non sono fiori, non sono nemmeno fiori spinosi, sono solo parassiti. Come chi ne cade vittima non sempre è complice, non sempre è fragile. Spesso è solo sfortuna, è il caso (a questo punto condivido l'affermazione "un sole vale l'altro").
      E purtroppo devo aggiungere che ce ne sono tanti, è una patologia più più diffusa di quanto si creda. Il mio consiglio è di cercare di informarsi perchè nessuno è fuori pericolo, inoltre quando si comincia una relazione che sembra un sogno, che è troppo bella, ecco che è il caso di guardarsi le spalle perchè il "troppo" può vuol dire che stiamo cadendo nella trappola. Infine ascoltiamo i nostri "campanelli d'allrme", piccoli segnali che ci invia l'inconscio sin dal primo momento. Ci sono sempre, non ho letto o sentito una storia dove fossero assenti, il più e saperli ascoltare anzichè dirsi "ma no, lui è meraviglioso, tutto questo è troppo bello!"

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    4. capisco la rabbia. ma questi sono AMMALATI. lo so, sono sprezzanti, crudeli, cinici e affascinanti...ma sono sempre AMMALATI.
      Confermi ciò che ho detto: i segnali ci sono e spesso chi ci casca, chi si fa travolgere e accecare non è esente da una certa problematicità, chiamala estremo bisogno di attenzioni, passività, tendenza ad essere manipolati, masochismo, suggestionabilità...ma una certa problematicità c'è.
      alla fine ci si sente svuotati, falliti, a pezzi.
      ti capisco, vi capisco.
      Ma ho pena anche per i fragili fiori o i parassiti, come li chiami tu. Non nascono così.
      E' vero, non ho avuto la "fortuna" di viverci accanto, sotto uno stesso tetto. hai ragione anche tu. Ma li ho frequentati...
      A presto, grazie per aver scritto e condiviso.
      Bruno

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    5. Credere nell'amore nn significa per forza avere dei problemi. Inizialmente il narcisista studia la preda e le entra dentro. Facile entrare in chi crede all'amore in modo onesto. Facile e assolutamente normale. Piano piano ti avvolge. Io penso che il bisogno di amore e di amare nasconda grandi verità. E' il bisogno di ogni essere umano di riempire la solitudine, di condividere, di sentirsi desiderato, di sognare tra braccia rassicuranti .... Inutile continuare. L'amore onesto, chi onesto e', ben lo conosciamo. Il grande disprezzo che oggi provo dopo 5 anni di rapporto con un narcisista nasce dalla certezza di oggi che mai ha avuto uno scrupolo. Si, certo io ho permesso tutto. Ma purtroppo quando sei disposto ad amare credi nell'altro. Ti abbandoni all'altro. Confidi nell'altro. Sei dedicata all'altro. Un giorno ti svegli e vedi begli occhi dell'altro uno sguardo diverso... E li', in quel momento, dovresti scappare. Ma subito nn capisci. Ci vuole tempo per rinunciare ai sogni. Subito cerchi altre vie di fuga. Hai ancora sete di amore. Il tempo passa e piano piano ti svegli. Provi a rassegnarti e a vedere se ci sono possibilità per poter continuare a sognare.... Passa il tempo e alla fine ti trovi tramortito, inebetito e stanco, molto stanco. No mi dispiace. Comodo. Sempre comodo incasellare chi nn ha scrupoli nella parola "malato". Nella nostra società chi procura dolore agli altri finisce sempre con l'essere definito "malato" quindi poverino aiutiamolo. Mi spiace solo di aver permesso a un principe che si e' trasformato in lupo assetato di sangue di sbranarmi e farmi a brandelli. Ma certo nn posso dire che e' ammalato. Lui adesso e' fra le braccia della nuova vittima mentre io sto ricucendo i pezzi.

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    6. Cara lettrice, ci sono i malati di narcisismo e chi, per carattere, esperienze di vita, modalità relazionale, considera un rapporto in modo superficiale e "avventuroso". Il farfallone può non essere un narcisista. il seduttore può non essere un narcisista. Il bugiardo può non essere un narcisista. Il tombeur de femmes può non essere un narcisista.
      ma il narcisista è narcisista ed è ammalato. Attenzione! Solo il 2% degli esseri umani. Questo 2% ha una psicopatologia. Il resto è varia umanità: screanzati, subdoli, cattivi, cinici, ammaliatori ma NON PATOLOGICI! Il 2% sono patologici e per questo vanno "compresi" in quanto persone sofferenti, figlie, anch'esse di un passato spesso drammatico (figli non amti, non voluti, ignorati etc...).
      Chi ama certamente ha bisogno di scoprire la bellezza dell'abbandonarsi e dell'aver fiducia nell'altro. E si possono prendere delle cantonate. Una, due, tre. Quando diventano di più chi ama vive nell'illusione e già vivere nell'illusione di essere amati quando non lo si è - e tutto porta a tale conclusione - diventa masochismo e la vittima di un soggetto senza scrupoli (ripeto: se rientra in quel 2% è narcisista) ha un problema. Il problema non è amare, il problema è amare quando si è esclusi, violentati, derisi, dal narcisista o da chi non lo è affatto. Nel primo caso si è vittime della patologia, nelgli altri 98, di un soggetto senza scrupoli.
      Un caro saluto

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  21. @Erica: cara Erica, grazie delle tue precisazioni e credo che una testimonianza di chi ha vissuto accanto ad un narcisista sia utile a tutti noi e a chi ha dubbi circa la vera realtà psichica del proprio compagno o della propria compagna. Parlavo di "difficoltà", proprio perchè vi è manipolazione. C'è anche da dire che non tutti siamo uguali e che alcuni percepiscano meglio i tentativi di manipolazione di altri. Ma il discorso si farebbe infinito. Ti ringrazio per il tuo contributo e spero che potrai dire la tua anche per altri argomenti. Ciao!!!

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  22. Ciao Bruno,
    Sì, hai ragione, il discorso si farebbe infinito. Ci sarebbero altre precisazioni da fare a questo articolo, ma purtroppo non ho tempo!
    grazie per il confronto!
    ciao!
    Erica

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  23. salve a tutti,
    io ho appena concluso una relazione con un narcisista...che a detta sua ora si vede pronto a cambiare!ragazzi non fidatevi,se si avvicinano alla terapia molto spesso e' solo x riappropriarsi della propria grandiosita' perche ' uno che decide di cambiare,e lo vuole con tutte le forze compie gesti anche molto piccoli per farti credere cio' non solo parole.come sempre del resto fanno loro.
    Mi piacerebbe confrontarmi su cio'...se qualcun'altra/o ha avuto esperienze come la mia di finti pentimenti....
    ile

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    Risposte
    1. ciao,anche io ho commesso l'errore di sperare... ne ho vissuti 10 anni di finti pentimenti.
      dopo 6 anni abbiamo tentato un percorso con un psicoanalisa che saltuariamente "frequentava" ...e verso la fine altri 8 mesi di terapia cognitivo-comportamentale.
      ...ma come dice, bruno, alla fine la responsabilità era tutta mia.quando finalmente ci siamo lasciati è stato come lasciare un elastico quando lo si è tirato troppo.
      cattiverie ripicche dispetti ricatti di ogni tipo e sorta.

      dopo 2 anni e mezzo di separazione, pur avendo cambiato numero di tel. ed avendogli impedito di "arrivare" a me

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  24. @Ile: ciao Ile. il paziente narcisista è frustrante per il terapeuta. Seduce anche lui. Mima i miglioramenti e se lo specialista non è tanto esperto, ci casca per poi soffrirne come un cane. E' un classico. E' il paziente, per molti, più difficile. Spesso, dopo anni di terapia, l'abbandona senza nemmeno un sms. E' vero, chi decide di cambiare intimamente non desidera sbandierarlo ai 4 venti. Ma per il narcisista, poichè la terapia è un ulteriore palcoscenico, non è così. Qualcuno cambia veramente e a piccoli passi....ma sono casi, putroppo infrequenti in questa categoria psicopatologica. Ciao!! A presto! e grazie per aver condiviso.

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    Risposte
    1. Buonasera Bruno, ho una relazione con un narcisista patologico. Attualmente in terapia sembra voler combattere e guarire. Io invece sto sforzandomi di convincermi a lasciarlo pur essendo difficilissimo, tu sai quanto riescano a incantarti, ma essendomi documentata molto mi pare di aver capito che non hanno via d'uscita, non guariscono mai. Ora leggo nel tuo post che alcuni ci riescono. Puoi dirmi di più? Grazie e complimenti per il blog.

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    2. ciao, cara lettrice e grazie per i complimenti.
      Ogni caso è un caso a sè. Bisogna capire quanto il disturbo è strutturato, forte nel soggetto. La terapia è molto complessa, lunga e a rischio "chiusura" con questi pazienti. Se la terapia sta durando è un buon segno. Il problema è che il narcisista vede la terapia come un combattimento contro il terapeuta non contro se stesso. Lo snodo positivo della terapia c'è quando comincia a percepirsi come debole, bisognoso d'aiuto, vulnerabile e ad affidarsi. In un certo senso è uno snodo "depressivo" e i segni sono abbastanza visibili a chi gli sta accanto.
      Se noti dei cambiamenti, se noti che sta cominciando a mettersi nei panni dell'altro, a commuoversi per qualcosa (e non in modo artefatto) se lo senti vicino, senti che si sta scoprendo vulnerabile, non giudica più con arroganza gli altri, rinuncia ad emergere nelle sue attività e a fare le scarpe a qualcun altro, se ti chiede aiuto e lo vedi un pò smarrito...è sulla buona strada. Lunga strada ma spianata.
      In bocca al lupo a tutti e due.
      Ciao!

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  25. grazie bruno,davvero gentile.
    Ma sti soggetti son pazzeschi,sono pazzi loro ma sono abilissimi a farti credere che sei tu da ricoverare.assurdo!
    Io ho perso tutte le speranze,dopo essermi spremuta x bene.
    ile

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  26. interessanti le testimonianze di Erica ed Ile. mi ci sono rispecchiata per certi versi in entrambe, che con un narcisista (e qualche altro appellativo di mia creazione) c ho vissuto quasi sei anni.
    è vero, sono estremamente seduttivi e sanno come incartarti. anche quando cominci a dare segni di stanchezza e loro partono con il "io cambierò".
    però sono d accordo con Bruno su due cose: la prima è che i segnali si evincono... specie chi non è coinvolto lo nota molto bene, il problema è che poi le persone coinvolte (e parlo del mio caso ovviamente non mi permetto di toccare le due testimonianze) si ha l idea di fare sempre di testa propria e quindi per vedere ci vogliono pure gli occhi... ma non sempre si è disposti a farseli aprire.
    altra cosa con cui concordo (e mi riesce più facile ora che ho messo un bel po' di distanza anche in termini di tempo dal suddetto) è che sono persone comunque fragili e ferite.
    (a "caldo" dicevo sempre quegli aggettivi di mia creazione un ninin scurrili pure)
    il mio ex è stato allevato da un numero piuttosto alto di tate, con i genitori più dediti a fare la bella vita che a curarsi del figlio visto semplicemente come colui che portava avanti il nome piuttosto che un bambino da amare.
    ciò non lo giustifica per le volte che mi ha messo le mani addosso, ma credo sia altresì vero che se è il solo linguaggio che ti insegnano non puoi imparare nient altro da solo.

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  27. @Sonia: grazie carissima del tuo contributo, utile per tutti. :)

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  28. Ciao a tutti, condivido pienamente ciò che ho letto in questo blog. Sono appena uscita da una relazione con un personaggio che presenta tutti i tratti da voi descritti. Purtroppo sto soffrendo molto perchè mi sono accorta troppo tardi con che razza di bastardo stavo. Falso, manipolatore, traditore all'inverosimile, ha negato perfino di fronte all'evidenza (l'ho beccato con un'altra più volte in macchina e a casa sua ed ora questa ha preso il mio posto, da un giorno all'altro, via una e sotto un'altra). Neanche una parola di comprensione, di pentimento, niente di niente, dopo 4 anni io non esisto ed è come se non ci fossi mai stata. L'unica cosa che ho ricevuto in cambio è stata una grande umiliazione proprio di fronte all'altra: lei mi ha dato qualcosa che tu non mi hai dato! Penso che non servano ulteriori commenti. Un saluto a tutti

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    1. Solidarietà, cara anonima. Ti auguro di incontrare presto una persona sincera e di non sobbarcarti dinamiche psicopatologiche perlopiù subdole. Ciao!!!

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  29. Ciao a tutti,anch'io ho chiuso una storia se così si può chiamare con un narcisista.
    E' stato il mio primo amore e per ben due volte a distanza di 10 anni mi ha distrutto psicologicamente.Ero molto ingenua e non vedevo il male.
    Sono una donna buona, generosa, piena di vita,piacente,in carriera,orgogliosa di me stessa e con tante altre qualità e sono fiera di essere così.
    Ho amato quest'uomo con tutta me stessa, senza mai pretendere nulla e in cambio ho ricevuto solo cattiverie gratuite.
    Per mia fortuna,non sono mai caduta nelle sue provocazioni, nell'intento di distruggermi quando fuggivo da lui.
    Ho incassato tutte le sue cattiverie perchè mi sono resa conto che avevo a che fare con una persona insensibile, fredda e quant'altro e che non avrei ottenuto ascolto lamentandomi o vendicandomi.
    Non riesco ad odiare per mia natura.
    Ho accettato di perderlo, per non perdere me stessa.
    Lui adesso,dopo mesi ormai,vorrebbe continuare a manipolarmi, incarnando l'uomo dei miei sogni.
    Ma io resto indifferente.
    Oggi ho aperto gli occhi grazie all'aiuto di una psicoterapeuta. Finalmente!
    E mi dico da sola che questa esperienza, evidentemente era necessaria per crescere, maturare e per diventare quello che sono ora forte,coraggiosa e determinata. Lui non mi fa più paura. Io ho vinto.

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    1. Sono contento per te. L'aiuto degli altri, a volte di un professionista, è indispensabile per la vittima del narcisista. Ricominciare ad aver fiducia negli altri è difficile ma possibile. Un caro saluto e grazie per aver condiviso!!!!

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  30. sono stata quasi distrutta da un narcisista perchè mi ci sono voluti 25 anni per capire questa patologia e perchè sono una persona molto tollerante e comprensiva ;tutto ciò perchè la malattia è diventata palese con una sua manifestazione maniacale- euforica all'età di 50 anni, e per una mia profonda depressione che mi ha portato da una psicoterapeuta la quale mi ha ridato fiducia in me stessa e mi ha aperto l'anima.Ora rimane un grande problema mi devo separare e quando ci sono figli minori non è facile!

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    1. in bocca al lupo! E' una strada non facile ma dare una svolta positiva alla tua vita si può.
      Sono contento che tu abbia svoltato e sono sicuro che saprai agire bene con i tuoi figli ai quali spiegherai fra qualche tempo la tua situazione.
      Mi turbano 2 cose: i 25 anni di sofferenza che hai vissuto e il destino, adesso, di quest'uomo che, comunque, ha una sua psicopatologia da affrontare. Spero che qualcuno lo aiuti e si faccia aiutare ma, per tutte le cose che abbiamo detto sinora, questa seconda possibilità è molto, molto remota. Un caro saluto

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  31. Relazione di 4 anni appena conclusa con una donna narcisista ( non sono solo i maschietti :-) ), purtroppo solo a relazione conclusa ho capito quale fosse il suo vero problema, il narcisismo lo avevo sempre escluso.
    E' vero che chi malauguratamente si innamora di loro purtroppo va incontro a tanta sofferenza e che la cosa migliore da fare è tagliare tutti i ponti (quello che ho fatto)... ci si è fatti del male a sufficienza, però non riesco a odiarla, la considero una persona malata che ha bisogno di aiuto, aiuto che difficilmente troverà ...

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    1. caro lettore benvenuto!
      Certamente, la patologia narcisistica colpisce anche la donna e la tua considerazione finale, ossia che è una persona malata, è il punto di arrivo non solo di chi è stato "vittima" del/la narcisista ma anche di chi ha tale problema psicologico/psichiatrico.
      La rabbia e l'odio devono diventare constatazione della malattia.
      La superiorità arrogante del narcisista deve diventare accettazione della propria problematicità.
      Grazie per il tuo intervento, a presto!

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  32. Salve a tutti,
    è veramente disarmante constatare(dopo una relazione con una donna narcisista istrionica con tratti borderline) che i casi sono molto frequenti, sia al maschile che al femminile, penso che le percentuali che vengono date relativamente a queste patologie debbano essere riviste.
    Noto inoltre che le dinamiche comportamentali sono molto comuni, trovo inutile pertanto ripetere o descrivere la mia esperienza, diventerebbe una pagina conosciuta.
    Quello che vorrei confermare è la difficoltà di queste persone ad affrontare una terapia, sono assaliti dal terrore e scappano, per mia fortuna essendo appassionato dalla psicologia mi sono reso conto in tempo del problema e nonostante l'affetto che ho provato per questa persona ho cercato di essere il più distaccato possibile per capire le sue dinamiche comportamentali e cercare di convincerla ad affrontare un percorso terapeutico....ma purtroppo è durato pochissimo...dopo quattro sedute la signora si è dileguata. I tentativi di recuperare la sua fiducia inutili....quando ha capito di essere stata scoperta ha innalzato muri impenetrabili tra me e lei. Per non avere sensi di colpa potete anche provare ad aiutarli....ma i narcisisti ....fuggono!!!!
    Saluti Luciano
    p.s. complimenti per il blog.

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    1. Caro lettore, benvenuto anche a te.
      La comorbilità, ossia la compresenza di diverse patologie nello stesso soggetto, è una vera gatta da pelare per l'operatore. Nel caso che ci racconti, il tratto borderline credo ti abbia spesso distolto dal disinvestire emotivamente sulla relazione. Il pianto, l'appariscente infinita tristezza del borderline di fronte all'eventualità di essere lasciato, ti avrà sicuramente colpito...
      E molti partner dei narcisisti sono vittime anche della sindrome da "io ti salverò". Constatata la patologia si dicono che è impossibile non guarire, che nonostante tutto lui o lei sono l'altra metà, che è possibile con l'amore trasformare tutto, anche la patologia.
      Non è raro trovare accanto ai narcisisti dei masochisti, e non è una battuta.
      Grazie caro Luciano, anche per i complimenti, a presto.

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    2. Sono stata manipolata da un narcisista patologico per 30 anni, con sue fughe e ritorni, quello che leggo qui e' esattamente la sua descrizione.
      Purtroppo non ammettono di avere un disturbo e non accettano terapie.
      Sono riuscita a rompere questo forte legame, l'ho perdonato e ho cercato di mantenere un rapporto affettivo con lui perche' e' il padre di mio figlio ma anche in questo rapporto c'e' qualcosa che non va. Non riescono ad amare ma non riescono neppure a voler bene, a dare affetto. Sono vuoti, completamente vuoti e si resta spiazzati da questa aridita'.

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    3. Non riescono, non ce la fanno a dare affetto, perchè hanno una seria psicopatologia. In un certo senso non vanno neanche perdonati, ma curati. Capisco che la comprensione dopo anni di dolore non è ipotizzabile così facilmente...Sono aridi nonostante un loro modo di porsi a volte esageratamente ricco di suggestioni.
      Auguri, buona rinascita anche a te e stai vicina a tuo figlio che merita amore limpido. ciao!

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    4. Buongiorno, nuova di questo sito appena scoperto e molto interessante, soprattutto perchè anch'io sto vivendo la triste situazione di tutte/i quelle/i che qui mi hanno preceduta.
      Anch'io caduta nella rete della seduzione, concordo con la "preda difficile" (arrivavo da una situazione catastrofica ed assolutamente non volevo ricaderci) ahimè invece ci sono caduta dentro a pesce, nonostante i campanellini d'allarme sentiti molto distintamente a cui non ho dato credito un pò perchè supportata dai miei figli che mi dicevano di essere io quella strana e che per una volta che mi capitava un'uomo rispettoso, gentile e premuroso lo dovevo "prendere" al volo!
      Ora, dopo quattro anni, non solo conviviamo ma per una sua necessità lavorativa sono finita lavorare nella sua azienda con un contratto da dipendente che nemmeno un "extracomutario" (senza offesa) avrebbe accettato. Risultato? dipendo completamente da lui!
      Sono sempre stata una donna forte e che nonostante tutte le avversità che la vita mi ha messo di fronte (e credetemi sono tante) sono sopravvissuta ma questa storia mi sta demolendo tanto che mi sono decisa ad andare in analisi viste le continue insinuazioni da parte sua dell'essere IO quella bisognosa di cure perchè malata mentalmente ecc. ecc.....
      Così: sul lavoro è un'incubo ed a casa pure.
      Ieri giorno della mia seduta settimanale è caduto il vello dai miei occhi. Sono diventata consapevole di vivere con un narcisista patologico! Ecco perchè sono qui. Mi sono messa alla ricerca del "come fare", sempre che si possa.
      Non ho chiaramente vent'anni e riuscire a trovare lavoro da un'altra parte è impensabile anche se continuo a provarci, questo imporrebbe anche l'allontanamento anche abitativo e francamente tutto insieme so che non è possibile quindi vivo la situazione del "cane che si morde la coda": Allora la domanda è: come approcciarsi al personaggio in questione per far valere i miei diritti e riuscire a ritrovare il mio equilibrio perduto? grazie per avermi letta e per eventualmete rispondermi Le sarei veramente grata. Piera

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    5. Salve Piera, se il tuo terapeuta ti ha confermato la patologia del tuo compagno, certamente da una serie di situazioni che gli hai raccontato (non è facile diagnosticare se non hai di fronte il soggetto), adesso devi cercare di trovare il modo per recuperare le forze e prendere una decisione che, come puoi vedere, è simile in ogni commento di chi ti ha preceduta. Certo l'iniziale spaesamento è notevole, ma la cosa che più mi ha colpito nella tua storia è che anche i tuoi figli non sembrano tuoi "supporters", noto un pò di solitudine intorno a te e la scelta di farti guidare da un professionista è una buona scelta. Piccolo consiglio: cerca un altro lavoro, in modo che il tuo compagno non possa esercitare il suo potere anche nella sfera lavorativa e che tu possa respirare un pò in un ambiente diverso, accetta qualsiasi cosa, d'altronde peggio di come sei pagata....e rifletti un attimo prima di decidere, vedi come si comporta nel privato dopo che ti sei allontanata dalla sua azienda. Se persevera o ti svaluta ancora di più, la decisione è una e una sola per sopravvivere dignitosamente e per poi, vivere! Parla con il tuo terapeuta del rapporto che ti lega ai tuoi figli, è strano che non ti mostrino solidarietà. Forse non hai espresso loro, in passato, il tuo reale vissuto di sofferenza...un caro saluto, Bruno

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    6. grazie molte per la Tua risposta. I figli! Sì sì presenti, alla fine però meno rompi e meglio è....Sì, mi sono rivolta ad un terapeuta proprio perchè ormai ero quasi davvero convinta che ero io il problema e lui non sa che che ci vado,altrimenti: "vedi che avevo ragione a dire che avevi bisogno di cure?" questo per la mia dignità proprio non lo sopporterei. Anche la mia terapeuta mi ha consigliata di trovare altro lavoro, però sai mi sento davvero stanca e con l'età che ho, 54, davvero non ho più voglia di ripercorrere strade già battute tipo pulizie per cooperative e quant'altro con contratti di due o tre mesi salvo ritrovarmi improvvisamente senza stipendio e davvero la cosa questa volta mi farebbe impazzire visto che a carico ho una ragazzina di 13 anni in piena evoluzione in cui il padre chiaramente è totalmente assente! Come vedi è una situazione stracomplicata ed allora il mio spirito di conservazione mi spinge, seppur "lamentandomi" a percorrere al momento questa strada che almeno mi da un minimo di sicurezza anche se questa mi costa molto in termini psicofisici. Devo solo, e non è poca cosa, trovare la chiave di apertura che mi consenta di sopravvivere evitando attacchi demolitori, solo che non so davvero da dove cominciare....Mi piacciono molto le sfide ma questa è una partita difficilissima da giocare, ci sono troppe incognite perchè è appena incominciata ossia ho scoperto da pochi giorno i perchè dei suoi comportamenti e quindi mi devo stabilizzare e come ben Tu dici, posso contare solo su me stessa...E' molto interessante il Tuo blog ed i vari argomenti che tratti, grafologia per esempio mi ha sempre affascinata molto, sono convinta che dalla scrittura oggi ahimè quasi non pù usata, si comprenda molto di una persona! Mio nonno diceva spesso che il "progresso era uguale a regresso", al tempo non comprendevo ma oggi devo dire che per molti versi aveva pienamente ragione, si sono perse molte cose importanti che davano più il senso dell'essere "umano"
      inteso come persona, il buon senso regolava tante cose e la stretta di mano era una "cosa" impegnativa. Oggi la stretta di mano da qualcuno è stata imparata a farla in un certo modo solo per dare l'impressione di un essere "importante"! Mah che dire ancora...che brutta società questa di oggi! Ti ringrazio molto per le risposte esaurienti e mirate. Auguro a Te e Tutti una buona giornata. a presto Piera

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    7. è già una gran cosa capire che non si è sbagliati e che accanto c'è una persona patologica. Prenditi i tuoi tempi ma inizia a spulciare i giornali di annunci di lavoro....
      grazie a te Piera, commenta come e quando vuoi, qui troverai persone belle e trasparenti.

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  33. Ciao, dopo 26 anni finalmente ho capito chi ho sposato. La mia situazione per fortuna si è sbloccata perchè, a 50 anni, ovviamente, è entrato in crisi, si è innamorato (?) di un'altra poveretta ed è entrato in un delirio narcisistico tristemente ridicolo (cravatte, profumi, viagra, imbellettamenti vari). Io soffro moltissimo perchè era, nonostante tutto la mia vita e l'ho amato moltissimo, però sono anche sollevata perchè se si tratta di una patologia ho la conferma che non ero io la pazza. Sarà un percorso non facile ma mi libererò di questo pover'uomo il cui destino mi sembra già segnato e, per il bene che gli ho voluto, questo mi rattrista molto.
    Purtroppo abbiamo una figlia di 11 anni e ho paura di che tipo di padre possa essere. Io sono collaborativa per quanto concerne la gestione incruenta della separazione ma non vorrei che questa sua patologia lasciasse traumi nella mia piccola. Spero che l'essere stato un padre assente in questo caso sia un fattore positivo che giochi a nostro favore.
    In ogni caso sono devastata ma felice di vedere la luce in fondo al tunnel sempre più vicina... Auguri alla povera cretina che crede di aver fatto un affare...
    ciao

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    1. ciao carissima. non so se quest'uomo sia narcisista. La diagnosi di narcisismo è seria, rigorosa, e prevede tutta una serie di comportamenti precisi e inequivoci. Ci sono tantissimi 50 enni che lasciano moglie e figli per altri lidi imbellettandosi e non sono narcisisti. La pillolina e le cravatte non fanno di un uomo un narcisista: forse un uomo in crisi con se stesso che non vuole accettare l'età che avanza, ma ci andrei cauto anche con tale giudizio. Hai voluto bene per 26 anni a quest'uomo. Il narcisista non si fa voler bene. Si fa odiare dopo la prima messinscena. Non dura moltissimo la sua triste e patologica farsa. 26 anni mi sembrano troppi.
      In ogni caso, cara lettrice, hai accanto un uomo che ha scelto un'altra e per quest'altra si improfuma e si attiva anche col viagra. Pur non facendolo rientrare nella categoria psicopatologica del "narcisismo", mi sembra che ci siano i presupposti per un tuo cambiamento di orizzonti. La piccola non subirà traumi se tu non lo svaluterai ai suoi occhi e se molto dignitosamente difenderai la tua scelta per il tuo e per il suo bene. Il fatto che lui sia stato assente non è un vantaggio ma un punto d'inizio per responsabilizzarlo, credo. Tu, come le altre, come gli altri non sei una pazza, narcisismo o non narcisismo, sei solo una donna che, come tante, sta ricominciando, perchè accanto c'era una persona irrispettosa, poco sensibile e non più innamorata. Riparti, a testa alta. In bocca al lupo. Ciao

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  34. Gentile Bruno, grazie per la risposta. Non ho raccontato i particolari della mia storia perchè sono identici a quelli di tantissime altre storie di persone che hanno avuto a che fare con questo genere di persone ma i comportamenti sono "precisi e inequivoci". Posso comunque garantire che il 90 % delle sintomatologie che ho letto nel profilo dei narcisisti patologici combacia perfettamente. Me lo ha confermato la mia terapeuta con la quale ho intrapreso un cammino molto utile per me. E' chiaro che il punto è capire perchè io abbia permesso a quest'uomo di farmi tutto ciò e quindi devo lavorare su di me.
    Non ha empatia, è incapace di provare sentimenti veri, vede solo se stesso e le sue necessità ignorando completamente quelle degli altri. Non ritiene di dover mai dire grazie ma che tutto gli sia dovuto. Se pensa che io faccia qualcosa di buono dice che è merito suo, è completamente autoreferenziale in tutto, persino nei rapporti con sua figlia: risce a condividere solo cose sue e non della piccola.
    Mi sono resa conto che lui non sente proprio la singolarità di molti suoi modi di essere e quindi non gliene faccio una colpa, penso solo che sia molto sfortunato. Ho scoperto da poco che mi ha raccontato bugie per anni e certo forse io ho voluto essere cieca...
    Questi 26 anni sono stati molto duri e, inspiegabilmente, non riuscivo a capire il suo comportamento, ora è tutto molto più chiaro. La crisi dei 50 anni è stata solo un volano che gli ha permesso di staccarsi, anche perchè c'è una parte di me che non è mai riuscito a dominare e plasmare come avrebbe voluto. Questo, a suo dire, lo ha fatto soffrire come una bestia ma sono certa che ha sofferto solo perchè non è riuscito a piegarmi completamente come avrebbe voluto. Eravamo molto giovani, lui era un bellissimo uomo ma molto fragile, io ero molto materna e protettiva. E' seduttivo, con una necessità assurda di piacere e di affermare la sua superiorità, specialmente intellettuale. Aveva scatti di ira e maltrattava e umiliava le persone improvvisamente, facendo leva sui punti deboli di queste ultime. Mi ha per anni parlato dell'odio verso sua madre e dell'amore che non avrebbe ricevuto da piccolo. Col tempo ha fatto una specie di transfert (non so se il termine sia corretto) tra lei e me e ha cominciato a trattarmi peggio di lei. Io ho accettato e subìto per amore ma anche per mia figlia che non ha mai assistito a liti ma ha sentito la nostra freddezza crescente. Per difendermi ho innalzato un muro enorme e l'ho chiuso fuori da tutto.
    Credo che esistano varie forme e livelli di narcisismo ma lui lo è senz'altro. L'unico lato positivo è che da 5 anni va in terapia ma la Dottoressa mi ha spiegato che il paziente narcisista è uno dei più difficili e ci vogliono anni per ottenere qualche risultato.
    Mi auguro di cuore che ci riesca, soprattutto per nostra figlia ma anche per lui perchè mi fa tanta tristezza saperlo così indifeso per il resto del tempo che ci sarà dato. Vorrei parlargli, dirgli queste cose con serenità e amore ormai quasi materno ma non so se sia il caso.
    Sono convinta anche che mi abbia amato moltissimo e per questo temo che, superato questo momento di euforia giovanilistica, torni a servirsi di me. Spero di arrivare pronta a quel momento.
    Io mi sento decisamente liberata da tanta negatività anche se era quasi riuscito a convincermi che fosse tutta, ma proprio tutta, colpa mia.
    grazie ancora

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    1. sì, il quadro è più chiaro. buon lavoro con la tua terapeuta e prima o poi gli parlerai col cuore in mano e senza sensi di colpa, ne sono certo. Buona giornata!!!

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  35. Gentile Bruno, sono disperata. Ormai da più di 3 anni: ho letto tutte le storie qui scritte, diverse dalla mia, ma con un comune denominatore: la sofferenza di chi viene a contatto con queste persone. Malate, si lo so. Io sono una persona molto attenta e che si ascolta e ascolta anche l'interiorità altrui. Sposata con un uomo meraviglioso da moltissimi anni, donna bella, affascinante, in carriera, corteggiata, ma con valori radicati esoprattutto non tollero il tradimento. Mio marito è stato il mio primo uomo fino che un giorno conosco questa persona per lavoro: non mi lascia in pace per anni, fino a che, nn so neanche io bene come sia potuto accadere cedo, inizia una relazione travagliata, incomprensibile: io mi innamoro perdutamente, non ho avuto altri uomini oltre a mio marito e tutto è nuovo, passionale ma lui mi maltratta, mi cerca e mi respinge, il bastone e la carota per cui dopo pochi mesi mi rivolgo ad uno psicologo che mi dice che si tratta di una persona affetta da narcisismo. Io però non ce la faccio a lasciarlo, lui mi coinvolge al punto di fare una società con lui. Sembra voglia legarmi sempre di più a se', lui stesso è sposato e così facendo può presentarmi alla moglie: tutto alla luce del sole. Ci vediamo spesso, mi dice che nessuna donna l'ha mai fatto stare così bene (ha avuto centinaia di donne delle quali non ricorda neppure i nomi e alcune storie importanti, addirittura con una è stato ad un passo da lasciare la moglie)Avanti così, tra maltrattamenti e riprese, lui e' insieme il bene e il male, la luce e il buio....Da un mese a questa parte lui sta diradando i nostri incontri, nn chiama più se non al momento di vederci, mi tratta quasi come una prostituta...eppure io non sono cambiata, lo amo come prima, lo tratto come prima. Ho ripreso le sedute dallo psicologo ma nn ottengo grossi risultati. Vorrei riuscire a capire cosa gli è successo: perchè questo cambiamento: nn gli ho mai chiesto nulla, accetto i brevi momenti rubati ai nostri impegni, alle nostre famiglie, l'intesa fisica è meravigliosa,desidero farlo stare bene, togliergli di dosso tutta la tristezza che lo pervade, all'inizio era così cosa gli è capitato? Io so di avere un problema perchè non riesco a fare a meno di una persona malata, vorrei solo capire....

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    1. ti risponderò con calma, ti ho letto. Ciao!!

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  36. Carissima, il tuo bisogno è quello di sentirti amata, come molti. Intuisco che stai ancora accanto all'uomo meraviglioso e che vivi 2 vite parallele. Lui è meraviglioso, dici tu, ma ti sei sentita veramente amata, desiderata, anelata da lui? quest'uomo meraviglioso ti ha meravigliata, ti meraviglia, o ha dimenticato a farlo? Perchè non ti bastano le sue meraviglie? Perchè lui è un porto sicuro. Ce l'hai, è lì, per sempre, non è da conquistare, da riconquistare, da pregare per offrirti la sua concessione d'amore...
    Non so se il tuo socio sia un narcisista, forse lo è, forse lo è un pò, certo è un tombeur de femmes, uno che t'ha rapita, t'ha sedotta, t'ha abbandonata e t'ha ripresa, con cui vivi sul rasoio e tramite cui accendi la tua vita. Soffri ma godi, godi e soffri, godi della presenza di quest'uomo che si fa soddisfare da te e sei soddisfatta quando lo vedi soddisfatto. Sai che andrà, sai che ti ignorerà, ma sai che tornerà perchè tu sai curarlo, sai prenderti cura di lui, sai amarlo. Lui, però, non lo capisce quest'amore, non coglie questo tuo enorme bisogno di attenzioni e di amore...
    La vostra è una relazione basata sul sesso. Punto. Non c'è da scervellarsi. Probabilmente vi date, in un gioco sadomasochistico, quello che i rispettivi partner non vi danno. Attraverso il sesso cercate risposte ai vostri bisogni emotivi.
    Un altro tuo bisogno credo sia quello di dare, di ascoltare, di curare. Il tuo uomo meraviglioso forse è una persona non bisognosa di tutte queste cure.
    L'altro, triste, sfuggente, complicato, ha questo bisogno, pensi tu, dunque accorri, persa in questa dimensione salvifica.
    Ci stai anche per sentirti utile, per sottolineare un ruolo diverso da quello di una prostituta, come ti senti trattata da lui.
    Non so, ma leggendoti mi viene in mente il rapporto tra i due protagonisti di "Non ti muovere". Lei lo soddisfaceva, lui ne approfittava, lei voleva di più, voleva salvarlo, lui non voleva di più e così via...
    io, al posto tuo, non mi chiederei il perchè del suo comportamento: lui è così, narcisista o meno, malato o meno, mi chiederei perchè io mi comporto così, quale bisogno voglio sodddisfare per me stessa, perchè provo piacere quando lui si concede a me, a spizzichi e bocconi, e perchè non lo lascio, perchè ho la sindrome dell'"io ti salverò", perchè non mi basta il mio uomo meraviglioso, perchè sono preda e vittima di questo incantesimo, perchè non lo lascio...
    fà un tuffo nel passato e ripensa a quella persona da cui volevi essere amata e da cui non ricevevi abbastanza e verso cui avresti fatto l'impossibile per un rapporto continuo e affettuoso.
    Cara lettrice, in bocca al lupo a te. La mia è solo un'interpretazione che lascia il tempo che trova, d'istinto, parlane, approfondisci con il tuo terapeuta che sicuramente ti darà le risposte che cerchi. Un saluto, Bruno

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    1. Grazie Bruno, leggo in ritardo, causa tanti impegni la sua risposta. Il mio terapeuta mi ha ripetuto le stesse cose da lei scritte. Abbiamo sviscerato i miei problemi legati al passato, all'infanzia, all'adolescenza causati da entrambi genitori narcisisti. Il mio uomo meraviglioso è stato un padre, una madre, mi ha dato tantissimo, ma nn mi ha mai fatto sentire una donna desiderata in quanto donna e amante. L'altro, invece, mi ha dato quella parte che mi mancava: il ruolo della donna desiderata e desiderabile. Solo che è un rapporto malato, dove io mi comporto esattamente come mi comportavo con i miei genitori: loro erano respingenti e anaffettivi e io li amavo incondizionatamente, come sto facendo con questa persona. E' vero, anche io in alcune scene del film "Non ti muovere" mi ci sono vista, una frase in particolare mi ha sconvolta: lei che dice a lui: " Tienimi, vieni quando vuoi: una volta alla settimana, una volta al mese, ma tienimi" Io a lui nn l'ho mai detto, ma l'ho pensato tante volte, mi terrorizzava l'idea che nn mi volesse più, di nn vederlo più. Le sedute dallo psicoterapeuta stanno lentamente facendo effetto, piccoli passi, ma almeno sono a conoscenza che questa persona è malata, che da lei nn posso aspettarmi niente di più di quello che mi da; lui mi dice che sono fortunata perchè so che cosa vuol dire amare e a volte mi guarda e mi chiede: "perchè nn riesco ad innamorarmi?". Cerco di prendermi quello che mi da e adesso riesco anche a vivere parte della mia giornata senza pensare continuamente a lui. Sto male se nn mi chiama, ma comincio ad essere più serena e a pensare che se nn lo fa oggi, mi chiamerà domani: fino a qualche tempo fa mi tormentavo non dormivo, nn mangiavo terrorizzata dal pensiero che nn mi volesse più. Piccoli passi, ma sto poco alla volta ricominciando a vivere. Grazie ancora.

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  37. ....mah, mi trovo qui in un momento di estrema solitudine ultimamente sempre più fequenti questi momenti!!Al lavoro sì, ma con la testa altrove,
    aspettando un bip del cell he annuncia un messaggio o lo squillo del telefono sperando che sia lui a chiamare...invece niente di niente e allora ecco i pensieri negativi che allagano la mente soffocandola con il risultato di una non voglia di fare qualsiasi cosa e allora a che mi servono le sedute dall'analista se poi mi ritrovo così triste, afflosciata su me stessa "aspettando" un lui che non c'è? Lo so che è sbagliato ma non ce la faccio proprio....Dire ed ammettere di aver sbagliato a sopravvalutare l'altro così tanto da annientare se stessi è una cosa, viverlo è tutt'altro quando ancora si è innamorati o m'illudo di esserlo ancora e stare poi così male che il dolore è persino fisico. Sono proprio una masochista incapace di reagire...scusate questo sfogo ma è l'unico modo che ho di "parlare" con qualcuno!...Piera

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  38. Ciao Piera, non è sbagliato sperare che lui cambi e si faccia sentire. Farlo a tempo indeterminato, sì. E' sbagliato perchè ci si precludono altre occasioni, di svago, di amicizia, di evasione etc.. E' universale la sofferenza di chi ama e non è ricambiato.
    Il tuo sfogo lo accolgo volentieri e se testimoni, qui, la tua sofferenza, vuol dire che stai reagendo... Forza!!!
    Trovati un corso, un gruppo di volontariato, iscriviti a qualche iniziativa di condivisione, a un bel gruppo di yoga o bioenergetica, di danzamovimentoterapia, qualcosa che stimoli l'introspezione con leggerezza e che ti faccia aprire agli altri e trovare nuovi amici. Un abbraccio, a presto!

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  39. Io ho solo 18 anni, ma sto da 2 anni con un ragazzo più grande di me; tutto quello che ho letto, mi rende più tranquilla nei momenti in cui ho ansia e tristezza, perché credo che il fatto che siano tutte analizzate queste relazioni possano darci la possibilità di controllarne gli sviluppi. io ho vissuto i primi 8 mesi, come stessi in paradiso, tutto era perfetto, eravamo sempre insieme, non mi lasciava mai, ero per lui la donna perfetta, non voleva più vedere nessun altro al di fuori di me, diceva che ero diventata la sua famiglia. tutto questo era però accompagnato dal fatto che mi avesse eliminato tutte le mie amicizie, nessuno andava bene, erano tutti dei cafoni maleducati, e diceva mi avrebbe solo fatto male stare con loro, così sono diventata sempre più sola. Piano piano è cominciato l’inferno, non poteva vedere la mia famiglia, mia sorella era una troia, io una deficiente senza carattere che non era in grado di vivere; lui non voleva più uscire con me, mi lasciava a casa da sola il sabato, il venerdì, perché doveva vedere i suoi amici che erano senza dubbio più interessanti di me, non mi sfiorava più, non mi dava un bacio ne una carezza neanche se glielo avessi chiesto. poi 2 mesi fa mi ha lasciata, io sono tornata 3 volte pregandolo di non abbandonarmi, perché mi sentivo non più in grado di fare delle scelte da sola, non più in grado di vivere senza di lui, ogni volta che sono tornata mi ha derisa e mi dava consigli per stare bene, come se lui fosse mio padre. sono scomparsa, dopo il primo mese disperato, per due settimane e così è subito tornato chiedendomi cos’è che dovevamo fare, che lui mi amava ma che aveva paura di ritornare con me perché avremmo ricominciato a litigare; ci siamo però rimessi insieme, ed ora a distanza di due settimane mi ha rilasciata di nuovo, perché non siamo in grado di stare insieme secondo il suo parere. io da 2 mesi sto andando da una psicologa, che mi sta facendo leggere dei libri sull’argomento, è lei che mi ha parlato di questa malattia, ma non riesco a smettere di pensare di voler stare con lui, pur essendo infelice, ho sempre la speranza che possa cambiare.. non so più cosa fare della mia vita, sono giovane, ma sto soffrendo così tanto che non vedo via di fuga… se riuscissi solo a capire come comportarmi! ora sono appunto 5 giorni che sono sparita, dopo essere stata rilasciata, sperando che senta la mia mancanza e che possa tornare, anche se so che sarebbe lo stesso inferno, e continuerei a piangere perché sempre più svalutata su qualsiasi fronte. cosa devo fare? sparire e decidere di chiudere ogni contatto è per me impossibile anche se sono consapevole che sia l'unica soluzione giusta a lungo termine. Tornerà mai, è tipico in questi soggetti la frenesia a non lasciare andare le loro prede? avrò mai la possibilità di convincerlo ad andare a parlare con qualche specialista? grazie in anticipo per l'ascolto e la risposta.

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    1. carissima, spesso, perdutamente innamorati, speriamo che la persona narcisista, vedendo uno specialista, cambi. Ci diciamo che ci ama solo che è malato e noi e lo specialista lo salveremo. Però svendiamo la nostra vita.
      Hai 18 anni. Perchè incaponirsi su una storia così? Magari neanche è un narcisista, il ragazzo, ma semplicemente un arrogante galletto. E se è narcisista, non vedo perchè tu possa mettere in secondo piano la tua dignità per lui e lottare con una psicopatologia. Sei innamorata di cosa? Di chi? Il narcisista non ama. Mettitelo bene in testa. Ama la sua immagine specchiata nell'altro. Tu sei il suo specchio. Convinciti di questo.
      Spero che la tua psicologa, oltre a farti leggere dei libri sull'argomento, possa aiutarti a rafforzare la tua autostima e a farti riuscire a donare la tua mente, il tuo corpo, il tuo futuro ad un ragazzo sincero che ti ami davvero. Che tu torni e lo preghi è un tuo problema. Non sei veramente sicura di te e vivi l'abbandono, anche di chi non ti merita, in modo doloroso. Se lui ti lascia non vuol dire che non vali nulla!! Ti ha lasciato. punto. Non pregarlo! L'amore non si mendica. L'amore non si compra. Non ci si inginocchia per amore. Alla tua età l'amore dovrebbe essere gioia, effervescenza, scoperta, emozione. Anche delusione, ma poi passa. Se non passa devi lavorare sulla tua ansia nel sentirti abbandonata. mA ce la farai tranquillamente con la tua terapeuta. Fidati.
      attenzione! piccolo consiglio: il narcisista ama terribilmente il gioco del gatto e del topo. Ma è un gioco e lui con te sta giocando.
      Guardati intorno. C'è la persona che fa per te. Semplice, affabile, amorevole, alla pari con te, disposta ad amarti. Ciao! In bocca al lupo, cara.

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  40. SOLO FACENDO UN ACCURATA RICERCA SONO FINALMENTE ARRIVATA A CAPIRE TUTTO...E IOCHE STAVO COMINCIANDO A DUBITARE....COME ERA POSSIBILE,TUTTO IL CONTRARIO,INSULTI BUGGIE,VIOLENZE CONTINUE PSICOLOGICI,NOVE MESI DI GRAVIDANZA IL PERIODO PIU' FELICE PER UNA DONNA,MA ANCHE DELL UOMO,E' RIUSCITO A TRASFORMARLO IN UNA LUNGA LENTA AGONIA...NON AVEVA MAI TORTO,IO ERO LA PAZZA...E LA CARA MAMMINA,NON NE' PARLIAMO AL PUNTO CHE LORO DUE INSIEME CONTRO DI ME...HO CAPITO CHE ERA QUALCOSA DI SERIO CHE SUCCEDEVA NO SEMPLICI INCONPRENSIONI COME PAREVA AGLI OCCHI DI TUTTO,NESSUNO VEDEVA...SEMBRAVA PROPIO UN UOMO PREMUROSO,INVECE ERA UN PERSECUTORE.HO SCOPERTO SOLO TRAMITE INTERNET QUESTA PATOLOGIA,MA NON CI SONO DUBBI E' LUI,SONO RABBRIVIDITA QUANDO LEGGEVO,SEMPRE DI PIU',PROPIO LA SUA DISCRIZIONE...INSIEME ABBIAMO UN BIMBO DI 4 MESI...SONO RIUSCITA A SALVARE ALMENO LUI,ORA SO' CON CHI HO A CHE FARE....GRAZIE

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    1. grazie a te, lettrice e fà che la vita di tuo figlio sia la migliore possibile, dandogli tanto amore. Buona giornata!

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  41. Salve,
    solo leggendo questo chiarissimo blog sono riuscita a risollevare il mio umore caduto a livelli bassissimi oggi dopo l'ennesimo capriccio del mio uomo narcisista.
    Concordo con tutto quello che ho letto fin d'ora ma mi sento perticolarmente vicina alla signora Piera poichè la mia situazione è molto simile alla sua. Mi ritrovo in una qualche forma di dipendenza da quest'uomo che continua da quasi 8 anni ad offrirmi la sua vicinanza e il suo aiuto (per lo più economico) poichè lavorando per una cooperativa sociale gudagno pochissimo e non mi potrei permettere lo stile di vita che ho adesso...non parlo di stile di vita dal tenore elevato, ma semplicemente di un bilocale di cui condividiamo l'affitto, anzichè vivere in casa di studenti/lavoratori come fino a 3 anni fa. lui è un artista e mette al primo posto su tutto la sua arte che gli sta dando discreti guadagni al momneto e mi fa sentire una pezzente dicendo che se non possiamo permetterci una casa più grande o una famiglia semplicemente perchè io non guadagno abbastanza. a sentire lui dovrei solo essergli grata per quello che ho, ma ogni volta che provo a replicare che avevo una vita anche prima di incontrarlo e in qualche modo ce la facevo, va su tutte le furie, riparte con l'elenco di tutto ciò che ha fatto per me (x sua scelta, mai chiesto nulla) e con gli insulti. poi quando vede che è riuscito a farmi sentire uno schifo se ne va, per ritornate poi dopo un paio d'ore come se nulla fosse accaduto e se vede che sto ancora male o sono arrabbiata dice che ho capito male, che nn era sua intenzione offendermi e che mi considera alla pari e non quella da mantenere.
    non so come fare, mi sembra di essere senza vie d'uscita e mi rendo conto che la cosa più ovvia sarebbe chiudere ogni rapporto, ma oltre a nn essere facile, c'è anche unsentimento che mi lega a lui..non come prima, ma c'è. laa cosa che più mi sconcerta è che lui quanifichi il suo amore (o prsunto tale) con tutto ciò che economicamente fa per me. a me basterebbe una passeggiata e un panino, ma lui vuole andaree sempre a cena fuori, pagare e alla prima occasione dire che comunque la cena la paga sempre lui... insomma, mi sono dilungata e ho anche scritto tutto di getto e in modo confuso...mi scuso per questo, ma per me è stato un sollievo leggere questo blog. mi sono sentita mno sola e soprattutto meno pazza e incapace come certe volte mi fa sentire lui.
    grazie per l'ascolto
    morellina

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  42. Benvenuta Morellina e grazie per la tua presenza. Mi fa piacere che ti sei sentita un pò sollevata leggendo le testimonianze di altre persone.
    la "dipendenza assoluta" non è un atteggiamento funzionale. Tutti siamo in qualche modo dipendenti da chi amiamo ma dobbiamo capire che ognuno di noi è un essere unico, rispettabile nella sua unicità, prezioso.
    La dipendenza patologica è quella in cui una persona consegna la propria "preziosità" a un altro soggetto, gli dà le chiavi del forziere e rinuncia a qualsiasi slancio autonomo, produttivo, espressivo.
    La dipendenza sana è quella che fa star bene, che ci fa sentire piccoli, amati e protetti e valorizzati nella nostra unicità, amati per quello che siamo, che riusciamo a dare.
    Il tuo uomo ti dà vicinanza e aiuto per lo più economico, dici. Lui è un artista. dice che non potete permettervi una casa più grande o una famiglia semplicemente perchè tu non guadagni abbastanza. Lui ti dice che dovresti essergli grata per quello che ti dà. Non mi pare un ragionamento così patologico, in effetti.
    Può darsi che querst'uomo abbia un tratto narcisistico; molti di noi ce l'hanno, senza che si possa parlare di patologia. Un modo di fare un pò arrogante, un certo senso di indispensabilità, un pò di vanità, una tendenza a svalutare gli altri e ad arrabbiarsi quando viene sminuito il loro ruolo.
    Tendenza, NON PSICOPATOLOGIA.
    Le cose che mi hanno colpito di ciò che racconti sono:
    "Lui è un artista e mette al primo posto su tutto la sua arte". Tipico degli artisti, vivono perchè creano, si innamorano della loro opera, che è un'emanazione di se stessi. Classico che chi gli sta vicino si senta messo da parte.
    "...mi fa sentire una pezzente". Attenzione se tu, di tuo, non abbia qualche difficoltà a "dipendere" bene, anche economicamente da un'altra persona, senza sentirti in colpa o una fallita. Spesso il dipendere fa a a pugni con la propria autostima e il proprio senso di efficacia.
    "ogni volta che provo a replicare che avevo una vita anche prima di incontrarlo e in qualche modo ce la facevo, va su tutte le furie".
    Se qualcuno dà e si aspetta riconoscenza e invece riceve una risposta del tipo "in realtà non mi servi, ce la farei anche senza di te", se è portato ad accendersi, si accende. Magari è un tipo che non ha mai ricevuto gratitudine nella sua vita...
    "Riparte con l'elenco di tutto ciò che ha fatto per me (x sua scelta, mai chiesto nulla) e con gli insulti". E' un atteggiamento "normale" in chi si sente non considerato e non apprezzato per quello che fa e dà.
    "poi quando vede che è riuscito a farmi sentire uno schifo se ne va, per ritornate poi dopo un paio d'ore come se nulla fosse accaduto". Può sbollentare la rabbia uscendo, prendendo una boccata d'aria. Capita a molti.
    "se vede che sto ancora male o sono arrabbiata dice che ho capito male, che non era sua intenzione offendermi e che mi considera alla pari e non quella da mantenere". Può esserci, ripeto, un tratto narcisistico, ma ciò che dice quest'uomo assomiglia a un chiedere scusa, a modo suo.
    Domande:
    Ami il suo lavoro? Lo premi anche tu? Lo reputi capace? Non potrebbe darsi che la cena a lume di candela sia un messaggio per te del tipo: "So che non mi stimi ma io posso regalarti esperienze di un certo livello?". Non potrebbe essere che si stia creando un meccanismo perverso che vi porta, VI porta, a svalutarvi vicendevolmente e che entrambi siate deboli, vulnerabili dal punto di vista dell'autostima e che fondamentalemnte non crediate in fondo in voi stessi e nelle vostre possibilità?
    ...continua

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  43. continua per Morellina.
    Consiglio: cerca di migliorare il tuo ruolo professionale/economico autonomamente se ne hai la possibilità, comincia ad interessarti al suo lavoro. Digli chiaramente che non ti va di andare a cena ma ti basta un panino e che l'importante è stare assieme. Progetta qualcosa in cui possiate condividere un'esperienza inedita per entrambi, nuova per entrambi, in cui non ci siano ruoli, status etc. Verifica se, ammorbidendo un pò anche il tuo atteggiamento lui non cambia modalità relazionale e continua a svalutarti. dai voce al sentimento che ti lega a lui e, prima di arrivare a conclusioni troppo radicali, prova a leggerti dentro. Cosa vuoi da un uomo? Come ti senti come donna, al di là di come ti senti come partner? Ti senti realizzata? Soddisfatta? Appprezzata da chi ti sta intorno? Amiche, amici, parenti?
    Perchè, te lo dico col cuore, spesso proiettiamo sui nostri partner la rabbia (inconsapevole) che abbiamo nei confronti di un mondo che non ci apprezza e riconosce.

    Spero che quest'estate ti porti serenità
    Ah...un altro consiglio. Fate un viaggetto, lontano, scegliete la meta entrambi, a poco prezzo, solo per evadere, e sperimentatevi in questa dimensione. Poi, tira le conclusioni.
    Se nulla saràò cambiato entro qualche mese potrai pensare a rimodulare la tua vita.

    Un abbraccio
    Bruno

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    1. Caro Bruno,
      innanzitutto la ringrazio per la sua risposta attenta e chiara. Mi ha fatto molto riflettere e mi ha portata anche a pensare che non chiarendo a dovere alcuni punti, posso non aver chiarito bene le cose. Il mio lavoro mi piace e mi appaga, ho studiato, mi sono laureata ed ho fatto anche un master nelle materie di cui mi occupo (il tutto sempre lavorando e studiando nello stesso tempo). Credo che la mia professionalità sia ben riconosciuta sia dai miei superiori che dagli utenti del servizio dove lavoro. L'unico neo è lo stipendio che non arriva a neanche 1000 euro, cosa che credo di condividere con moltissime persone della mia età e oltre che purtroppo lavorando nel sociale devono spesso sottostare al trattamento delle cooperative sociali e alle loro misere retribuzioni. tutto ciò solo per dire che mi mantengo da anni e che il fatto di aver deciso di affitare un piccolo appartamento insieme al mio compagno è stata inizialmente una scelta condivisa. paghiamo entrambi la nostra metà di affitto e di bollette. Lui in più paga la spesa dal momento che ha un tipo di alimentazione particolarmente costoso...ma io faccio sempre la mia parte rendendo accogliente la tavola al suo arrivo preparando tutto nel miglior modo possibile.
      passo ora al suo stipendio (oltre al suo lavoro di artista insegna presso una scuola pretigiosa): 3 volte il mio più le eventuali entrate artistiche. io sono orgogliosa di lui come artista, rispetto il suo impegno (afferma lui stesso che è la prima volta che troa una donna in grado di "sopportare" la sua vita), ma non ce la faccio a sentirmi rinfacciare quello che in più di me spende, il fatto che non vivo più con studenti perchè lui paga la metà dell'affitto e mi permette di avere una casa...ho provato a chiedergli di andare al mare e lui mi ha detto che non posso permettermi le vacanze e non me le può pagare lui (io intendevo una giornata al mare da mattina a sera e quando ha capito ha detto che è una cosa stressante) .
      passo il mio tempo libero a camminare o girare in bici, mi scarica la mente e mi rilassa e lui dice che dovrei investire su di me invece di andare a spasso...ci sono stati periodi in cui dopo le mie 7 ore di lavoro sono anche andata a fare la baby sitter per altre 4, non sto con le mani in mano, non mi sembra per lo meno. non riesce a capire che io ho un orario di lavoro e quando ho finito ho diritto di essere stanca, non devo vergognarmene. ho diritto di volermi prendere un'ora per camminare in un parco ascoltando un po' di musica...riesce sempre a farmi sentire in colpa per ogni cosa che faccio diversa da quella che farebbe lui. Poi per fortuna rifletto e riesco a ricordarmi che non sto tutto il giorno ad oziare. é lui che nn rispetta il mio lavoro, che pensa che una volta fuori io sia fresca come una rosa.
      Scusa lo sfogo, ma a me sembra proprio che si parli di lui in questi messaggi, dei suo i modi capricciosi e della sua voglia di essere accudito, di qualcuno che gli prepari la cena e con cui sfogarsi quando ne ha bisogno con insulti vari aspettandosi una sempre pronta riconciliazione proprio come farebbe una madre con un figlio.

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    2. Carissima, il tuo impegno (qui ci diamo del tu...porta pazienza :)
      è ammirevole e ti consiglio una seria riflessione sulla possibilità di vivere la tua vita con un soggetto, se non narcisista, immaturo e un pò snob. E' questo ciò che vuoi? Sei giovane, intelligente, preparata.
      Credo che nella tua storia ci sia anche un fattore legato al senso di giustizia e di realizzazione personale. Come ti sentiresti se guadagnassi 3000 euro al mese? Cambierebbe il suo comportamento? E, comunque, non è gradevole stare accanto a una persona che ti fa i conti in tasca...mi vengono in mente quelle casalinghe di qualche tempo fa sposate a uomini legati a schemi patriarcali costrette a fare la cresta nella spesa...
      E' amore, questo, mi chiedo?
      Rifletti anche sul suo rapporto con l'universo "donna". Com'è il rapporto con sua madre, con le sorelle, con la donna in generale?
      Tu sei una donna intelligente e non ti conviene scontrarti con un sistema di valori che, forse, dico, forse, non riconosce la donna in generale e il suo valore.
      Che poi ti spinga ad "investire" su te stessa, anche questo mi suona come un atteggiamento finto-manageriale, non è un atteggiamento amorevole.
      Rifletti, cara lettrice, pondera, guardati intorno.
      E ti dico una cosa: un sistema di valori rigido è spesso difficile da affrontare come e, forse, più di una psicopatologia. Quest'ultima è una croce dell'anima, il sistema di valori è spesso una scelta consapevole.
      A presto, aggiornaci, buona giornata.

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  44. Salve, mi chiamo Olimpia, sono in terapia da due anni circa poichè vittima di un marito narcisista antisociale (patologia diagnosticata dalla mia terapeuta). Mi sono separata due anni fa circa, ho sempre sorvolato sul suo bruttissimo carattere, sulle sue svalutazioni, sulle sue assenze soprattutto quando stavo male anche fisicamente. Mi ribellavo alle ingiustizie, ma non sarei mai stata in grado di lasciarlo. Ho scoperto con immenso dolore che conduceva una vita parallela con un'altra donna, ed arrivata alla consapevolezza che avrebbe voluto tenermi solo per essere la sua "servetta di casa" e che non avrebbe mai rinunciato alla sua amante, l'ho lasciato. Stavo troppo male, e mi sono rivolta da una bravissima psicoterapeuta, che mi segue ancora oggi. Quando mi ha spiegato qualcosa di questa patologia, mi si è aperto un mondo. Sono spariti i sensi di colpa, tutto aveva più senso.

    Da quello che leggo un pò dappertutto, loro ritornano sempre. Vorrei sapere se è vero... il mio non è mai tornato, ma in realtà non è mai andato via veramente. Abbiamo insieme un bimbo di 7 anni e siamo obbligati a vederci e sentirci per lui. Non litighiamo, ed io non disprezzo il padre di mio figlio, visto che lui lo considera un eroe... Ho paura del suo eventuale ritorno, paura di ricadere nella sua rete, vorrei essere preparata... ma è proprio vero che tornano sempre, anche dopo lunghi periodi? Grazie per l'attenzione.
    Olimpia.

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  45. Cara Olimpia, se oltre ad essere narcisista era anche antisociale, hai rischiato grosso.
    Loro ritornano se intorno non hanno più applausi, conferme e soggetti adoranti e sanno che a casa c'è chi li aspetta, in solitudine, nonostante tutto. Nonostante le umiliazioni, i tradimenti, l'egoismo, il cinismo, la profonda, gelida freddezza con cui si rapportano al mondo delle emozioni.
    Il bambino vi lega, in un certo senso, ed è giusto che sia così. I bambini hanno bisogno di nutrire un'immagine positiva dei propri genitori, poi capiranno....

    Non c'è pericolo di cadere in una rete se sai come tagliarla la rete. Se sei consapevole che non puoi amare chi non (ti) ama, che hai diritto a vivere serenamente e a circondarti di persone che ti vogliono bene e verso cui provare un'incondizionata fiducia.

    Non è difficile interagire con un narcisista se conosci la sua patologia e se sai che ogni suo comportamento non ti scalfisce nel profondo perchè sei forte, hai autostima, e non sei una crocerossina.
    Se tornerà, prendici un caffè, prepara una cena e salutalo con cordialità. Ma, nel frattempo, circondati di persone che ti vogliano bene e da cui ti senti nutrita.
    Perchè la strada del narcisista che ritorna è spianata se l'ex partner si trova solo/a, in lacrime, e col suo bisogno d'amore insoddisfatto.
    Auguroni, ciao.

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    1. Grazie per la tua risposta, che vuoi dire quando scrivi "hai rischiato grosso"?
      I tratti antisociali che ha evidenziato la mia psicologa, non sono legati a violenze fisiche (sebbene una volta mi ha usato violenza, ma mi sono divincolata quasi subito), ma piuttosto ad appropriazioni indebite di beni materiali. Mi ha spiegato che i narcisisti hanno bisogno di nutrimento... e se non lo possono ottenere dalle persone, lo fanno con beni materiali, denaro, ecc.. Ed è quello che ha fatto lui.
      Ciao, Olimpia.

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  46. impulsività e aggressività, inosservanza delle regole e della sicurezza propria e altrui possono mettere a rischio le persone che hanno a che fare con gli antisociali. Meglio che nel caso del tuo ex ciò si sia limitato a beni materiali. Sì, il narcisista si nutre di qualsiasi cosa lo metta in primo piano, e usa qualsiasi cosa lo possa mettere in primo piano. Ciao Olimpia!

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  47. ...Cari/e tutti/e, non so se può servire o meno ma al punto in cui ero arrivata non era più vita..... Una domanda posta dalla mia analista ormai un paio di settimane fa a cui non ho saputo rispondere nei giorni successivi, mi ha fatto molto riflettere. La domanda era: "cosa fa per sè nella quotidianità che la fa sentir bene?" spiazzata. nella testa buio totale, la guardo, penso, ripenso e niente. Non mi è venuto niente!
    La seduta è terminata con il "ci pensi" e la prossima volta mi dirà.
    Anche Tu Bruno mi hai detto una cosa del genere...Ben il primo giugno mi son svegliata alle 5 ho inforcato la mia bici, dormiente da 5 lunghi anni,
    e me ne sono andata a zonzo per la campagna che a quell'ora ha dei colori e dei profumi incredibili. Da 20 giorni quindi faccio questo tutte le mattine per ME. E sapete una cosa? E' bellissimo. E le reazioni delle persone intorno a me, notevoli. La mia analista è soddisfatta e mi ha fatto notare che "l'altro" si sta domandando cosa sto combinando e perchè questa donna improvvisamente è capace di alzarsi alle 5 del mattino per andare in bici? Bè io ho cominciato da quì e se anche per il momento non posso liberarmi dal "vincolo" economico, questo semplice gesto che sto facendo verso me stessa ho capito che mi sta dando una lucidità che non credevo più di avere quindi anche alle sue domande provocatorie ora rispondo con più serenità e lucidità e questo credetemi è spiazzante!
    Giustamente se riconosci la patologia e sai come sono i comportamenti, c'è un modo per conviverci senza farsi troppo del male. In fondo ora sto cercando di pensare solo alla mia felicità senza toglier niente a nessuno.
    Che dici Dott. Bruno, pensi che sono sulla buona strada? Un grande Grazie e spero che questa mia piccola esperienza possa essere un'aiuto per qualcuno. Baci a presto Piera

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  48. Certamente sei sulla buona strada Piera.
    Intorno c'è tanto da scoprire e anche le persone non ti deluderanno, nonostante tutti abbiamo dei difetti...
    Una sana rinascita parte dalle sensazioni corporee, bene che tu stia assaporandole con un'attività fisica.
    Se non ci si vuol bene un pò, se non si fa nulla per sè, la gabbia non si apre...
    grazie ancora Piera, commenta e aggiornaci quando vuoi :)

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  49. Salve a tutti, mi chiamo Antonella e arrivo in questo blog nel tentativo si documentarmi su questa malattia. Una settimana fa un'amica a bruciapelo mi ha posto la questione: ma non è che lui sia un narcisista?

    Dunque l'ho conosciuto più di anno fa in un mio periodo di grande tristezza e sofferenza (malattia e in seguito morte di entrambi i genitori). Ho 50 anni e non sono una ragazzina.
    Lui mi ha subito coinvolto di testa anche se fisicamente 'me lo sono fatto piacere'. Era perfetto, premuroso gentile, appassionato, mi dedicava poesie e foto romantiche. Ho iniziato a cedergli. Ma durante l'estate scorsa, improvvisamente e inspiegabilmente, lui in preda ad una crisi isterica con tanto di lacrime mi caccia da casa sua. Abitiamo a 300 km di distanza.
    Io ero sconvolta, non ne capivo la ragione e il perchè. A suo dire era andato in tilt per un trasloco che avrebbe dovuto effettuare da li a poco. Io ero incredula per l'inconsistenza della motivazione: ma come pensavo lui mi caccia da casa sua per questo motivo mentre io assisto all'agonia di entrambi i miei genitori?. Ma ho pensato di dargli un'altra possibilità perchè vedevo che stava male. A settembre 3 giorni dopo la morte di mio padre, altra crisi isterica per futilità ma questa volta telefonica. Io ero stordida dal mio dolore personale e incredula di tanta cattiveria. Ma lo perdono e inizio a strisciare per ottenere da lui quelle attenzioni che mi stava negando. Lui dava e toglieva. A novembre muore anche mia madre e da lui ho ricevuto solo uno striminzito sms di condoglianze. MA l'ho ancora perdonato e anzi l'ho pregato di rivedersi. Lui accettava ma al dunque si tirava indietro. Nel frattempo continuava a fare il giochino delle poesie e delle foto romantiche a mio uso e consumo. Ho iniziato a pormi delle domande e ho scoperto tante cose di lui che prima non sapevo (uso massiccio di social network per catturare prede). Mi sono ribellata, l'ho attaccato frontalmente anche duramente invitandolo a curarsi. Era febbraio e lui a seguito delle mie 'incazzature' è scomparso. Continuava però a pubblicare poesie e foto chiaramente dirette a me, in un gioco perverso di non volere che la sua preda riuscisse a distaccarsi. Ha alimentato in me con questi trucchi la speranza. L'ho riaffrontato a inizio maggio chiedendogli aiuto perchè non riuscivo a togliermelo dalla testa. Lui si è rifiutato.
    E io mi sono prosciugata e svuotata. Ma continua a tutt'oggi a scrivere poesie che sono a me dedicate per certi particolari che solo noi due sappiamo.
    Ma da quando mi è stato fatto notare che la sua potrebbe essere una disfunzione di tipo narcisistica, sto ripercorrendo con la mente tutti i suoi comportamenti, parole e azioni. Non li elenco per brevità ma coincidono con quelle delle altre testimonianze e sulle caratteristiche del malato di dtdc. Ora sto cercando di ignorarlo, ma lui non molla la presa e mi sta distruggendo. Cosa fare?

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    1. cara Antonella, il tuo commento evidenzia soprattutto una cosa. Che la "preda" vuole essere catturata. Poi fugge e attende di essere catturata nuovamente. Scopre delle cose terribili sul conto del predatore, cerca di ignorarlo ma ha la speranza che possa tornare, conquistare la preda, per poi fuggire. Sai che i suoi sono trucchi, giochini. Accetti quelle che sono secondo te crisi isteriche. Perdoni e torni anche tu, ignori e aspetti. "l'ho riaffrontato a inizio maggio chiedendogli aiuto perchè non riuscivo a togliermelo dalla testa. Lui si è rifiutato". Rifletti su queste parole. Chiedi aiuto a chi ti ha fatto male, chi non ha rispettato il tuo dolore, chi ti ha cacciata di casa. Lui si è rifiutato. Ma non ce la fai a ignorarlo.
      La risposta psicologica "sana" è la rabbia, l'odio, la repulsione e, poi, la comprensione di un comportamento "malato". Non può esserci relazione con chi rifiuta il legame emotivo. Credo che tu debba chiarire dentro di te il perchè non lo lasci, perchè ti sottoponi a questo gioco al massacro, a questa specie di stalking anche se "poetico", il perchè del tuo masochismo. Per far questo hai bisogno di un supporto, anche breve, per guardare meglio dentro di te. E per liberarti da questa agonia. Lui non molla la presa perchè non si sente veramente ignorato. Quando lo sarà, mollerà la presa. Ciao cara, in bocca al lupo!

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  50. Ciao Bruno, sono Olimpia e sarei curiosa di saperne di più sulla personalità scissa del narcisista. E' una costante nel narcisismo? Aggiungo che ho riscontrato, e continuo a riscontrare nel mio ex marito, due atteggiamenti opposti: uno docile, presumibilmente empatico, buono... e l'altro arido e sprezzante... Ho sperimentato anche la sua rabbia feroce, ansimava, gli occhi erano come infuocati. Nel momento in cui non eravamo più da soli, improvvisamente, i tratti del viso sono cambiati... si è trasformato in un agnellino... O tutto questo fa parte dei suoi tratti antisociali?
    Aggiungo che la rabbia era scaturita dal fatto che lo avevo messo con le spalle al muro su una questione, lo avevo attaccato verbalmente in maniera pesante, e si era reso conto che in quel caso non poteva averla vinta, e ovviamente non lo accettava.
    Mi piacerebbe avere il tuo punto di vista in merito, grazie mille. Olimpia.

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    1. Sì, Olimpia, la scissione è una costante. Da un lato c'è una parte di sè vulnerabile, piccola, bisognosa di aiuto e di attenzioni materne che non viene riconosciuta e se trapela viene prontamente neutralizzata, soffocata, dall'altro lato c'è una parte di sè grandiosa, vanagloriosa, sprezzante, vincente, da mostrare, soprattutto socialmente, e poichè è difficile che un estraneo riesca a conoscere profondamente una persona, il narcisista viene percepito come un individuo siocuro di sè. Tra le mura domestiche, soprattutto quando il partner ha riconosciuto la patologia, il narcisista entra in crisi perchè la sua parte vulnerabile viene scoperta. Allora cerca di far confluire tutte le energie, anche quelle aggressive, per non farsi scoprire vulnerabile dal partner.
      La docilità e la bontà, se non sono finzioni strategiche, possono emergere nel narcisista, laddova egli o ed ella lasciasse spazio al Sè bambino, all'aspetto vulnerabile e bisognoso di cure. Può accadere ed, effettivamente, è spiazzante. Ma se ci colleghiamo subito a questo bisogno e lo inondiamo di affetto, lui percepisce di essere considerato debole e, quindi, si richiude in un atteggiamento sprezzante.
      Riconoscere di essere vulnerabili è difficile per una persona "integrata" figuriamoci per un narcisista patologico che, in alcuni casi, supportato da un'educazione e da esperienze non proprio costruttive, può far emergere anche comportamenti illegali, violenti e predatorii.
      Il narcisista ha un veleno dentro di sè: quello di non sentirsi amato, voluto, desiderato e questo veleno circonda il suo Sè piccolo, bambino, vulnerabile. Per non morire avvelenato inietta il suo veleno, le sue paure, il suo desiderio di riconoscimento, la sua aggressività nell'altro che, se indifeso e strutturalmente passivo (e, nei casi peggiori, masochista per natura) soccombe e alimenta questa struttura patologica di personalità.
      Paradossalmente il narcisista attenua la sua patologia con soggetti forti, sicuri di sè, equilibrati e dotati di calma e sangue freddo, capaci di amarlo in modo "attivo", misurato, consapevole e adulto. Peggiora con chi si offre a 360 gradi, lo inonda di amore incondizionato, nutrendo il suo lato vincente, non quello vulnerabile.
      Spero di essere stato chiaro, la tematica è complessa, ti saluto cordialmente, Bruno

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    2. ciau, piera. Sì, insomma, in poche parole prende e pretende tutto sempre e se non ce l'ha, riesce a farti credere che la colpa è solo e sempre la tua senza star a pensare che l'altro/a forse non ce la fa o non ha potuto....Egoismo puro!
      Il punto è che pur riconoscendolo a volte non riesco a mantenere alta l'attenzione per non farmi male e così mi ritrovo (meno di prima però) ancora qualche volta a "piangermi
      addosso!" salvo poi riprendermi e capire che queste persone
      sono così e basta. Non sono persone che s'interrogano, loro sono e basta. E va bè, mettiamola che forse è un'esperienza che dovevo vivere e magari mi serve per crescere ancora un pò...per andare dove, ancora non lo so ma va bene così. Già il fatto stesso di essere riuscita a capire il problema e di riuscire a controllarlo è una piccola vittoria, della serie che ho vinto una battaglia ma non ancora la guerra; però sto meglio e questo è bene. Ma quanti ce ne sono però di questi personaggi. Più conosco questa patologia, più ne individuo.
      Ma scusa Bruno, magari lo hai già detto, ma nascono così o lo diventano...Ho paura di diventare anch'io così a furia di contrastare chi mi sta accanto...ciao grazie buona giornata

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    3. Ci diventano. E' molto cruciale la prima infanzia. No, non preoccuparti, un adulto non diventa narcisista di punto in bianco. In genere le prime avvisaglie ci sono dopo l'adolescenza, quando un comportamento narcisistico ma non patologico può essere presente.

      Un caro saluto!

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  51. Molto chiaro, grazie. Infatti mi ci ritrovo... in psicoterapia ho scoperto di essere una dipendente affettiva e lui mi maltrattava per l'eccesso di amore "malato" che io gli donavo... e non riuscivo a capire perchè più io lo amavo e lo accontentavo, anche annientandomi, e più lui mi svalutava e maltrattava. Sono due anni che sono in psicoterapia, ed oggi sto davvero molto molto meglio... vivo la mia vita. Ma non riesco ad avere piena fiducia in un uomo. Grazie. Olimpia.

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    1. Sicuramente tra un pò darai fiducia a qualcuno. Premesso che dare fiducia al 100% a una persona, attendendosi da questa la completa risposta alle nostre aspettative, ritengo sia un'utopia. Grazie a te, olimpia.

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    2. Mai più riuscirò a dare fiducia al 100%. Spero di riuscire almeno ad aprirmi nei confronti di qualcuno, questo mi basta... avverto un vuoto enorme in alcuni momenti, poi per fortuna passa.

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  52. buongiorno signor Bruno SONO UNA RAGAZZA DI 34 ANNI E DA 10 GIORNI CHE E FINITA LA STORICA CON IL MIO EX HO BISOGNO DI CAPIRE SE ANCHE LUI SOFFRE DI NARCISISMO MI SONO DOCUMENTATA SU VARI BLOG E IN MOLTE COSE SI RISPECCHIA MOLTO NEL FATTO CHE A TRATTI MI PORTAVA IN PARADISO E POI SUBITO ALL INFERNO QUANDO NON GLI FACCIO PIU COMODO SPARISCE INVENTA MILLE SCUSE PER TENERMI LONTANA COSI SA CHE TANTO IO NON LO CERCO E FA QUELLO CHE VUOLE MI DICE MILLE BUGIE MI FA SENTIRE INFERIORE MI OFFENDE DICENDOMI CHE SONO UNA POVERACCIA E CHE SE MI COMPRAVA QUALCOSA E SOLO PERCHE GLI FACEVO PENA SO CHE MI HA TRADITO PIU DI UNA VOLTA MA NEGA ANCHE QUANDO UN GIORNO GLI TOVAI DEI PRESERVATIVI SUL COMODINO CHE CON ME NN HA MAI USATO L ULTIMO EPISODIO E STATO PENOSO ERO PARTITA CON LUI PER ROMA IL GIORNO DOPO DOVEVO RIPARTIRE PER TORNARE A CASA MIA AL NORD LUI MI LASCIO IN STAZIONE IN LACRIME INSULTANDOMI DICENDO COSE ASSURDE CHE ERO UNA POVERACCIA CHE NN SERVIVO A NULLA CHE GLI FACEVO SCHIFO CHE VOLEVA UNA RAGAZZA CON I SOLDI E NON UNA POVERACCIO SEMBRAVA UN DIAVOLO ERA COSI NERVOSO MI METTEVA PAURA IO NN RIUSCI A DIRE NULLA RIMASI IN MOBILE CON GLI OKKI PIENI DI LACRIME POI SALI SU TRENO E DA QUEL GIORNO NN L HO PIU VISTO NE SENTITO SO CHE ANCHE CON LE SUE EX E STATO COSI LE HA SEMPRE SFRUTTATE E TRATTATE MELE E TRADITE ORA A ME RIMANGONO MILLE PAURE E MILLE PERCHE MI CHIEDO PERCHE QUANDO ERA BUONO ERA UNA ALTRA PERSONA DOLCE UMILE MI FACEVA SENTIRE IMPORTANTE QUANDO FACEVAMO L AMORE FINIVAMO SEMPRE A FARCI LE COCCOLE GIOCAVAMO RIDEVAMO SI PRENDEVA CURA DI ME IO GLI HO DADO TUTTO METTENDO VIA LA MIA VITA DI PRIMA HO FATTO TUTTO TUTTO QUELLO CHE SI FA A UN RAGAZZO QUANDO SI E INNAMORATI.. IN QUEI MOMENTI STAVO BENE MA ERO CONSAPEVOLE CHE PRIMA O POI AVREBBE CAMBIATO DI NUOVO ATTEGGIAMENTO SAREBBE RITORNATO A TRATTARMI MALE MI HA LASCIATO PIU VOLTE E POI E TORNATO COME SE NULLA FOSSE DOLCE AFFETTUOSO DOPO QUALCHE SETTIMANA SI PENTIVA DI ESSERE TORNATO DA ME ME LO RINFACCIAVA E IO CI RIMANEVO MALE UNA VOLTA PROVAI A LASCIARLO IO LUI NON VOLEVA SI MISE A PIANGERE DICEVA CHE NON DOVEVO LASCIARLO ALTERNAVA MOMENTI DI INSICUREZZA PER LA PAURA DI PERDERMI E MOMENTI DI SICUREZZA PER TRATTARMI MALE.... SO CHE ANCHE CON GLI AMICI FA COSI LUI ODIA ANCHE SUA MADRE LA TRATTA MALISSIMO MA POI DICE CHE E INNAMORATISSIMO DI LEI NON GLI IMPORTA NULLA DELLA MORTE DEL PADRE MA NON VEDE L ' ORA CHE GLI ARRIVANO I SOLDI DEL DECESSO DEL PADRE PER RISCUOTERE I SOLDI DELL ASSICURAZIONE.. DENTRO DI ME E CAMBIATO QUALCOSA RIVOGLIO LA MIA VITA IL MIO SORRISO PERFAVORE MI AIUTI A CAPIRE CON CHI STAVO

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    1. Cara amica, può darsi che lui sia un narcisista come può darsi che sia un'altra cosa, che abbia un'altra psicopatologia, così come è possibile che sia solo una persona immatura e irrispettosa. In ogni caso, dalle cose che dici, sembra una persona che non ti fa stare tranquilla, che mente e che ti sfrutta, che ti insulta, che ti fa piangere. Ti piacerebbe vivere una vita così? Come dici, tu hai bisogno di sorridere, di amare e di essere amata, con semplicità e trasparenza.
      Se ti senti molto giù contatta un professionista che ti può aiutare. In ogni caso, non perdere la speranza. In giro ci sono persone sane, sincere e desiderose di dare affetto. Senza convenienze e tornaconti.
      Cercale. Le troverai.
      Un caro saluto

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  53. DENTRO DI ME E RIMASTA TANTA PAURA STO SOFFRENDO PERCHE HO DATO TUTTA ME STESSA AD UNA PERSONA CHE MERITAVA ZERO HO PAURA D INCONTRARLO PERCHE MI SENTO FRAGILE SO CHE SE TORNERA E SOLO PER CONTINUARE A SFRUTTARMI A VOLTE MI SENTO FORTE E FIERA PERCHE RIESCO A NON CHIAMARLO SO CHE LUI STA BENE SENZA DI ME PER LUI ERO SOLO UN PESO A VOLTE MI SENTO IN COLPA ANCHE SO DI NON ESSERE PERFETTA MA NON MI DEVO SENTIRE IN COLPA E POI PER COSA PER AVERLO AMATO TROPPO PER ESSERE STATA SEMPRE DISPONIBILE A PERDONARLO ANCHE QUANDO MI FACEVA MALE STO SOFFRENDO TANTO LE ME AMICHE DICEVANO CHE DOVEVO STARE LONTANA DA UNO COSI MI VEDEVANO CAMBIATA NON RIDEVO PIU AVEVO IL VOLTO SEMPRE TESO E TRISTE AIUTOOOOOOOOOOO

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  54. è comprensibile e normale la paura. E' normale anche un certo senso di colpa. Ma devi reagire. Devi recuperare il sorriso. Già hai svoltato, adesso è arrivato il momento di ricominciare. Se tornerà, ripeti dentro di te che hai una dignità, che sei una brava persona, che non puoi continuare a soffrire e salutalo cordialmente. Stai vicina alle tue amiche, trovati un hobby, organizza una piccola vacanza con amici. Pensa ad altro! Gli amici, le persone che ci vogliono bene sono una buona terapia. Se npon fosse sufficiente, ripeto, rivolgiti a un professionista della tua zona. E' sempre un buon investimento su sè stessi parlare con uno specialista. Un caro saluto, Bruno

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  55. Ciao Bruno, sono Olimpia... di nuovo qui a scriverti. Sarei curiosa di sapere le dinamiche di coppia tra due narcisisti, poiché sospetto che il mio ex marito sia incappato in una peggio di lui. Non ti nascondo che, per un senso di giustizia, sarei appagata da questa cosa. Potresti spiegare cosa succede in questi casi? Si massacrano a vicenda o le cose vanno benone perché "chi si assomiglia, si piglia?". Ti ringrazio tanto per il tempo che ci dedichi e per le tue risposte sempre chiare ed esaurienti. Un saluto... Olimpia.

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    1. ciao Olimpia, due soggetti psicopatologici che stanno insieme, con una psicopatologia in cui è tipica l'anaffettività, il senso di grandiosità, il cinismo, la maniacale ricerca di attenzioni, non credo possano vivere sereni...probabilmente ci sarà attrazione fisica o saranno legati da interessi comuni o convenienze comuni, ma non da un sentimento di reciprocità, rispetto e ...amore, chiamiamolo col suo nome, AMORE. ciao!

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  56. Ciao Bruno, è la prima volta che leggo questo blog, ci sono arrivata perchè ho capito da tempo di avere a che fare con un ex compagno, che possiede tutte le caratteristiche del narcisista perverso. Ho avuto una storia importante, durata circa dieci anni da cui è nata mia figlia ora ha sette anni. Sono più di tre anni che questo individuo ha lasciato la nostra casa (mia) perchè ho scoperto il suo tradimento. La solita banale storia con una sua dipendente. Ti premetto che quando aspettavo mia figlia (voluta da entrambi) vivevo contemporaneamente la perdita della persona più importante della mia vita: mia madre, l'ho persa in tre mesi e precisamente i miei primi tre mesi di gravidanza. Per me è stato difficile vivere queste forti emozioni, il dolore della morte e la nascita di una nuova vita. Ho dovuto fare analisi per due anni per togliermi sensi di colpa e altre problematiche, ma non finisce qui. Ho dovuto lasciare anche il mio lavoro perchè era impossibile conciliare l'orario con le esigenze di mia figlia quindi ho fatto una scelta restare a casa con lei. Il mio compagno impegnato nella sua estenuante vita lavorativa, era sempre più assente, scontroso, irritabile, isterico e da li abbiamo iniziato a discutere perchè in realtà non capivo. A lui non era cambiato nulla della sua vita a parte vivere nella mia casa, (cosa non gradita) per me si era capovolta l'intera esistenza, tutto ciò che avevo avuto ormai non c'era più. Continuavo a non capire, poi ho iniziato a dubitare che ci fosse un'altra ed era così. Ho scoperto nel tempo che oltre all'ultima, anche durante la mia gravidanza lui se la spassava con altre..... Non sto a descrivere le caratteristiche che fanno di lui un narcisista anche perchè calza bene tutte quelle che ho letto in questo blog. Oggi dopo tutto questo tempo lui continua a venire a casa mia, ovviamente per la bambina, ma non smette mai di fare lo scivoloso o di farmi tutti quei discorsi che farebbero accapponare la pelle anche ad un analista. E' stato ed è in continua contraddizione nei suoi discorsi, non è mai chiaro, non dice mai quello che veramente pensa, però vuole avere rapporti con me nonostante si frequenti ancora con l'altra.
    Più dico no più ci prova. Avevo deciso di provare con il silenzio totale ma è impossibile, c'è di mezzo mia figlia, alcune volte non so proprio cosa fare!!! altre volte penso che la soluzione migliore sia incontrare finalmente una persona che mi faccia credere ancora nei rapporti sani di amore e rispetto, ma anche qui non ho più fiducia. E' vero queste persone ti cambiano, nei rapporti ho sempre dato tanto, così come ho fatto in passato anche con lui, ma nel momento in cui ho avuto io bisogno di un supporto importante quello si è dato alla fuga. Come faccio di nuovo a credere che al mondo ci sia qualcuno capace di dare? In tutto questo ho una splendida figlia che ho sempre protetto, ma per quanto mi possa impegnare a non far trapelare il disprezzo che provo nei confronti del padre, lui mina in continuazione la mia serenità. Narcisista fino a che punto? Vorrei anche dire che il nostro rapporto era bello all'inizio, almeno così mi sembrava, poi spostate le mie attenzioni su nostra figlia e sul fatto che fare la mamma non è semplice, il noi non esisteva più!!! Parassita....
    Grazie per l'attenzione.

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    1. Sai qual è l'emozione che devi assolutamente depurare? Il disprezzo. Trasformalo in biasimo, pena, diffidenza, insofferenza, indifferenza, rabbia...ma togli di mezzo il disprezzo. Se hai capito che oltre ad essere un donnaiolo il tuo ex è anche narcisista, compatiscilo. Ha un serio problema psichico. Tutto ciò che di offensivo ti colpiva, era frutto della psicopatologia. Di solito i narcisisti sono dei padri e madri premurosi, e vogliono trasmettere un senso di onnipotenza ai loro figli. Lascialo faro, quanto prima tua figlia capirà. Lascialo specchiare fino, naturalmente, a che la sua presenza non diventi, come dire, parossistica, esageratamente teatrale...
      Mi sembra che tu abbia superato gli ostacoli più importanti. Togli il disprezzo e ricomincia ad amare e...ad essere amata. Dietro l'angolo c'è un uomo sincero. Testalo. Sai di chi non ti devi fidare. E non raffreddare il bisogno di dare e prendere che hai e che tutti noi abbiamo. In bocca al lupo (buono)! ciao!

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    2. Ciao Bruno, grazie per i tuoi consigli. A volte ho provato a trasformare questa sensazione di disprezzo e rabbia in indifferenza e devo dire che sono stata molto meglio, l'unico problema è che non dura a lungo, perchè i rapporti quando ci sono i figli non sono sempre facili, decisioni da prendere in due, ci si scontra per un no nulla, soprattutto quando si ha a che fare con una personalità così labile e infantile capace di cambiare idea ogni tre secondi.
      Ho capito una cosa importante, che per arrivare a tornare serena devo solo allenarmi ad attuare questa trasforamzione ogni giorno, cosa non semplice. Ho pensato anche di farmi supportare quando non riesco, anche se sono convinta che tutto dipenda da me, dal mio "io". E' una gran fatica....

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  57. Partecipo a questa interessante discussione portando un caso forse singolare.

    Puo' in una donna un disturbo narcisistico non troppo forte, essere presente fino all'eta' di 35 anni, per poi essere messo in "pausa" dall'incontro della persona giusta, che si lascia per alcuni aspetti totalmente plasmare e per altri no, dimostrando una forza interiore nell'affrontare positivamente la vita come se fosse possibile risolvere o quanto meno affrontare serenamente tutte le avversità, quasi mai entrando in conflitto diretto con lei.
    Puo' una donna affetta da questo disturbo, metterlo in pausa e vivere bene per 25 con questa persona "fuori dagli schemi"?, pur manifestando un pesantissimo disturbo antisociale (isolando la coppia da tutti)

    Entrambi hanno sempre detto che non si sa perche' lei si sia innamorata di lui, e lo abbia sposato, in quanto il suo tipo di uomo (caratterialmente parlando) era diverso (il classico mascalzone)

    Alla morte del marito con il quale ha vissuto 25 anni, idealizzato come l'unico al mondo in grado di stare con lei, riprende in lei il disturbo narcisistico, unito ad una depressione (improvvisi cambi di stati di animo, pianti immotivati, tristezza ed apatia) e ad una sindrome compulsiva (acquisti) acuiti dall'eta' matura

    Inoltre cambia completamente modo di vestirsi, truccarsi, atteggiarsi facendo cose mai fatte prima.

    Questo la porta ad avere un paio di relazioni, contemporanee alternate, disastrose per i malcapitati (uno e' il sottoscritto) con modalita' classiche del disturbo, ed episodi eclatanti raccontati come se nulla fosse (riferendo tutto di quello che facevo io per lei all'altro, addirittura stampando e consegnando le mie mail d'amore a lui)
    Le due persone in questione sono diversissime, io molto piu' giovane e sposato, lei apparentemente molto attratta da me, passionale e romantico, ma con cui non vede un futuro a medio termine, l'altro coetaneo, libero, con il quale lei pensa di avere una relazione di affetto a lunga durata, pubblica, che conosce da svariati anni, da prima che il marito si ammalasse, ma verso il quale non prova trasporto, ma con cui ha una vita sessuale piena, ma una frequetazione limitata e affetta da modalita' dominante.

    Mi domando se il rapporto con il marito, che ho conosciuto, classica persona a modo e d'altri tempi, che va daccordo con tutti e di cui tutti hanno stima e simpatia, possa essere stato realmente cosi', SENZA questo disturbo narcisistico, (pure a lavoro insieme, ma sempre lontani da tutti)

    grazie a tutti,
    Vittorio

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    1. Salve Vittorio,
      alcune persone che incontriamo nella nostra vita sono terapeutiche. Saziano alcuni bisogni, ne affievoliscono altri, soddisfano le nostre esigenze. Lo fanno "gratuitamente"? No, perchè anche noi soddisfiamo in un modo o nell'altro i loro bisogni. La donna di cui mi racconti è sicuramente un soggetto nevrotico, con tratti narcisistici, isterici, istrionici, compulsivi. Nevrotica, quindi, abbastanza integrata, non affetta da una chiara e pervasiva psicopatologia.
      Suo marito, forse, le faceva da padre, la proteggeva, la "integrava" ancora di più e si bastavano. La apprezzava, talvolta, forse, la incensava, nutrendo il suo tratto narcisistico. Si isolavano, può darsi, perchè isolandosi si proteggevano da minacce esterne. Non lo sappiamo. Un matrimonio di 25 anni è un rapporto consistente. Lui viene a mancare, lei riaccende i suoi tratti al limite con la psicopatologia e non incontra chi possa sostituire il marito. Non incontra un padre, uno che la protegge, la tranquillizza, la capisce.
      La donna conquista, con le sue capacità seduttive ma non incontra chi soddisfi il suo bisogno di nutrimento profondo e di protezione.
      Non capisco bene l'ultima tua considerazione. Credo che quell'uomo abbia espresso se stesso e abbia tutelato e amato la sua donna, nonostante tutto e tutti (c'è molta gente che cerca di minare gli equilibri delle coppie, soprattutto se vulnerabili dal punto di vista emotivo).
      Provo tenerezza per questa donna. Se vuoi veramente stare con lei, proteggila, rassicurala, cogli la sua vulnerabilità al di là della corazza spregiudicata. Leggi i suoi exploit, come quello che ci hai raccontato, quello delle mail, come un modo per farti ingelosire. E' il suo tratto disfunzionale che si mostra ma che nasconde un bisogno di sicurezza e protezione. A presto, grazie a te!

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  58. Grazie Bruno, per la risposta

    L'ultima considerazione, forse poco chiara, e' che dubitavo della ipotizzata patologia considerando il rapporto a lunga durata apparentemente perfetto. Ma come dici ci sono agganci perfetti, quindi il marito "placava" la patologia.

    Sicuramente la idolatrava, come ho fatto io all'inizio avvicinandola, diceva di avere un EGO smisurato, che io nutrivo benissimo, pero' poi scappava, non si faceva vedere, chiudeva, poi le bastava la corrispondenza, poi mi vedeva, poi chiudeva di nuovo.

    M'ha raccontato di un rapporto problematico con la madre che non la accettava, da cui si e' allontanata senza piu' rivederla se non alla fine dei suoi giorni, e di un padre affettuoso ma forse distratto, cosa che l'ha resa aggressiva e autonoma oltre ogni ragionevolezza e convenienza.

    Ho appreso dell'esistenza di questo disturbo troppo tardi, quando il rapporto era ormai compromesso, ingenuamente penso di avere fatto tutto quello che NON si dovrebbe fare; le ho chiesto di impegnarsi ed e' scappata, l'ho criticata/affrontata per i suoi comportamenti (eccessi seri e dannosi) e si e' arrabbiata e mi ritiene un lunatico, ho accettato tutto quello che faceva, pur di vederla anche 5 minuti aspettandola ore, e più facevo io per lei meno lei faceva per noi, fino a eliminare i pochi brevi incontri non organizzati.

    Gli unici rapporti, attualmente sono di sua risposta (asettica, breve e non contestuale) se le scrivo qualcosa, senza che si parli di cose personali.

    Dice che ci potremo vedere solo dopo che si sarà staccata emotivamente da me, che sappiamo che tra noi non è possibile un rapporto, e al mio proposito di staccarmi anche io da lei ed eventualmente dimenticarla lei non accetta, io per lei sono stato e saro importante e saremo sempre piu' che amici (dice), senza farmi capire come, perche' se era quasi impossibile vedermi prima, figuriamoci poi.

    L'exploit della delazione della corrispondenza e tutte le altre cose che io ho fatto per lei, lo vedo come un tentativo di prendere una parte di me che le piace e che può fare recitare all'attuale compagno (quindi vuole plasmarlo, di suo non sarebbe cosi') con cui potrebbe avere un futuro piu' semplice visto che e' libero e coetaneo. Da quel che ho capito nemmeno questa relazione parte (stop and go) e io intuisco che ci sono anche altri con cui gioca.

    Non so come fare per mantenere un contatto reale, già problematico prima, che attualmente non accetta più.

    O farmi di nuovo sentire io, ma attualmente a fronte di un mio sforzo 100, ottengo 1 come reazione, mi sembra di essere "bruciato" nei suoi confronti, di non avere piu' appeal spendibile.
    Potrei aspettare che sia lei a farsi sentire, sempre che lo faccia, temo di no, ma sono poco lucido per fare pronostici sensati.

    Tutto molto, tanto, troppo difficile, sia sapere cosa fare che abbandonare l'idea di fare qualcosa...

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    1. Narcisismo o meno, questa donna si sta divertendo. A tenervi appesi, desiderosi di un suo sì, sul filo del rasoio. Vi sta sfruttando (e questo è in effetti una faccia del narcisismo). Detto un pò cinicamente, dopo 25 anni di "terapia di coppia" si sta sfogando un pò e monopolizzando la vostra attenzione e il vostro desiderio, nonostante lei sia un concentrato di contraddizioni e di difetti. Rifletti sulla tua sensazione di essere usato, non solo da lei, e sulla tua esigenza di avere riscontri emotivi da parte di chi hai amato e che non hai ottenuto in passato, sugli sforzi che hai fatto per ottenere attenzione.
      Il suo gioco continuerà e ci sono molti giocattolini pronti a farla giocare ma...perchè? Prova a concentrarti su te stesso e non su di lei. Troverai la risposta.
      Credo che lei prima o poi si riavvicinerà. Starà a te alimentare il gioco e se a te piace giocare, gioca pure. Se vuoi che diventi qualcosa di profondo e maturo, c'è però molta strada da fare, per entrambi e non credo che sia conveniente in termini di energie da investire... un caro saluto, Bruno

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    2. Grazie Bruno, hai centrato in pieno tutto.

      Il problema (mio) e' che dovrei riuscire a staccarmi da lei e sopratutto non cercarla, non comunicare con lei. Invece con la scusa di sapere come sta lei la contatto, reinizia tutto (lei parla solo di lei) e lei sta meglio (io ho un effetto terapeitico nei suoi confronti, anche se non le risolvo nulla) e io invece peggio, un gioco a somma negativa.
      Dovrei riuscire a fuggire dal gorgo....vediamo, magari con molta forza di volonta'tra una ricaduta e l'altra ci riusciro'...

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    3. pensa un pò di più a te stesso e ci riuscirai. rivaluta le relazioni sane che hai instaurato in questi anni e ridiventa protagonista della tua vita. Ciao!!

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  59. Salve, ho letto tutti i commenti e trovato spunti di riflessione molto interessanti, sulla mia difficile situazione di compagna di un uomo "dal carattere complesso".
    Avrei alcune domande da porre:
    In che modo è possibile distinguere una tendenza caratteriale al narcisismo dal disturbo patologico vero e proprio?
    Che effetto a lungo termine può avere sui propri figli un padre affetto da disturbo narcisistico?
    È possibile che si approcci diversamente ai figli maschi rispetto alle figlie femmine...determinando in questo modo effetti diversi?
    Grazie.

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    1. ti risponderò con calma quanto prima. grazie e ciao

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    2. Salve,
      il disturbo è presente quando è pervasivo, ovvero permea l'intera vita sociale, familiare, lavorativa del soggetto, influenzandone le relazioni e le scelte. Tale pervasività finisce per condizionare negativamente la vita di chi circonda il soggetto e si rende conto del comportamento anomalo.
      La tendenza caratteriale, i "tratti narcisistici" non minano la vita sociofamiliare del soggetto che può risultare a tratti bizzarro o "antipatico" ma vengono contemperati da altri tratti positivi.
      Il narcisista è portato a specchiarsi nei suoi figli e a "pomparli" se si rende conto in fondo di valere poco. Investe molto su di essi e purtroppo tende ad assumere atteggiamenti svalutanti e offensivi se le aspettative non corrispondono alla realtà. Naturalmente i figli o si adeguano a tale scenario, rispondendo alle aspettative o si rifiutano di adempiere a ciò che è stato progettato per loro.
      Riguardo all'ultima domanda, può darsi. Ma ciò dipende dall'idea di maschile che ha e dalle quote rosa presenti in famiglia. Se ha solamente figlie tenderà ad avere aspettative grandiose relativamente alle figlie.
      Gli effetti, comunque, sono gli stessi: o adesione, o attacco o fuga. Comprensione, dopo molto tempo, capita la patologia del papà.
      A presto!

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  60. Salve,ho avuto una relazione con un narcista per 12 anni....all'inizio era premuroso diceva che Dio mi aveva mandato,pontificava sempre su tutto,anche eccessivamente attribuendo questo suo modo di pensare alla fede In Dio....ma poi il suo comportamento non era tale...Ho fatto di tutto per lui,ho abbandonato i miei studi,gli stavo dietro in tutto,ma non bastava mai...non ero mai all'altezza delle sue aspettative....alla fine mi ha tradito e abbandonato con una bambina dicendomi che neppure mi riteneva una donna,che mi schifava..mi insultava alla fine ha cercato di dare la colpa del suo tradimento e abbandono a me....Adesso ha due figli con la sua nuova compagna ed'è dinuovo entrato in un'associazione di chiesa,facendo di nuovo il fanatico religioso,ma il suo comportamento è sempre sprezzante nei miei confronti...Volevo domandarti quanto durano queste fasi o maschere che portano questi soggetti,possono rimanere nascosti una vita o prima o poi riescono quelle persone egoiste e senza empatia che sono?Grazie mille...a me ha devastato,purtroppo sono costretta a vederlo per nostra figlia..
    Grazie mile
    Coccinella

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    1. Ciao Coccinella. Von sono fasi, purtroppo. L'intera vita di questi soggetti patologici è permeata dalle caratteristiche del disturbo. Il narcisista può effettivamente celare i suoi obiettivi e le sue manifestazioni dietro una cortina di affabilità e apparente equilibrio, solo strategici al nutrimento del suo ego iperespanso. Alcuni narcisisti, ad esempio, sono finto-passivi, quasi defilati, "lavorano" dietro le quinte, ma prima o poi emerge la loro sete di attenzioni, il loro essere profondamente invidiosi e lo sfruttamento cinico dell'altro. Se questa patologia si innesta su un substrato ideologico-organizzativo che legittima o pone in una posizione di leadership il soggetto, è devastante per chi, facente parte di questo contesto, è obbligato a tacere e ad accettare.
      Capisco la tua situazione. Tua figlia col tempo capirà. Intanto cerca di circondarti di persone serene ed emozionalmente "sane" in modo che tua figlia abbia anche altri modelli. Tieni duro! Ciao

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    2. Grazie mille per la tua risposta,perchè sai lui non da nessuna attenzione a nostra figlia,è come se non esistesse e fosse costretto a vederla,mentre con i figli dell'attuale compagna si mostra premuroso,non capisco il perchè!!!Anche lei è sua figlia che per giunta ha abbandonato quando aveva 3 anni...Quindi anche con questa attuale compagna farà lo stesso che ha fatto con me....un circolo vizioso che non lo appaga mai..Lui a me adesso dice che finalmente è felice,ma a me non sembra proprio!!!Ti ringrazio tantissimo,mi sei stato d'aiuto...Grazie mille
      Coccinella

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  61. Salve,
    Volevo porre una domanda. Recentemente per lavoro credo di aver avuto a che fare con un ragazzino probabilmente narcisista. Io ero la responsabile del gruppo e vedendolo distaccato e notando le sue difficolta' di interazione mi sono preoccupata. Ho cercato di indagare i motivi ma ho constatato degli atteggiamenti ambivalenti: da un lato mi " venerava" ma dall'altro mi mancava di rispetto davanti al gruppo. Ho provato a parlargli direttamente prima di portarlo dal mio responsabile e il risultato e' stato che anche davanti a lui non ammetteva di sbagliare. Ha tentato anche di conquistarmi, per quanto possa ovviamente fare un adolescente di 15 anni. Ci sono stati momenti in cui ho fatto fatica ad esercitare il mio autocontrollo. Alla fine ho tentato la carta dell'indifferenza e allora mi ha manifestato una grande cattiveria. Credo che non sia normale, la famiglia e' stata assente, lui stesso mi ha detto che i suoi genitori si sono sposati giovani. E' uscito che sua madre e' assente tutto il giorno, il padre credo assecondi la sua grande passione per la musica. Il giorno della partenza a un metro di distanza aspettavo che mi salutasse, invece sembrava infastidito dalla mia presenza e se ne e' andato come se nulla fosse. A tutt'oggi dopo aver provato tanta rabbia per il trattamento subito, a volte ho dei sintomi fisici, prima di approfondire ho creduto di essere io il problema... Insomma a volte sto ancora male e mi chiedo quando finira', ma allo stesso tempo mi preoccupo per questo suo problema e vorrei addirittura aiutarlo. Apprezzerei qualche consiglio, grazie per l'attenzione.

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    1. Può darsi che tale comportamento sia un'antifona di un disturbo narcisistico come può essere il comportamento di un ragazzo deluso dagli affetti, intimorito dagli altri, vulnerabile al giudizio che cerca di raffreddare le emozioni per difendersi dall'idea della perdita. Il fatto che ti venerasse e poi ti squalificasse di fronte a tutti è tipico dell'atteggiamento adolescente, ossia di dipendendenza affettiva ma anche di rifiuto dell'adulto. Magari, in privato, dimostrava di aver bisogno di te, ma agli altri, soprattutto ai pari, tale ammissione del bisogno di aiuto, sarebbe stata assai umiliante.
      Credo che l'averlo portato dal tuo responsabile abbia modificato il vostro rapporto e danneggiato la fiducia che il ragazzo probabilmente riponeva, pur con tutte le contraddizioni del caso, in te.
      Gli adolescenti e, soprattutto, gli adolescenti "complessi", hanno bisogno di emozioni forti e aperte e di persone che, senza giri di parole, possano arrabbiarsi con loro ma apertamente, per scuoterli. Alcuni hanno bisogno dello scontro per capire e testano l'altro (l'adulto) provocandolo e sfinendolo. Chiedono prove d'amore e se la vita ne ha date loro poche, prima di affidare il proprio mondo a qualcuno, lo sfiniscono. Ma alla fine cedono alla necessità di una guida sicura.
      Insomma, credo che tu abbia "raffreddato" e "istituzionalizzato" un rapporto che poteva essere coltivato in altro modo. Devi accettare, comunque, che non abbiamo tutti le stesse competenze emotive per rapportarci a soggetti "complessi" e in questo caso, ad un adolescente "complesso". Hai fatto quanto potevi, e in cuor tuo volevi aiutare il ragazzo. Non ci sei riuscita ma non per leggerezza tua, forse, perchè non hai le competenze tecniche ed emotive per trattare "quel" tipo di adolescente. Con altri saresti stata efficacissima, con lui no. Aveva bisogno di altro. La rabbia è un'emozione tipica di chi si sente escluso. La butto lì: prova a ragionare sul tuo vissuto nel sentirti esclusa e delegittimata. Perchè sei così arrabbiata e addirittura sofferente fisicamente? Quand'è che ti sei sentita esclusa in passato e cosa hai provato? Forse, dico -forse- tu e quel ragazzo soffrite della stessa "sindrome da esclusione" trasmessa agli altri con comportamenti diversi o opposti. Non puoi includere qualcuno che si sente escluso se non sei a posto con i tuoi vissuti di "esclusione". Se vuoi aiutare questo ragazzo aspettati e tollera altre dieci, venti, cento porte chiuse malamente, ma se ti aprirà la porta, perchè capirà la tua rabbia sana nel volerlo aiutare, te l'aprirà probabilmente per sempre.
      Ricorda, però, che è un adolescente -a rischio- e che il coraggio deve fare a braccetto con la tecnica. E...non possiamo essere efficaci con tutti.
      Ciao!

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  62. Grazie per la risposta. Avevo compreso che quanto mi e' successo mi aveva toccata perche' parte della mia esperienza. Forse mi riconosco nel concetto di abbandono e avevo identificato la sua necessita' di richiamare a tutti i costi l'attenzione, non riesco pero' a giustificarne i modi. Purtroppo i contatti che ho sono solo su fb e tante volte mi verrebbe da fare da moderatore sulle sue " uscite" solo che ho paura di sbagliare i modi. Mi sono rimaste impresse parole come " tanto io le persone le elimino", a me preoccupa che si possa dirlo a soli 15 anni e mi e' stato detto come una specie di minaccia. Le elimina perche' fanno emergere il suo problema?

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    1. certamente, elimina le emozioni legate alla perdita, le elimina prima di perderle. Perchè ha paura di perderle, quindi, per evitare di soffrire, le elimina prima.
      Non credo sia il caso di moderare. Otterresti l'effetto contrario. Se vuoi contattarlo nel suo bisogno, diventa in qualche modo complice del ragazzo, non un suo controllore! ciao!

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    2. Tutti saggi consigli, l'unico problema è che io mi sento veramente presa in giro, anche perché come dicevo ci sono stati momenti in cui mi sono sentita "corteggiata" e lo metto tra virgolette per un discorso di età. Mi sono trovata ad avere dubbi, a fantasticare, non so che cosa mi sia preso ma sembrava che quasi mi stessi innamorando. L'ho vissuta male e adesso, a mente fredda, mi resta solo la sensazione di essere stata stupida ad aver provato queste sensazioni, e poi sentirmi dire che sono poco femminile da un adolescente...Non so non riesco a concepirle, è un limite, lo ammetto, so che dovrei capire la sua posizione ma se mi metto nei suoi panni ci sono momenti in cui sto male. Come mai mi è successo?

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    3. La mente spesso dice una cosa, il cuore un'altra. A volte cerchiamo di razionalizzare, di seguire un protocollo e di avere una risposta a tutto. A mente fredda ci si crede stupidi. E' la "mente fredda" che non ci fa comprendere qualcosa che ha scombussolato le nostre emozioni.
      In te è avvenuto un corto circuito tra la donna, la mamma, l'operatrice, la "salvatrice". Sei stata spinta da obiettivi educativi, chiari, sulla carta, ma travolta dall'attrazione apparentemente folle verso un ragazzo seduttivo, irridente, un pò borderline, dal cuore sofferente mascherato da una corazza d'acciaio. Una donna può essere attratta da un quindicenne? La mente dice no, il cuore può dire di si. Un quindicenne può essere attratto da una donna molto più grande di lui? Il desiderio si scontra con la ragione e i vincoli sociali ed etici e si va in tilt, in corto circuito.
      In te si sono risvegliate le emozioni dell'abbandono, dell'esclusione, dell'essere corteggiata, desiderata e si sono scontrate con il tuo essere una professionista dell'aiuto e il voler tenere tutto sotto controllo. Ecco cosa ti è successo, secondo me. Ciao!

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    4. Sì il quadro c'è, io vorrei solo stare bene e non pensarci così troppo spesso. E mi faccio ancora troppe domande, mi rivedo mentalmente le scene e ci sono momenti in cui non mi sento libera, mi sembra di soffocare, ma vorrei cercarlo, capire, insomma esserci. Dicevi che ovviamente le porte che mi chiuderà in faccia saranno tante, e allora perché faccio così tanta fatica a " mettermi in salvo"?

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    5. perchè, secondo me, hai bisogno di sentirti considerata e amata e non accetti il rifiuto. Fai un bell'esame di realtà. Sei una donna, il tuo lavoro ha delle responsabilità, lui è un ragazzino problematico, seduttivo quanto vuoi ma sempre ragazzino rimane. Un ragazzino può non avere scrupoli. Può "permetterselo". Un adulto no.
      Se vuoi aiutarlo profesionalmente è un discorso, se vuoi costruire qualcosa di ambiguo con lui, danneggiando te stessa, è un altro discorso.

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    6. Ti ringrazio. Io sono razionale, adesso che ci sono le distanze non penso di aver problemi, quello che credo è di essere "caduta nella rete" e forse un po' di non aver lanciato segnale di muro o chiusura. E me ne pento, credo di aver subito e forse un po' ricambiato, anche se concretamente non è successo nulla. Poi ho razionalizzato e ho cambiato il mio atteggiamento ( mi sono sentita fragile ed esposta, mi ha " capita") e lì mi sono trovata davanti il suo di muro, sembrava che visto che gli ho tolto l'attenzione lui me la facesse pagare, e lo ha fatto a vario titolo. Io ho dovuto farlo. Sono stata accusata di essere parziale, mi ha detto che io accettavo determinati comportamenti di altri ragazzi ma non il suo. Credo non fosse colpa mia se riusciva a farmi diventare aggressiva quando raramente lo sono. Mi ha detto che avevo detto delle cose e io nemmeno me ne ricordavo...Insomma quel che non capisco è se mi voleva punire per dei motivi reali o se perché questo è il suo modo di difendersi. Credo che fondamentalmente mi odi, ma non ne capisco il motivo. Lo fa perché ho cercato di "entrare" nel suo disagio, costringendolo a rendersene conto? O perché provava qualcosa per me? I suoi compagni l'hanno preso in giro, io subito ho glissato ma ho anche spiegato loro razionalmente quello che io, e noi adulti possiamo essere nei loro confronti. E' stato imbarazzante trovarsi in questa situazione, anche un mio collega si è trovato davanti ragazze che si sono dichiarate apertamente. Non vedono davanti a loro delle figure di riferimento e non capiscono che ci sono e devono esserci dei limiti?

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    7. Non c'è limite al desiderio, purtroppo. Ci può essere un limite comportamentale, anche invalicabile con l'autocontrollo. Fa male ma spesso è un atto di responsabilità.
      Ti capisco carissima, ti capisco molto e so che deve essere stato difficile e lo è ancora. Considerala una prova, per la tua professionalità e per la tua maturazione di essere umano responsabile. Un caro saluto

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    8. Ti ringrazio ancora, sto piano piano cercando di lasciare andare la rabbia e di cercare la strada del perdono, so già che sarà molto lunga ma ci devo provare, per me stessa!

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    9. grazie a te, mi fa piacere essere d'aiuto.

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  63. ho sempre avuto una vita abbastanza travagliata.a 20 anni (ora 24) conosco questo ragazzo di
    cui mi innamoro follemente, io ero la sua regina. non potevo credere una cosa
    così bella. dopo un paio di mesi mi regalò un solitario e mi parlava di
    matrimonio e bambini.ero davvero felice. neanche 2 mesi dopo scopro che mio
    padre ha un tumore e che non è curabile. e, nel frattempo, anche la mia storia impercettibilmente cambia..lui inizia ad impedirmi le uscite con gli amici, vestiti un po' provocanti. ma io accetto perchè pazza di lui e lui di me. nel frattempo diventa piano piano sempre più freddo, smette di baciarmi dicendo che non gli piace più baciare.
    nel frattempo mio padre peggiora sempre e io devo finire gli ultimi esami
    all'università sperando che mio padre arrivi a vedere la mia tesi. ovviamente
    non ce la fa e ci lascia a novembre 2010. non dimentico mai il giorno del suo
    funerale.alla fine tutti vengono ad abbracciarmi e farmi le condoglianze e
    lui è freddo e distante. gli chiedo "cosa c'è? e lui mi dice "invece di venire
    ad abbracciare me hai abbracciato tutti gli altri"...sono ancora incredula da
    quelle parole.non sapevo sarebbe stato l'inizio della mia fine. 2 mesi dopo mi
    lascia improvvisamente la mia vicina di casa, una donna meravigliosa, dolce...
    tutto quello che avrei voluto come mamma. nel frattempo lui trova una casa a
    pezzi e mi convince in ogni modo a comprarla per noi. (a volte anche con
    minacce) io stupida prendo tutti i miei soldini e glieli do in mano per
    comprare la casa dei miei incubi. lui è sempre più freddo, distante, inizia ad
    umiliarmi, a disprezzarmi, a criticare tutto perchè lo faccio io mentre con le
    altre persona sembra un angelo. io, sempre più sola, vado a vivere con lui
    (anche per scappare da mia madre).ero libera è vero ma soffrivo molto. lui
    sempre più freddo, prepotente, cattivo..inizia a mettermi le mani addosso e a
    rompermi computer, cellulari, vestiti. Io capisco di essere totalmente
    dipendente da lui e inizio ad andare in terapia presso l'ASL con scarso
    successo. per mesi la situazione è: lui lavora dalle 5 del mattino alle 4, poi
    lavora a casa nostra. arriva a casa stremato, nervoso e trattandomi con una
    freddezza disarmante (chiunque altro lo tratta come un dio, sembra addirittura
    morboso tanto è ruffiano. la mia sofferenza si vede, lui si arrabbia per
    qualsiasi cosa e inizia a buttarmi fuori di casa 20 volte in cui torno
    tutta rotta da mia madre che è ancora più delusa e lontana da me. questo
    calvario arriva fino al mese scorso, quando io ormai a pezzi, torna di nuovo a
    casa. lui va a vivere nella casa che ho pagato io e di me non ne vuole più
    sapere. io scappo in Romania qualche giorno. Quando torno, come sempre, mi
    chiede di provare a vederci ancora. Scopro che mi mente come respira, che
    spesso esce quando a me aveva importa di stare in casa. Nonostante questo
    riesce ancora ad umiliarmi. a dirmi che faccio schifo e con la mia immaturità
    ho distrutto la nostra storia, che lui vuole una donna e che di me non gli
    importa niente, che ne ha mille come me, ride quando piango disperata, sparisce
    settimane, botte, umiliazioni terribili. sa bene che anche se quella casa è mia
    ci vorrebbero troppi soldi per buttarlo fuori. ho provato tanto a fargli capire
    che è stato lui a ridurmi così ma lui pensa di essere nella ragione e che io
    sia pazza. così mi ritrovo sola (inutile dire amici, famiglia) io non ho
    nessuno.papà non c'è e mia madre è quello che è.gli ex amici mi hanno detto che
    sono una cosa insopportabile e di non rompere più..nessuno si rende conto di
    quello che sto soffrendo. sono anni che vomito, ho tremori, diarrea,
    tachicardia, perdita di sensibilità a mani e piedi. nessuno mi crede. vivo da
    mia madre, disperata e sola più che mai. spesso e volentieri vorrei morire, poi
    penso che forse anche da sola potrei uscirne ma non è così. lui ha distrutto
    ogni singola parte di me e io non riesco ad andare avanti un giorno di più.


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  64. Ciao Bruno,volevo porti delle domande perchè anche io sono stata con un narcisista per anni,era premuroso,voleva una famiglia...sembrava un 'uomo di altri tempi...Dopo anni ha iniziato ad avere crisi isteriche,violente,a sbattere e rompere tutto,a dirmi che preferiva morire che stare con me...alla fine dopo avermi tradito mi ha abbandonato.La mia domanda è se ha veramente rimosso tutti i momenti felici e quello che gli ho dato o se fa solo finta....e se con un'altra donna può cambiare,per esempio adesso con questa compagna dice di essere felice e appagato,o invece farà lo stesso che ha fatto con me?Ti ringrazio....a me ha svuotato lasciandomi insicura,inadeguata....
    Carla

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    1. Ciao Carla. No, non ha rimosso tutti i momenti che gli hai regalato. Solamente non riesce ad apprezzarli e a sentirli. Proprio così: a sentirli. Sentirli come qualcosa di buono e di gratuito.
      Tu sei sicuramente una donna capace di dare e sei sicuramente adeguata a una relazione sana e di reciproca fiducia. Non sei adeguata ad una relazione "malata".
      Tutto qui.
      Non pensare alla soddisfazione attuale di quest'uomo. Non iniziare a fare confronti con l'altra. Comincia a vivere la tua vita senza sudditanze psicologiche. E' felice? Buon per lui. Nè spera che anche quell'altra donna possa avere il tuo destino. Non ha senso. Recupera il tuo mondo, comiuncia a fare ciò che ti piace fare e quando penserai alle cose belle che hai donato a quell'uomo considera che hai amato. Hai amato e pur non essendo stata corrisposta come avresti desiderato, hai amato. Sei capace di amare. Tu sei capace di amare. E' tempo di voltare pagina.
      un caro saluto!

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    2. Si,quello si,ma volevo sapere se è un suo "modus operandi" che ripete in ogni sua relazione che instaura e prima o poi viene fuori chi è realmente o se era in me e in persone come me ,sensibili,etc che queste persone trovano terreno fertile per mettere in atto le loro tecniche prima di seduzione e poi di svalutazione e in altre no?Grazie mille..
      Carla

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    3. se ha il disturbo narcisistico di personalità, questo viene fuori col tempo. Il narcisista, comunque, trova terreno fertile in soggetti dipendenti e vulnerabili. Sono molto abili e riescono a sedurre anche i meno ingenui. Se è narcisista, l'altro è solo un oggetto da conquistare e da sfruttare. Il suo modus operandi può cambiare al cambiare della risposta della "preda". Trattasi sempre di strategia, comunque. Prima o poi i nodi verranno al pettine. Grazie a te!

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  65. Cara amica, la tua storia è molto triste. Come hai avuto modo di capire, qui, molti hanno avuto storie simili e ci sono pure figli di mezzo.
    La cosa che ti consiglio è di farti sostenere da un professionista quanto prima, ASL o privato, oppure attraverso i vari "telefonodonna" d'Italia o i centri antiviolenza: su internet c'è molto.
    Hai bisogno, secondo me, almeno di un urgente sostegno psicoterapico. Consulta il tuo medico di base e, comunque, esponigli i tuoi sintomi fisici.
    Perchè non crederti? Sei una persona che ha vissuto molti lutti in poco tempo e ci sono in giro persone che stanno male come te.
    Ti consiglio anche, per il discorso della casa, di affidarti ad un legale.
    In queste pagine puoi trovare chi ha avuto esperienze come la tua e una parola di conforto, se vuoi. Io ti dico che sei giovane e puoi farcela a guarire dai tuoi sintomi fisici e dal tuo malessere interiore. Abbi fiducia, soprattutto nell'onestà di molte persone che ti circondano.
    Un caro saluto!

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  66. Bruno, se posso, mi inserisco, in molte città ci sono anche dei servizi per le donne che si chiamano " Sportello donna" e lì viene offerta consulenza psicologica e legale. Il servizio è completamente gratuito.

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  67. GRAZIE A VOI DELLE CARE PAROLE. IO SONO SCONVOLTA..LUI STA BENE! IO SONO COMPLETAMENTE DISTRUTTA. MIA MADRE MI DERIDE (COME SEMPRE) NON SI RENDE CONTO DI QUELLO CHE HO....GRAZIE PER LA SEGNALAZIONE..PURTROPPO IO ABITO IN UNA PICCOLA CITTADINA TERRIBILE DOVE QUESTE INIZIATIVE NON SONO PRESENTI. NON SO COME REAGIRE...

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    1. ripeto: hai bisogno di un supporto. Cerca su internet una struttura, un centro, etc. magari nella città più vicina alla tua e che offra questi servizi. Stai già reagendo, adesso hai bisogno di un/a professionista che ti aiuti. Un caro saluto.

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  68. Ciao Bruno anche io vorrei farti una domanda,mio marito con cui sono stata sposata diversi anni lui sembrava amarmi veramente mi faceva regali,sembrava preoccuparsi per me,poi ha inziato a essere assente,mille bugie,diceva che preferiva lavorare che stare con me,diceva che tutti lo invidiavano,diceva che lui capiva quello che gli altri si volevano sentir dire e così faceva anche con me,in verità di me anche se stavamo anni non sapeva nulla....era interessato solo a lui stesso,se qualcosa non gli andava bene o veniva smascherato andava su tutte le furie aggredendomi insultandomi pesantemente....alla fine dopo tradimenti e umiliazioni mi lasciò per una sua collaboratrice più piccola...facendomi sentire uno schifo,prendendomi in giro e raccontandomi il suo tradimento con "quel nuovo essere superiore e speciale",con tantissima cattiveria....adesso prende la nostra bambina e si fa sentire parlando con la sua compagna in maniera affettuosa e amorevole...la mia bimba allora mi ha chiesto perchè con noi non è così,perchè a me non chiama e a te ti tratta così male?Me lo chiedo anche io,e possibile che sia cambiato con la sua nuova compagna e a nostra figlia non la cerchi perchè la associa a me che non sono più nulla se non un pezzo di carta usata da buttare?Grazie Sara

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    1. Sara, testimonianze come la tua mi fanno arrabbiare. Perchè i bambini soffrono. E hanno bisogno dell'amore dei genitori. Quell'uomo, ostentando le sue moine con la figlioletta tradisce le aspettative che una bambina ha nei confronti del proprio padre. In modo consolatorio ti direi: comprendilo, è la sua patologia. In modo emotivo ti dico: rifatti una vita e volta pagina. Dà a tua figlia la sensazione che VOI non elemosinate la cosa più importante che c'è: l'amore.
      Fregatene se sembra che alla nuova conquista ne dia molto.
      Un caro saluto

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    2. Quindi dici che lo fa apposta e la tratta così per poi riferirmelo o anche con lei è nella fase che recita?
      Cosa devo dire a mia figlia?
      Grazie mille
      Sara

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    3. Può darsi che reciti o che senta di aver trovato la donna della sua vita ed è felice, chissà. Tu non devi farti trattare male, però. Se tua figlia prova imbarazzo di fronte alle moine, parla pure al tuo ex dicendogli di organizzare qualcosa che lo impegni solo con tua figlia. Un'andata al cinema, al parco etc. Tua figlia ha bisogno di suo padre, non di assistere solo alle affettuosità che si scambia con la nuova compagna. Senza sottolineare questa cosa, invitalo a ritagliare momenti tra lui e la bambina perchè senti che la bambina ha bisogno di uno spazio dedicato solo a lei. Se si rifiuta, al posto tuo rivedrei la cadenza degli incontri.
      A tua figlia non dire nulla. Ma col tuo atteggiamento falle capire che pur essendo una donna ferita sai riprenderti a testa alta e non cedi nè alle provocazioni, nè ti lasci andare ad inutili e assurdi confronti. Ripeto: non deve interessarti se anche con lei recita. Non sposterebbe di una virgola il ruolo del tuo ex nella tua, vostra vita. Un caro saluto

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    4. Caro Bruno invece sposterebbe una virgola,almeno per me,almeno riuscirei a capire perchè questa cattiveria,brutalità,non curanza etc...solo verso di noi,solo verso di me che gli ho dato tanto amore e che non ha avuto remore di abbandonare dopo tanti anni con una bimba...come si fa a essere così con la sua ex famiglia,ed'essere diverso la sua attuale famiglia..Ecco questo cambierebbe!!!Una patologia come la sua come può non manifestarsi con alcuni e con certi no?Grazie mille e scusa dello sfogo...

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    5. Carissima, già hai capito. Non sei tu quella patologica. La brutalità, l'indifferenza, l'abbandono di un bambino non hanno giustificazioni. E cosa ti cambia se lui, con l'altra, oggi è tenero e affettuoso? Sì, il fatto che ciò sia una strategia relazionale, frutto ancora della sua psicopatologia, potrebbe consolarti. Ma fino a un certo punto. Con voi il danno l'ha fatto. Ora, consentimi un piccolo consiglio, è il momento di voltare pagina.
      Il narcisismo è una patologia non ad intermittenza. Solo che alcuni soggetti, per la loro passività o ingenuità non spingono il narcisista ad esprimere il disprezzo e il cinismo tipico del loro disturbo.
      Ciao!!

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  69. Cara Sara, "ringrazia" di avere una figlia sola e di aver trascorso con quell'essere di tuo marito solo pochi anni....puoi riprendere in mano la tua vita, la tua dignità di donna e non pensare a "che cos'ha quella più di me?"! Niente Cara. Non ha proprio niente più di TE, di ME, di NOI. Ha solo che è il suo momento, salvo poi essere "buttata" come noi o forse no ma alla fine cosa te ne frega di cosa accade a costei?.....Fattene una ragione se puoi e trova la tua strada con tua figlia per essere serene e vivere la vita che vi meritate di vivere....Pensa che il mio di marito, al tempo, mi lasciò dopo 18 anni di matrimonio con tre figli ed una in viaggio per una nomade. Sì, hai capito bene una nomade "civilizzata"....sta storia è durata 2 anni e dopo di lei ne ha avute altre 6, ora è con la numero 7 alcolizzata come lui!...Non sentirti inferiore anzi, ringrazia di averlo perso per la strada prima che VI faccia danni peggiori. Un abbraccio affettuoso e coraggio Piera

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    1. Grazie mille....sai lui mi umilia dicendomi che lei è una donna e io no,che con lei è felice dopo che io per lui ho fatto di tutto...poi mi schernisce perchè non mi sono rifatta una vita con un uomo e non ho avuto quindi altri figli....invece lui con quella che fu la sua amante e adesso sua compagna ne ha 2 piccolissimi....dopo avermi tradita,umiliata e abbandonata mi prende pure in giro umilandomi...non pago di ciò viene anche l'attuale compagna sotto casa a farmi lo sfottò come se fosse la vincitrice per avermi portato via quella perla di uomo...che incubo!!!!
      Grazie Comunque Piera

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  70. sono sempre Arianna. non ce la faccio....non posso più andare avanti. nessuno mi calcola, mia madre ha chiuso con me, mi ha detto che non si lascerà trascinare nella mia depressione. ho paura, ho paura perchè sento che non voglio più vivere...

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    1. Arianna, perchè non ti rivolgi a uno specialista? Qui non è il luogo per supportarti professionalmente, qui puoi trovare una parola di conforto e qualche persona che vive e ha vissuto un dolore simile al tuo. Coraggio, rivolgiti a uno specialista. La vita è una cosa preziosa, anche se tu al momento non te ne accorgi. Ogni nostra vita ha un senso. Credimi. Un caro saluto.

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  71. Bruno, mi inserisco qui. Forse può essere utile per qualche insegnante o aspirante tale. Potresti consigliare qualche testo che possa dare indicazioni su come riconoscere/porsi con ragazzi con il disturbo di personalità borderline? Mi rendo conto che purtroppo la teoria sia comunque separata da quel che è la realtà ma qualche indicazione di base su come muoversi gioverebbe. Questo perché in molti contesti il docente e/o l'operatore non è supportato adeguatamente e non sa come muoversi. Grazie in anticipo

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  72. caro bruno, sto cercando un terapeuta e nel frattempo sono sotto cura psichiatrica con antidepressivi e ansiolitici. la cosa che più mi deprime è che lui sta bene. è contento di essere libero e ha un sacco di gente intorno che lo supporta e gli da corda. io invece sono sola. sono una ragazza di 24 anni "orfana" perchè mia madre si disinteressa totalmente a me. come si fa in questi casi? tutti hanno almeno un famigliare, un amico, qualcuno che li aiuti. io da sola mi faccio prendere dal panico.questa settimana sono fìnita in ospedale 2 volte DA SOLA dai forti attacchi di panico.e allora...lo cerco spasmodicamente. lui il più delle volte non risponde e quando lo fa mi dice che lui mi sta lasciando per il mio bene quando 2 giorni prima diceva di amarmi....come ce la si fa da soli??

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  73. carissima, sono contento che mi scrivi e che ti stai curando. Trova quanto prima il tuo terapeuta. Vedrai, sarà un ottimo investimento per la tua salute e il tuo benessere.
    Gli attacchi di panico dipendono da una profonda sensazione di solitudine ma non è chi ti lascia sola che ti potrà dare aiuto. Non è possibile trovarte conforto e amore da chi abbandona! Tu hai bisogno di tranquillità e di una persona stabile e rassicurante accanto. Però...sei così giovane! Perchè non cerchi, prima che una relazione amorosa, degli amici con cui condividere qualcosa di buono? Anche internet può essere utile in questi casi, senza abusarne.
    Un caro saluto e siamo tutti con te!!!

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  74. CARISSIMO BRUNO...ANCHE GLI AMICI MI HANNO VOLTATO LE SPALLE A PIU' VOLTE MI HANNO DELUSA. NEL MOMENTO DEL BISOGNO SONO SPARITI TUTTI.ORA PIU' CHE MAI. COME POSSO STAR BENE ANCHE TOTALMENTE SOLA CON ME STESSA? ARIANNA

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    1. puoi star bene solo se vuoi star bene e stare bene significa recuperare il tuo essere padrona della tua vita, accettando le delusioni, le sconfitte e i vari lutti psicologici che si vivono, accettando di poter essere aiutati da qualcuno che aiuta per "professione" e accettando l'idea che si può aver fiducia degli altri, nonostante le tante porte sbattute in faccia. Coraggio, Arianna. Ti siamo vicini.

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    2. Io ho vissuto la tua situazione. Sono sola anche io. Se vuoi possiamo conoscerci. Se vuoi possiamo incontrarci e parlare un po'. Magari questo e' anche un buon modo per ricominciare a vivere. Muoversi e cominciare a uscire dalla gabbia. Io sono di Reggio Emilia. Ti lascio la mia email. Se ti va puoi scrivermi. noifalo@yahoo.it

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    3. Pubblico volentieri questo commento, la condivisione è un elemento fondamentale per reagire.. Naturalmente la lettrice si assume la responsabilità della pubblicazione della propria mail.
      Un caro saluto

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  75. hai totalmente ragione..ma è difficile non essere presi dal panico dopo una serata a litigare con tua mamma..ti ritrovi in camera a pensare che lui si diverte mentre tu piangi o ti fai prendere dal panico nel tuo letto mentre lui sta benissimo. e sola. è devastante e mi fa completamente perdere il controllo. Arianna

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  76. So della diagnosi di disturbo narcisistico della personalità dai testi che ho consultato per spiegare il comportamento della mia donna, ma ho sempre trovato qualcosa nelle definizioni che non collimava con quello che osservavo. ero in dubbio, anche se un terapeuta mi aveva confortato in questa osservazione. Una grande facondia e un talento per vendere come oro l'ottone rendevano sempre verosimile che fossi io quello che fraintendeva una personalità "estroversa". Leggendo, anzi scorrendo questo blog mi sono venuti i brividi: 1000 e 1000 volte la stessa storia, la mia storia, i comportamenti così stereotipati, la seduttività, il prendere e mollare, il dolore immenso e la rovina, non solo psicologica, di chi ne è vittima.E soprattutto la stessa, identica soluzione, tagliare! Mi spaventa e vorrei trovare la forza per resistere quando tornerà a cercarmi. Rael.

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    1. Salve Rael. Vorrei fare una piccola considerazione che, comunque, non è riferita propriamente al suo caso.
      C'è un che di sadomasochistico nelle vittime del/la narcisista. C'è dolore e ferita ma anche un atteggiamento salvifico, quasi magico, e di sfida con se stessi nell'interagire con il soggetto psicopatologico.
      E' come se la vittima, con un'autostima debole, in tutti i casi, nel vedere tornare il narcisista, rinvigorisse il proprio senso di sè.
      Il narcisista che torna è una vittoria. Illusoria e confondente, poi.
      La vittima sa che prima o poi il narcisista tornerà ma non gl'importa di essere nuovamente trattato/a male, perchè il ritornare del narcisista è comunque una sfida vinta. Ci sono riuscito, è tornato! Sono più forte della malattia, sono più forte di lui/lei! Lui/lei ha bisogno di me! E io lo/la salverò!
      La vittima si trasforma in missionario/carnefice perchè salva, recupera il partner che reitererà il suo comportamento svalutante, abbandonerà e ritornerà per ristabilire il suo potere vessatorio. Finchè troverà la porta aperta continuerà questo "gioco" all'infinito.
      E...l'amore? In tutto ciò, dov'è?
      Se il narcisista non sa amare, la vittima non sa essere amata.
      La guarigione del narcisista, spesso, non conviene alla vittima, perchè guarendo, egli o ella potrebbe non tornare, mentre, con la malattia, torna sempre, per riconfermare quello che, semplificando, sembra il gioco del gatto e del topo, un perverso gioco di potere condito di violenze, lacrime, seduttività, promesse, estasi e dramma.
      Se il narcisista si nutre delle attenzioni della vittima, la vittima si nutre delle attenzioni del narcisista. Se il narcisista è cinico, ha un delirio di onnipotenza e un ego smisurato, la vittima è sadomasochista. Per far guarire il suo partner deve lasciarlo. E' il primo passo.
      Se torna a cercarti, non cedere. Pensa che sei anche tu corresponsabile di questo gioco perverso.
      Un caro saluto, Bruno

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    2. Parole sante... Bene allora invece di concentrarci sul narcisista, che comunque mi pare possa attingere ovunque nuove fonti di energia, le chiederei di allungare una mano a me che sono vittima di un narcisista, ovviamente vittima di me stessa. Ho 53 anni. A 14 anni ero bimba felice. Nn conoscevo l'amore ma vivevo dell'amore della mia famiglia. Ho incontrato lui. Inutile raccontare solito copione. Dopo 4 anni ci lasciamo. A 26 anni mi sono sposata. . Matrimonio infelice. Dentro di me sempre lui. Lo incontro nuovamente a 48 anni. Mando all'aria il mio matrimonio. Poi solito copione. L'atroce differenza e' che adesso mi sono spogliata di tutto. Mi sono lasciata divorare. Ho perso qualsiasi tipo di dignità e rispetto in me stessa. Ho lasciato divorare i miei principi, i miei valori e tutti i miei affetti. Sono diventata anaffettiva anche con mio figlio che ho sempre adorato. Adesso lui e' andato. Da due anni era un tira e molla devastante. La colpa ovviamente ero io. Lui mi amava ma io nn facevo quello che c'era da fare. Io dovevo o fare quello che diceva lui, come lo voleva lui e quando lo voleva lui o dovevo sparire. In questi due anni e' comparsa una nuova lei. Lui sosteneva che era semplicemente una bella biondina che, quando io lo lasciavo, lo faceva stare bene.... Poi una settimana fa finalmente mi guarda e mi dice che la verità e' che lui nn sa scegliere fra noi due. Quando sta con me pensa a lei e quando sta con lei pensa a me. Io sono diventata triste e noiosa lei lo fa ridere e stare bene. Ma mi dice anche che se lei nn fosse sposata e avesse avuto più tempo per lui sarebbe stato con lei e nn sarebbe venuto a cercarmi.... Gli ho detto cancellami e cosi' ha fatto. Adesso sono qui a fare i conti con un me stessa vuota. Sono priva di vita. Di aspettative. Di cose che mi faccia piacere fare.Non ho più amici. Non ho interessi. L'unica cosa che mi e' rimasta e' il bene delle mie sorelle, di mio figlio e in parte del mio ex marito. Per favore leggerla mi ha aiutato. Perché mi voglio tanto male??? Grazie

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  77. Buongiorno, le tendo la mano e lo faccio con piacere, anche se forse la deluderò, perchè non ho una risposta chiara ai suoi quesiti. Molto semplicemente, mi sembra che lei si sia sposata -giovane- con un uomo che non amava veramente, con cui ammette di aver condiviso un matrimonio infelice (lo era anche per suo marito?); ha fatto un figlio, riscopre una passione con un altro, narcisista o meno, che, in alcuni momenti, a sprazzi o per più tempo, attiva le sue emozioni, la desidera e la travolge. Cosa fare? Continuare nella clandestinità, godendo degli sprazzi offerti da un uomo di cui conosce i limiti (perchè credo che già li avesse ben compresi), o mandare un matrimonio all'aria, lasciando il certo per l'assolutamento incerto, anzi per il sicuramente aleatorio?
    Cosa vuole lei dalla vita, cara anonima? Vuole emozioni forti? Quotidianità rassicurante? Passione travolgente? Vuole qualcuno che le dica quanto lo faccia stare bene, che le dia conferme con continuità?
    Io le dico, cara lettrice, al di là di ogni moralismo: lei ha trasformato una relazione extramatrimoniale che l'appagava e forse le dava qualcosa che suo marito non le dava, nella storia della sua vita.
    L'errore è stato sposare l'altro. Doveva capire cosa mancava a quest'uomo. E trovare qualcuno che potesse completarla. Ma l'essere umano vuole risposte rassicuranti dalla vita, per cui è comprensibile il suo comportamento. Per dimenticare lui, devo trovare qualcuno diverso da lui, che mi dia stabilità. Mi sposo.
    Ecco, io credo che lei non debba lasciarsi divorare da se stessa e dai suoi sensi di colpa. Deve accettare che quello che ora sta con la biondina, non è l'uomo della sua vita ma un piacevole passatempo a cui poteva anche non rinunciare, accettando una solida routine e prendendosi delle boccate d'ossigeno. deve avccettare l'idea che, forse, lei non ha mai incontrato l'uomo della sua vita e che, forse, esiste da qualche parte. Che, forse, il suo ex marito poteva darle qualcosa che lei non gli ha permesso di darle, perchè con la testa altrove, dall'"altro".
    Anche lei ha amato 2 uomini contemporaneamente, in un certo senso, mi permetta: l'"amante" che le ha dato x e il marito che le ha dato Y, e con cui ci ha fatto pure un figlio.
    Ha vissuto questa dualità, questo dilaniarsi tra 2 scelte. Razionalità-irrazionalità, Controllo-perdita di controllo, stabilità-sorpresa, etc.
    Ha scelto l'instabilità ed ora si sente spersa e ferma in un punto.
    Consiglio: non si lasci bloccare da questa situazione, reagisca, accetti di poter ricominciare con un terzo soggetto che possa darle ciò che le hanno dato i suoi due uomini, lei non ha colpa. Voleva essre amata a 360 gradi. Un uomo l'ha amata a 180 e l'altro pure.
    Intorno ha persone che le vogliono bene. Lei ha tanta voglia di amare, credo.
    Smetta di volersi del male. E cominci ad accettare la sfera del suo desiderio che è multisfaccettata, viva, anche contrastante.
    Lei è stata amata da due uomini diversi. Il narcisista, se lo è o se non è solo un farfallone, le ha dato quello che poteva darle. Punto. Non può darle altro. Se lei ne ha bisogno che lo ricontatti. Ma non può darle altro. Suo marito idem. Forse, non lo so, avrebbe potuto darle qualcosa di più che lei non gli ha permesso che le desse. Non so. Adesso pensi al suo benessere e ricominci ad amare. Parta da suo figlio. Questo è quanto le posso dire, non so se sono stato d'aiuto ma la mano è tesa.
    ps. se si sente un pò giù o un pò confusa, non esiti a contattare un consulente che può accompagnarla meglio in questa fase di cambiamento e, spero per lei cara lettrice, di rinascita. Un caro saluto

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    1. Grazie Bruno. Come sempre mi ripeto "il bene non fa rumore e il rumore non fa bene". Purtroppo la mia situazione e' molto più complessa. Lei mi ha allungato una mano senza nulla chiedere. Per me questi sono gesti davvero molto rari. Inoltre trovo che abbia alcune chiavi di lettura che a me fanno del bene. Le sarei quindi molto grata se potessi o scriverle in privato (dove?) o se ha uno studio venire da lei (dove?). In ogni caso grazie di cuore.

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  78. mi fanno piacere le sue parole. Può contattarmi, se desidera scrivermi in privato, alla mail psicoverona@alice.it
    buona giornata

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  79. Ho 25 anni e credo di essere un narcisista, leggevo i commenti di molte vittimine di narcisisti e mi sono messo nei panni di ragazze con cui sono stato, credo non averle amate ma ne avevo bisogno di loro. il tipo di ragazza che ho cercato è quello della adulatrice e quella che si fa impresionare. nel momento in cui cominciano le critiche allora esce il disprezzo. sono stato molto male per molte ragazze non per amore non ricambiato ma per non essere riuscito nell'impresa di conquistarle. questo mi ha sempre portato frustrazione e depressione. è tanto tempo che rifletto su me stesso. ma sono arrivato alla conclusione di essere narcisista perchè ho fatto tante ricerche per capire i comportamenti di mio padre nei confronti della mia famiglia. credo che anche lui lo sia e che per molti anni mia madre abbia sofferto molte umiliazioni per colpa sua. l'amore che ho per mia madre mi porta a rendermi conti dei miei errori e a voler cambiare. ma non so se ce la farò, l'auto adulazione è come un antidolorifico che uso per cercare di colmare i grandi vuoti della mia vita e del mio passato. non riesco ad andare avanti se non ho l'appalauso di chi mi sta vicino. credo di essere giovane e di avere molto successo nella mia carriera, ma nel frattempo una storia affettiva mediocre e molti rancori da parte di partner e amici. mi sento solo e più ho bisogno di affetto e più allontano le persone. è come una trappola di me stesso, mi sento liberato solo quando ho una compagnia che mi assecondi. non è una giustificazione, ho fatto del male ma sto anche io molto male, ed è un grande sforzo quello che sto facendo per scrivere questo messaggio. aver visto mia madre soffrire per causa di mio padre mi ha portato a una serie di riflessioni su me stesso. non vogio più fare male a nessuno e non voglio neanche portare al mondo bambini che saranno vittime di me e della mia patologia. un saluto a tutti

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  80. caro Esteban,
    "Mettermi nei panni di" non è tipico dei narcisisti.
    "frustrazione e depressione" non sono termini che il narcisista ama proferire.
    "credo di essere un narcisista" è un'ammissione che difficilmente un narcisista fa.
    "amo mia madre e voglio cambiare" non mi sembra un atteggiamento narcisistico.
    "storia affettiva mediocre" è anche questa un'ammissione poco "narcisistica"
    ....
    Esteban, alla tua età si fanno i primi bilanci e tu non mi sembri soddisfatto. Riconosci di avere bisogno di un pubblico e che provi disprezzo per chi non ti adula ma questa potrebbe essere una esagerazione, consentimi, di un tuo atteggiamento di rivalsa e di ricerca di attenzioni perchè fondamentalmente non avverti di avere un'autostima elevatissima.
    Può darsi che tu abbia un tratto narcisistico e che effettivamente tu sia una persona che ha bisogno di stare su un palcoscenico qualsiasi, che pretenda molto da se stesso e dagli altri, che abbia sete di attenzioni e di amore. Ma al posto tuo non mi affibbierei un'etichetta del tipo "sono un narcisista" e non mi lascerei andare a conclusioni eccessive come "non voglio neanche portare al mondo bambini che saranno vittime di me e della mia patologia". Probabilmente, per paura di non essere apprezzato e amato veramente, hai puntato sull'"effetto speciale" ma sei effettivamente giovane, rifletti su te stesso, mi sembri uno che vuole mettersi in gioco.
    Secondo me potrebbe esserti utile un breve percorso di psicoterapia, con un professionista della tua città, in modo da conoscerti un pò meglio e da avere più chiare le dinamiche familiari che ti hanno procurato dolore e da cui hai cercato di difenderti come hai potuto.
    Prima di dire "non voglio più fare male a nessuno" prova a ripeterti "io voglio far star bene qualcuno e voglio essere amato per quello che sono: questo mi farà star bene". Da ciò devi ripartire.
    Hai tutta la mia simpatia e se può servirti a qualcosa ti dico "coraggio, sei sulla strada giusta per sintonizzarti col tuo vero Sè e per diventare un uomo migliore".
    Un caro saluto, Bruno

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  81. Allora, premesso che io credo di avere dei tratti narcisistici piuttosto sviluppati, ma di non essere così patologica e anzi di aver avuto una relazione con un uomo narcisita all'ultimo stadio (il comportamento di umiliazione/esaltazione è uno dei tratti più evidenti che ho riscontrato nel nostro rapporto) vi chiedo ora di aiutarmi su di un punto fondamentale che ho riscontrato soprattutto in quest'ultimo anno. Il mio narcisismo mi porta a volermi rendere migliore degli altri ed allo stesso tempo a vedere gli altri meglio di me ("è l'immagine della mio me perfetta che è meglio degli altri...la mia io reale è uno schifo al confronto, chiunque altro è meglio"...questi sono i processi mentali di solito). Succede così che pensi onestamente che una persona è in gamba valida assolutamente intelligente e degna di stima e se ho una discussione con questa (discussione che io intendo sempre come confronto di idee e che da parte mia non intacca il rapporto e che invece dall'altra parte viene vissuta come litigata e come motivo valido per negarmi il rapporto), poi questa mi dice che la tratto come una stupida o che parlo come se volesi farla sentire una merda. Quest'anno è successo con mio fratello, 19 enne, che usava la parola ballottaggio per dire spareggio: la mia è stata una reazione sinceramente stupita perchè lo reputo molto intelligente e maturo per la sua età, e gli ho fatto la "ramanzina" (meno di 1 minuto credo) perchè non usasse più una parola di cui non sa esattamente il significato. La sua reazione è stata andarsene dalla stanza sbattendo la porta e mia madre a dargli ragione. L'ultima è di stasera con il mio ragazzo: abbiamo avuto una discussione sul Vangelo secondo Matteo, io sono agnostica o cmq areligiosa, lui cattolico convinto e praticante.

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  82. (Giglio)Se posso riportare la discussione intera: è avvenuta su fb, quindi non può essere stato il tono d voce o il linguaggio del corpo.

    Io:si, per me la religione è un fenomeno sociale e storico
    Lui:Ci sono delle parti della religione imprescindibili dalla storia e dal sociale.Altre sono completamente fuori
    Io:ma infatti il mio punto di vista è che in tutte ci sia qualcosa di buono. Effettivamente lo scopo di tutte è quello di migliorare l'uomo in un modo o nell'altro
    Lui:La religione propone un messaggio, il veicolo è per forza dipendente da società e momento storico
    Vedi come la comunità cristiana è mutata in duemila anni
    (purtroppo o per fortuna)
    Io:per cui se una persona riesce a diventare migliore seguendo i dettami di una religione va benissimo, ma che questa sia verita assoluta e soprattutto che Dio sia quello e punto e che abbia detto quelle parole no.
    Lui:"Abbia detto quelle parole", dipende
    è dogma che la Bibbia sia stata scritta per "ispirazione divina"
    Ma non l'ha scritta mica DIo wink
    Nessuno la prende alla lettera, và interpretata
    Per quanto riguarda il Vangelo, invece, quella è parola di Cristo nuda e pura
    Anche lì però il primo concilio ha riconosciuto la validità teologica di quattro vangeli, su una scelta molto grande
    Io:e se bisogna credere a Matteo Gesù è un razzista di prima classe
    Lui:AUGH
    Hai provato a contestualizzare e/o interpretare un pò?
    Io:no way
    lo dice chiaro e tondo in più punti
    e poi si mette a curare chi gli va' se gli gira
    e poi scappa via perchè non vuole che gli altri malati vadano a cercarlo
    perchè?!!!
    cioè si mette a fare fenomeni da baraccone solo per fare vedere che è lui il figlio di Dio e poi scappa via
    Lui:"Beati coloro che crederanno senza vedere"
    è un discorso troppo complicato per discuterne qua
    .... e poi di sicuro non è che lo possa psiegare esaurientemente, è una logica più grande di me wink
    E comunque non è che i Vangeli dicano tutto tutto
    Io:vabbè beati...ma più beati sono quelli che hanno avuto culo gli hano toccato la veste prima che quello filasse via
    loro ci credevano eh, se non non andavano a cercarlo
    se ma se è parola diretta, mi dispiacerebbe davvero che Gesu' fosse figlio di Dio
    non mi ci vedo nella parte del cagnolino!
    Lui:?
    Un Vangelo solo in ogni caso non ti può dare un'idea realistica della figura di Gesù
    Io: cananei non sono popolo di Gesu', secondo Matteo, non si è mica scomodato per loro! e nel Vangelo la donna cananea parlando con Gesu' si paragona ad un cagnolino che si accontenta delle briciole
    si, ma è parola diretta no?
    allora ha detto cose che a me non vanno
    e che mi sanno poco di universale
    se poi in altre parti ha detto roba buona, ok
    Lui:è parola diretta, ma è riferita!!!
    E comunque ripeto che MAtteo scrive per gli Ebrei
    Io:e dunque? li ha scelti lui gli apostoli
    ha scelto dei bugiardi?
    ha scelto persone che distorcono il messaggio per i loro particolari interessi? (qui riporto il passo del vangelo sulla donna cananea)
    Lui:Hai la tua cultura anche tu, no? Se da cinuemila anni la tua gente ti dicesse che il Messia arriverà per la casa di Davide... e poi arriva....
    Io:non poteva scegliersi uno scriba qualunque e dettargli tutto, in modo che avessimo testimonianze non distorte?
    e se è distorto questo chissà cos'altro?!
    Lui:Spesso è volentieri è anche provocatorio, eh

    E comunque la religione dell'epoca è: segui i precetti, alvati
    la Cananea non era Ebrea
    Niente precetti, niente salvezza
    E Gesù provocatoriamente glielo dice
    ... coem vedi, poi, è la fede che salva, non l'0aderenza ai precetti
    A me piace come pezzo smile
    Io:che razza di messaggio è?
    salvo solo voi, tra tutti gli uomini solo voi perchè siete dei fetenti?
    tutti gli altri non mi riguardano e sono estinati alla perdizione anche se moralmente sono meglio
    Lui:Ma se ha esaudito la cananea?
    MA l'hai letto il Vangelo? grin
    Io:si, l'ha esaudita ma così, giusto per pietà
    Lui:è questa la differenza tra il messaggio ebraico e quello Cristiano
    Ma cosa dici!!!!
    è perchè ha avuto fede!
    Pietà un tubero grin

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  83. Io:come un miliardario che ad un amico regala una ferrari per il suo compleanno e alllo straccione per strada dà 2 cent perchè si è inchinato abbastanza ai suoi piedi
    Lui:Ti sei dimenticata dei Farisei? wink
    Sono gli ebrei più ebrei e mica si salvano
    Perchè, per l'appu nto, sono legati alla vecchia concezione di precetto
    Io:ma tra l'altro perchè dovresti avere fede in un simile fenomeno da baraccone?
    hanno fatto bene a non aver fede!
    per tutto il Vangelo non fa altro che fare miracoli a caso e dice solo 1 cosa giusta
    tra l'altro prende gli apostoli portandoli via immediatamente dai loro lavori e dalle famiglie
    e moltiplica pane e pesci dando "ricchezza" senza nessuno sforzo
    che messaggio dovrebbe derivare da ciò?
    Lui:Non hai capito un tubo! grin
    Intanto sono gli apostoli a seguirlo lasciando lì i loro lavori
    Tutte le vocazioni, nel corso della storia, accadono allo stesso modo
    Poi, quanto al pane, in Marco forse è più evidente
    E loro vanno smile
    Io:lui gi dice mollate tutto, venite con me
    manco gli fa finire di tirare su le reti da pesca
    Lui:Perchè dovrebbe?
    Un Giacomo o un Matteo non possono dire "un attimo, finisco e arrivo?"
    Io:se non ricordo male prende due fratelli che stavano tirando su le reti con il padre e li chiama tutti e due e 'sto povero vecchio si ritrova a finire il lavoro da solo
    Lui:LOL
    Stella, non si legge un libro leggendo le prime e ultime righe delle pagine
    Io:inizi a parlare anche tu per parabole?
    (che poi anche quelle significano tutte;"sono un figo, seguitemi o soffrirete in eterno")
    sono proprio belle queste conversazioni con silenzi di 15 minuti. Buonanotte.
    Lui:Non sono conversazioni!
    O meglio: non sono dialoghi
    Assomigliano di più a comizi
    ... e ai comizi, in genere, non si risponde
    Quando vorrai dialogare, diagoleremo smile
    diaLogheremo*
    Io:No, io questa cosa l'ho già vissuta e non mi piace.
    Lui:Cosa? Se tu volessi capire ti spiegherei volentieri quel che so
    Io:Ho letto il testo originale, senza pregiudizi e ho trovato cose che mi hanno veramente stupita in negativo
    ti ho detto cosa
    mi sembrava ne stessimo parlando
    non vedo dove sia il comizio
    perchè io non ho nessuna idea preconcetta da difendere
    che l'altra parte ad un certo punto tolga la parola senza nemmeno spiegare il motivo per me è da ottusi.
    ti sei sentito offeso?
    dimmelo, non ha senso che non mi parli più
    Lui:Non tanto.
    SOn d'accordo, scusa se sono stato ottuso.
    è che... uff... è come se sparassi a zero e ti aspettassi che ti rispondessi
    Io:se tu leggessi quello che c'è scritto in altri testi sacri probabilmente avresti la stessa reazione
    Lui:Ma porco cane... chiedimi che ne pensi di una cosa e poi magari esponimi i tuoi dubbi
    .. e soprattutto LEGGI!!!! Definire "spetacoli da baraccone" i miracoli mi pare proprio una sparata fuori dal tempo e dallo spazio
    Io:ho letto.
    i miracoli sono una sparata fuori dal tempo e dallo spazio
    Lui:Non si chiamerebbero "miracoli" se no, no?
    Si chiamerebbero "fatti banali che accadono ogni giorno a chiunque"
    E Gesù dice a chiunque di tenerli segreti, perchè è la fede che salva
    Io:perchè farli allora?
    e poi dice di tenerli segreti perchè se no tutti andrebbero a cercarlo per farsi guarire
    e puntualmente tutti vanno a dirlo in giro subito
    Lui:Ovvio!
    ... e comunque non è che sia un grande esegeta.
    Mi credo, in effetti, non male ma evidentemente sono una pippa anche in questo
    Io:perchè io sono un'espertona di teologia
    vabbè, ti tolgo dall'impiccio e mi metto a fare il compito che avevo interrotto per parlare con te.
    Buonanotte e sogni d'oro.
    Lui:Scusa
    Sogni d'oro anche a te
    Buon compito
    Scusami, è che mi sembra quasi che tu mi dia dello stupido (quasi, eh! So cosa intendi e come la pensi), ma la cosa che più mi dà fastidio è che non riesco a convincerti del contrario. Uff. Deve essere un modo di vedere le cose di questa notte, meglio che fili a dormire.


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  84. Mi rendo conto che magari sono stata un po' aggressiva, ma stiamo insieme da un anno, perché devo cercare di essere diplomatica con lui? Ho messo in discussione una cosa in cui crede ma non volevo offendere nessuno. E' quel testo che preso letteralmente fa a pugni con quello in cui io credo, primo tra tutti un principio di universalità. Poi io non sono tata educata cristiana e non so niente di religioni, sono sicura che in tutte ci siano tantissimi messaggi positivi, ma credere che i libri di riferimento siano verità assoluta dettata(o quasi) da Dio mi sembra una posizione indifendibile. M aqui quello che importa è il mio modo di discutere. Davvero sembra che gli dia dello stupido? Come? Dove? Perchè mai dovrei farlo? Vi ringrazio se vorrete pubblicare questo comento e se avrete la pazinza di leggerlo e rispondermi. Mi interessa davvero un vostr parere perchè davvero non mi trovo nelle loro reazioni e ci soffro.

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    1. cara Giglio, ti chiedo scusa ma non ce l'ho fatta a leggere tutto il vostro scambio. L'ho trovato cerebrale e provocatorio, da entrambe le parti, senza un vero obiettivo che servisse alla coppia. Non credo che c'entri qualcosa il narcisismo, forse siete un pò "narcisetti" entrambi (non narcisisti!) e non volete darla vinta al vostro interlocutore, chissà...intelligenti, colti e in gamba, quello sicuro!
      La cosa che non mi convince è il tenore dello scambio. Non mi sembra da innamorati, più da amici che fanno una partita a tennis tra pallonetti, smorzate e rovesci lungolinea, una partita di quattro ore che si chiude al tie break.
      E, perdonami la banalissima considerazione personale: difficilissimo trovare una coppia serena in cui uno è ateo e l'altro praticante. Difficilissimo.
      Un caro saluto, Bruno

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  85. ed eccomi tornata. Arianna. qualsiasi cosa per scappare da casa di mia madre, sono di nuovo tornata con lui. lui dopo qualche giorno di premure e dolcezze e tornato quello di prima. viviamo come i nomani in una casa rotta e senza riscaldamento. e lui ha incominciato a trattarmi di nuovo con prepotenza, facendomi anche male fisico. io non so dove andare, lui non sa dove andare e mi dice che vorrebbe portarsi altr donne in casa nostra (ma 2 giorni fa non diceva di amarmi?) io ho ripreso pensamente gli ansiolitici, laovoro. lui va in giro per i bar a farsi gli amici e le amiche. non ce la faccio. io voglio morire..

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  86. dottore, amici. sono Arianna. ci sono ricaduta. sono andata a vivere nella nostra casa. lui dopo umiliazione e avermi fatto venire attacchi di panico da ricovero. vuole che me ne vada di nuovo. continua a dirmi che lui non mi ha mai amata perchè io faccio schifo e solo che gli faccio pena e allora mi tiene ancora in casa (mia!) vuole portarsi altre in casa. e mi fa morire di dolore, io mi umilio, piango e vomito di fronte a lui che ride. se se ne va lui si porta via tutto. non ho neanche la porta del bagno. sono sola, non so dove andare. dott. continuo a prendere delorazempan in dosi un po' soventi perchè non riesco a calmarmi e devo lavorare! sono disperata...mi sta uccidendo...a 24 anni...mia madre è in vacanza. ha spento il telefono e mi ha detto per favore di non rompere pù assolutamente, di lasciarla tranquilla e starle lontana. papà dove sei...

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  87. ci sono ricascata. mi ha di nuovo illusa. poi mi ha detto che non mi ami più dopo una serie di cattiverie e umiliazioni da svenire. poi mi ha ributtata fuori casa..posso stare per qualche tempo con alcuni amici e poi vado via..ma dove? ormai vado avanti a psicofarmaci e antidepressivi. so bene che non è la cura giusta. so nene che a 24 anni non è la vita giusta ma non ho proprio nessuno che mi aiuti..

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    1. carissima, il consiglio è di rivolgerti a un professionista della tua Azienda Sanitaria locale con cui iniziare una psicoterapia, a supporto degli psicofarmaci. Credimi, è un ottimo investimento di tempo. Ciao

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  88. Per quanto mi riguarda, invece, dopo aver letto ho cominciato a pensare di essere io il mostro. Sono in terapia da qualche mese, ma non avevo mai preso in considerazione il fatto di essere narcisista... e ora ho un po' paura.

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    1. quando una persona soffre di un disturbo psichico non è mai un mostro.
      E, comunque, se il tuo terapista non ha ancora accennato a un tratto narcisistico, non lo sei.
      Non aver paura: aver paura non è tipico dei narcisisti.
      Un abbraccio

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  89. salve,mi interesserebbe portare l'attenzione sul perchè una persona diventa narcisista,mi spiego,tutti danno addosso a questi dannati perchè lo sono ma perchè non si colpevolizzano le madri che li hanno coartati con il troppo amore o altre condizioni tali? ne ho conosciuti di narcisisti per conto mio sono troppi,per esempio quelli che sono nelle chat sono tutti così,vanno in giro a rovinare le persone ma se tu gli dici sei un narcisista e lo insulti magari questi non reagiscono fanno finta di niente sono totalmente inconsapevoli e proseguono con la loro opera di seduzione mentendo compulsivamente,proprio in questi giorni c'è uno che crede di stare a sedurmi e io me la rido data l'ignoranza con la quale mi manda messaggi del tipo ti amo senza avermi mai visto,capito il suo gioco lo lascio fare ma credo che se una persona ha a che fare con un narcisista ha già un vantaggio,prende distacco,oggi ho bloccato il suo numero,vaneggia,al primo impatto possono sembrare affabili ma quando hai capito te ne fai una ragione,peccato perchè il tizio mi piaceva,questo è il vero pericolo quello di pensare che sia tutto in buona fede,sono abili ma secondo me non lo fanno consapevolmente...

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  90. salve,perchè non si parla mai di come una persona diventa un narcisista?perchè non si colpevolizzano le madri che li hanno coartati o l'ambiente familiare dove sono cresciuti?questi dannati che vanno in giro a rovinare le persone e dei quali ne sembra pieno il mondo vanno presi a debita distanza lasciandoli bollire nel loro brodo,meglio se si conosce prima un'individuo si può controllare,perchè un narcisista è inconsapevole delle sue tecniche seduttive e non si offende mai ma va avanti per la sua strada,questi li trovi nelle chat sono tutti così,carpiscono la buona fede,subito,poi ti accorgi che c'è qualcosa che non va,proprio oggi ho bloccato il numero di uno che mi manda messaggi del tipo ti amo senza avermi mai visto e che si comporta come descritto,me la rido a crepapelle perchè li trovo stupidi più che arroganti,è un mentitore compulsivo e un'arrogante e non è il primo sta pure in FB con profilo falso e adesca altre donne più grandi lui e loro ci cascano,starà pure cercando in loro la madre?

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  91. Salve, Violante.
    Quando c'è una patologia non c'è da colpevolizzare nessuno. Purtroppo eventi di vita, stili relazionali specifici, mamme iperprotettive o assenti, padri egocentrici, svalutanti o passivi etc. possono alimentare la patologia narcisistica. Ma non si tratta di colpa, piuttosto di una concatenazione di cause, di assenze, di vuoti, di modalità relazionali disfunzionali.
    Il mondo è pieno di narcisi, di millantatori, di bugiardi, sfruttatori, vanesi, gigolò per professione e per indole, stalker, ignoranti, superficiali, arroganti...in entrambi i sessi.
    Solo il 2% seria psicopatologia.
    Facebook è il regno dei narcisi ma anche di molte principesse senza regno.
    Buon tutto,
    Bruno

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    1. caro bruno,vogliamo parlare della sindrome delle principesse tristi? e di come potrebbe intersecarsi con un'uomo dalla personalità narcisistica? credo che una possibilità di guarigione possa essere nel riconoscersi in un determinato disturbo di personalità,come dire se lo sai lo analizzi e te ne fai una ragione,d'altra parte , qual'è il CONCETTO DI NORMALITA'?tornando ai narcisisti,la cosa che mi sorprende è che non siano curabili ma allo stesso tempo mi chiedo allora cosa ci stanno a fare gli psicoterapeuti? e comunque nella categoria dei narcisisti ci sono molti stereotipi,mi è capitato pure di conoscere il narcisista tutto culto del suo corpo,ma con depressione accentuata verso se stesso,raccontare di lui senza vederti ne farti domande ma non vantandosi....la patologia è infinita,peccato che non si abbia modo di amarli....

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    2. Carissima, della sindrome delle principesse tristi, magari ne parlerò una prossima volta...se dai una scorsa ai commenti ci sono un sacco di donne dall'atteggiamento molto passivo che collezionano umiliazioni su umiliazioni, che offrono la parte più docile e delicata di se stesse al loro uomo (narcisista, o presunto tale) e che vivono nella speranza/illuisione di curarlo e di salvarlo, che lo vedono nonostante la rabbia e la frustrazione come il proprio principe azzurro. Ci sono almeno 3 sindromi che caratterizzano le donne che non riescono a separarsi dal narcisista:
      1. sindrome della principessa triste
      2. sindrome della crocerossina
      3. sindrome di onnipotenza (io ti salverò)
      in un certo senso sono 2 narcisismi che si incontrano, uno di natura passiva, masochistica e occulta (quello della "preda"), l'altra di natura maniacale ed esuberante.

      La normalità non è un concetto, nè è facile descrivere una persona normale. Teoricamente la normalità si trova in un range di non sofferenza, ossia il soggetto vive le sue esperienze, anche quelle di dolore, capendo le proprie emozioni e comportandosi in modo da non arrecare disturbo, offesa o prevaricazione agli altri. E' una persona che adotta dei comportamenti usuali, socialmente accettabili, che riesce efficacemente a controllare i suoi impulsi.
      Ma non è facile parlare di "normalità". In psicologia la normalità è l'assenza di un disturbo psichico descritto sui manuali tecnici.
      Alcuni narcisisti hanno il culto del corpo ma anche molti isterici, molti ossessivo-compulsivi, non è un atteggiamento tipico del narcisismo.
      Anche molte persone "normali" hanno il culto del proprio corpo. E' un volersi bene, se non diventa maniacale.

      Hai detto una cosa che mi convince. il narcisista, in fondo, copre, nasconde con la sua presenza vincente, seduttiva, senza scrupoli e sprezzante un enorme vuoto. se toccasse nel vivo quel vuoto potrebbe sprofondarci dentro. Quel vuoto può chiamarsi depressione. Forzando un pò il concetto, il narcisista con la sua lucida corazza può difendersi da sè stesso, dal dolore, dall'esperienza del contatto col proprio fallimento, con la propria solitudine, con un proprio, forte, tratto depressivo.

      E' uno dei pazienti più difficili ma non incurabili. E' difficile perchè è sfidante e perchè vuole sottomettere il terapeuta che vive momenti di sconforto perchè il suo interlocutore diventa inaccessibile, a volte sembra cambiato, ricettivo ma poi ti accorgi che è una farsa. Ed è brutto, credimi, vederlo piangere senza lacrime.

      La soluzione? Amarli, dietro la corazza. Nonostante tutto. Ma questa è psicoterapia e lo psicoterapeuta è un professionista, pagato, e con una missione precisa.

      Stare accanto a un narcisista, per scelta, perchè si vuol condividere una strada, un progetto comune e d'amore, è un'impresa quasi impossibile. E logorante.

      Ciao cara, a presto

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  92. CARO BRUNO PERDONAMI ma credo che lo scambio di opinioni debba essere repentino,a me la questione interessa da un punto di vista analitico in quanto avendo rasentato la conoscenza con più uomini due o tre credo con questo comportamento ormai sono esasperata,non che creda più al principe azzurro ma secondo me ce ne sono troppi in giro,del primo non mi ero fatta l'idea perchè non conoscevo la sindrome narcisista comunque visto due volte a distanza ravvicinata,le solite bugie e smentite e poi addio,l'ho perdonato dopo anni ma senza rimpianti,il secondo una stoccata,toccata e fuga,l'ho rintracciato per kiedergli spiegazioni al che lui mi dice faccio sempre così cosa vuoi che torni e poi fuggo di nuovo?il terzo di questi giorni come ho postato messaggi deliranti ti amo ti adoro mai visto e fortuna sta a 1200 km,ma ciò che mi ha meravigliato scrive ormai sei mia! al che blocco tutto lo fa con tutte su fb e altre chat confermato dalle mie ricerche....questo in sintesi,ora...io posso anche essere una principessa triste ma senso di colpa non ne ho e neanche spirito di abnegazione,preferisco stare arroccata nella mia torre piuttosto che mischiarmi in simili castrazioni psicologiche,da notare e nessuno ne parla questi individui hanno problemi sessuali tipo impotenza ecc,poi ti dicono sei tu che non mi piaci ahahaha come no! è un continuo proiettare sull'altro le loro indirette frustrazioni,capisco che se trovano una donna o un uomo che sia debole o bisognoso d'amore hanno la preda facile e cercare di essere distaccati come dici logora e comunque se un uomo non è capace anche se normale di darti ciò di cui hai bisogno è inutile menare il can per l'aia,io amo di più la mia solitudine che mi ha dato tanto col mio lavoro interiore sono riuscita a dare un a risposta ai miei disagi,

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    1. carissima, perdonarti di che, e se ci riesco le mie risposte sono veloci. un parere netto? Bene. Meglio star soli e volersi bene che stare con qualcuno che non ti vuol bene e ti sfrutta e volersi, dunque, male. Dunque, la situazione di solitudine che stai vivendo può essere una pausa rigenerante.
      Prima o poi qualcuno, tranquillo, trasparente, onesto e innamorato, magari senza regno, si farà vivo...
      un caro saluto.

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  93. Mi permetto di intervenire, dall'"alto" (ironicamente)di 5 anni di non-relazione con un narcisista. Concordo con l'idea che si tratta di persone malate ma non inconsapevoli (anche perchè loro una sensibilità ce l'hanno, sennò non sarebbero così sensibili alle critiche o alle mancanze rivolte verso di loro).
    Loro sanno di essere "diversi", forse sanno anche nel profondo di essere malati, ma chi lo ammetterebbe mai? Sanno di fare del male a chi gli si avvicina, ma non possono fare diversamente, hanno un comportamento compulsivo. Mi piace pensare che hanno più sviluppato la parte del cervello "da rettile": agiscono e pensano in funzione dei loro bisogni primari, pianificano strategie per ottenere il loro benessere, lo sanno, (e lo sappiamo anche noi "vittime") ma loro non lo ammettono, e noi neanche. Ed è questo non voler vedere la realtà la cosa tragica.
    Dopo un pò che li si frequenta la patologia si vede eccome, ma ormai è tardi, noi donne pietose e materne ci siamo già inesorabilmente accollate la loro vita e i loro problemi e la loro felicità è la nostra missione quotidiana. Un fallimento quotidiano. La cosa veramente tragica? non è rendersi conto, ma uscirne fuori: almeno per me. Perchè dopo anni e anni spesi a capirlo, a cercare un canale di comunicazione, ad amarlo "nonstante tutto", davanti all'inesorabile impossibilità di avere una qualche reciprocità nel rapporto, sai che l'unica strada è andartene. Ma loro non ti lasciano (mica sono stupidi, sono solo malati). Non escono dalla tua vita e dalla tua mente. Quindi ti ritrovi a fare il doppio lavoro: devi sopportare il loro "non amore" e uccidere il tuo di amore verso di loro. E sanno anche questo... Alla fine, per sopravvivere devi diventare dura e cinica al loro richiamo. Devi diventare impermeabile ai sentimenti verso di loro, insomma devi diventare un pò come loro e questo è disumano per qualsisi animo sensibile.

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    1. bello e doloroso il tuo intervento, cara anonima. Ricco di spunti.
      Se l'unica strada è andarsene perchè non farlo? Perchè non escono dalla mente. Ma sopportare il "non amore" uccide. A meno che non si uccide l'amore verso di loro.
      Credo che non sia da biasimare chi dedica la propria vita a dare amore ai narcisisti se c'è il desiderio di attraversare la patologia e la speranza della guarigione.
      E'doloroso uccidere l'amore verso un'altra persona. Come si fa? E' terribile.
      "Amo un narcisista, nonostante tutto".
      Tanti commenti in questo spazio.
      Ho dato un mio parere e sostenuto chi si sente vittima di se stesso/a prima di tutto, prima di essere vittima del narcisista.
      Ma alla domanda "lo amo, perchè lasciarlo?" io rispondo: "se vivi ciò con consapevolezza e non ti senti ferita/o, non vedo perchè dovresti lasciarlo/a".
      Ma laddove questa scelta diventa un sacrificio e si diventa assassini della propria anima, della propria sensibilità, non c'è via di uscita se non la fuga, l'addio.
      Se la scelta è consapevole, anche se utopica, folle, assurda razionalmente ma carica di emozioni e di sfida ad un destino quasi segnato, perchè non farla?
      Concludo con una considerazione. Per lasciare un narcisista, ed è spesso LA soluzione, dopo averci provato, avere sfidato la sorte, averci messo tutto l'amore e la passione, la costanza e l'umiliazione, l'emozione e la ragione non bisogna diventare come lui o lei, ovvero, "narcisista" ma bisogna recuperare ciò che fa di noi persone serene con un progetto di vita e delle aspirazioni, ossia il "sano narcisismo". Chi non lascia il narcisista e fa di questo legame la sua missione di vita, consapevolmente e serenamente, non è biasimabile. Si tratta di dedicare la propria vita a una persona con una psicopatologia. Basta, ripeto, esserne consapevoli. Altrimenti è collusione: io con la mia patologia mi servo della tua patologia per vivere/sopravvivere.
      grazie, ciao

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  94. Grazie della risposta Bruno, mi interessa il tuo punto di vista. Sono anni che leggo su questa patologia nel web e si oscilla tra due opposte tendenze: la caccia alle streghe (ovvero mettiamoli al rogo)e "povere anime occorre curarli". La tua sembra, a prima occhiata, una posizione disincantata di chi va al di là delle facili etichette (un dubbio mi attanaglia se ti sei imbattuto personalmente anche tu in questa giostra patologia ma è una domanda personale e non te la faccio...).
    Torno sul problema di andarsene...già...il punto focale. Odiarli è facile, conviverci pure (paradossalmente si arriva ad una sorta di "narcosi" da dolore), lasciarli...è come morire dentro. Ovvero veder morire tutta una parte di te che avevi investito alla cieca in una persona che (sicuramente per problemi) proprio non può amarti. Il sentimento di "reciprocità" non esiste: c'è un binario che porta da me a lui e basta. lui lo sa, lo vede, e per lui è giusto così. Guai a chiedere amore ad un narciso, si innervosiscono perchè non sanno cos'è (non è cattiveria, è ignoranza sentimentale).
    Mi ha colpito la tua "benevolenza" verso le persone che accettano coscientemente questa situazione di affamamento sentimentale: io sono una di quelle che ne ha fatto una ragione di vita consapevolmente ma non serenamente: non si sopravvive, è una illusione.
    Quando apri gli occhi e comprendi non puoi più richiuderli e non si ha scelta. Andarsene è una questione di sopravvivenza. Uccidere il proprio amore verso di loro è un atto di amore verso di noi. Mi piace quando dici che li immagini bambini, sofferenti per il poco amore ricevuto: è vero, conosco bene la storia del mio narciso. Anche io amo quel bambino, al quale vorrei dire che io non lo voglio abbandonare. Ma alla fine, dovrò sopportare anche questo, l'accusa di averlo "abbandonato" come tutti.

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    1. Sì, ho avuto modo di conoscerne qualcuno e di avvertire, talvolta, il mio senso di fallimento.
      Perchè biasimare sempre e comunque chi si impegna, anche in modo illusorio, nella propria battaglia contro la patologia? L'amore non si ragiona, non si contabilizza. Una sfida, anche in amore, è un'avventura da intraprendere, se c'è l'energia e c'è la motivazione. Il problema è insistere, annullarsi, disintegrarsi e soffrire per questa sfida, dopo che la si è persa, 100, 1000 volte, tarpandosi le ali e negandosi un futuro con un'altra persona. Lì c'è da chiedersi se c'è un bisogno della vittima, di natura psicopatologica, che la porti a colludere con il narcisista, in un gioco infinito e perverso.
      Non si tratta di benevolenza ma di comprensione. E io ci credo alle sfide, altrimenti non avrei scelto di studiare ciò che ho studiato.
      Sì, andarsene dopo anni di tentativi e di sfide, supportati da soggetti esterni, è la soluzione ma non si può uccidere l'amore. E' un pò come un suicidio. Si va via solo se non si è più innamorati e dopo che i nostri tentativi, la nostra passione, la nostra abnegazione non hanno avuto alcun effetto.
      Il narcisista è preda dei suoi bisogni primitivi e violenti. Amarlo si può, curarlo è difficile ma si può. Starci accanto si può, fino a che la sfida non diventi un cupo, triste, ineluttabile sacrificio. Perchè la svolta dipende proprio dai narcisisti e dalla loro presa di consapevolezza. Perseverare all'infinito in un'autoflagellazione di tipo missionario/salvifico è, in un certo senso, anche quella, follia.

      Un abbraccio

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  95. Per un uomo narcisista ho trovato la forza di lasciare mio marito, mi trovavo in una situazione matrimoniale terrificante fatta di violenze ed incomprensioni duraTA quasi 20 anni ma peggiorata dopo la nascita di mio figlio. Lo scorso inverno ho incontrato questo personaggio (non so se definirlo narciso) con cui da ragazzo ho avuto una specie di relazione non ufficiale durata quasi 5 anni, io ero innamorata persa lui provava solo attrazione. E' finita quando l'amore per lui da parte mia è finito ed io mi sono rifatta una vita, purtroppo è andata male anche questa. Questa relazione è ripartita così come era comionciata tanti anni fà, poi piano piano lui ha cominciato a defilarsi alla fine ero sempre io a cercarlo, ci vedevamo solo quando decideva lui e da me pretendeva amore, invece lui continuava a dirmi di non amare e di non aver mai amato nessuna.
    Nel frattempo con me si comporta molto male, oggi come molti anni fa, pretende cose incredibili, alcune purttroppo gliele ho concesse ma a tutto c'è un limite, mi minaccia di lasciarmi se non faccio quello che mi chiede. Alla fine io ho posto un limite e lui non mi ha voluta più vedere, ogni tanto ci sentiamo al telefono, spesso l'ho incontro nella mia zona con un'altra, l'ultima volta che l'ho visto sono stata molto male, ma mi sono comportata da indifferente, dentro di me morivo. Adesso non riesco a farmene una ragione, sto veramente molto male, non so se chiamarlo e dirgli in faccia quello che penso, sono bloccata ma piango sempore, io volgio stare bene questo lo devo a mio figlio che ha sofferto anche troppo anche dalla situazione precedente con il padre.
    Sono in terapia con una psicologa assistente sociale che io avevo contattato per mio figlio (problemi scolastici ed aggrassività nei miei confronti)lei mi sta aiutanto per la situazione con mio marito da cui mi sono separata 2 mesi fa. Il mio ex marito non accetta il fatto di essere stato lasciato, pensa che io non voglio tornare con lui perchè ho quest'altra relazione oppure perchè sono innamorata di quest'altra persona, ma noi erano due anni come separati in casa, si parlava solo per litigare, ci sono stati episodi di violenza che sono sempre riuscita a neutralizzare, non lo ho mai denunciato, si è anche impossessato di miei soldi senza autorizzazione per i giochi on line. Alla fine lui era malato e dipendente dal gioco ed il mio amore per lui è finito, ormai già dalla scorsa estate avevo deciso di lasciarlo e separarmi legamente, ma ogni volta che se ne parlava lui mi minacciava. Mi insultava mi diceva che non valevo niente ne come donna nè come madre, io mi sentivo una nullità e ho passato ore di paura, non riuscivo a difendermi neanche a parole. Alla fine lo scorso inverno ho incontrato quest'altro, ero in un momento ei estrema fragilità e ci sono ricascata di nuovo. Adesso che la storia è finita io ci sto male, e penso davvero di amarlo ma come non ho mai amato nessuno, vorrei farla finita ma no posso, ho un figlio che deve essere amato.
    Cosa fare non è giusto stare così non ce la faccio proprio, sono distrutta, forse è meglio chiamarlo e dirgli tutto quello che penso, almeno per sfogarmi ma poi come starò, anche peggio forse. Voglio guarire e ritrovare me stessa ma non posso levarmi dalla testa questo amore che provo e che mi distrugge. Cosa devo fare..........

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    1. Cara amica,
      intanto hai fatto la scelta più giusta: farti seguire da un professionista. Fallo almeno una volta alla settimana.
      E' una scelta giusta perchè, al di là del fatto che hai incontrato due uomini che non ti hanno nè amata, nè valorizzata, credo che il tuo atteggiamento sia un pò di dipendenza nei loro confronti e abbia un'autostima un pò bassina. Non è "sano" amare "come non ho mai amato nessuno" chi ti ignora e non ti vuol bene profondamente. Ragion per cui, è ottima cosa che tu ti stia facendo aiutare.
      In questo momento pensa a "guarire". Pensa a te stessa e alla tua dignità, a quello che puoi dare e riucevere in una relazione alla pari, in cui l'altro ti rispetti. Dai un esempio buono a tuo figlio. Sei una donna che esige rispetto e tuo figlio, almeno lui,imparerà che una donna va rispettata.
      Non chiederti: cosa devo fare? Pretendi da te solo una piccola grande cosa, adesso: il rispetto per te stessa e la riconquista del tuo ruolo nel mondo, di donna, madre e, te lo auguro, di partner.
      Un caro saluto

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    2. Grazie per la sua risposta ne avevo proprio bisogno. In questo momento sto avendo un crollo ma spero di risalire.Non so se lo richiamerò per fare chiarezza, ma adesso non me la sento, ho paura che mi dica cose da ferirmi di più, e in questo momento sto molto male. Ma in certi momenti mi sento un po meglio e forse anche a pensarci di meno a questa persona, e quindi a dedicarmi alla mia vita e a quella di mio figlio, ma a volte pur non vedendolo è sempre nei miei pensieri. Nonostante tutto non ho mai trascurato mio figlio, sono sempre riuscita a mantenere un certo autocontrollo, ma in questo momento sento di non farcela proprio. Passerà.....

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  96. Sono l'anonima del 5 novembre. Vorrei fare una piccola riflessione: perchè parlare di abbandono del narcisista se il narcisista non abbandona? siamo ai ferri corti ormai da un anno (tra riprese e mollate in corsa, tradimenti veri o presunti). E ogni volta che il vaso è pieno e gli dico che sarebbe cosa buona e giusta per entrambi saciare stare, lui prima mi da ragione e il giorno dopo riparte alla carica. Se non sta bene con me (e non sta bene perchè ormai ci vediamo di rado)cosa gli importa "sapere che io sto la" (ipse dixit). E' la prima volta che mi parla "sinceramente" dicendo che da me vuole solo cose:aiuto, denaro, supporto psicologico, compagnia. Ma non amore.
    Apprezzo questa sincerità, che seppure dolorosamente non mi fa sentire matta. Quello che vedo e sento in lui non me lo sono inventato. C'è! Oggi piove, la domenica è orrenda. Ma per la prima volta sento un peso in meno sullo stomaco, una sorta di "riabilitazione psichica". Magra consolazione,certo...Loro non amano, vogliono pseudo-madri che non hanno mai avuto. Hanno bisogni da soddifare, non cuori da scaldare. A noi la scelta. Grazie per avermi ascoltata.

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  97. Ciao! le parole "l'abbandono del narcisista" corrispondono alla ricerca che molti effettuano su google e che consente loro di arrivare in questo blog come anche "perchè il narcisista seduce e abbandona?".
    In realtà l'abbandono può essere solo emotivo ed è doppiamente tragico, perchè hai una persona accanto, che vuole impadronirsi della tua vita, ma che non prova emozioni positive quando ti sta accanto.
    hai centrato: vogliono cose, tempo, non amore, anche se ne avrebbero molto bisogno (e non lo vogliono ammettere!).
    Grazie a te per aver scritto!!!

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    1. Si vogliono cose. invidio il loro distacco dalle emozioni. Un momento ti abbracciano e scherzano con te come se fosse l'anima complice della tua vita (ed è così, lo senti, lo percepisci, ci credi). Un attimo dopo ti parla come se stesse parlando alla voce registrata del navigatore, o quella del distributore automatico di sgarette. Ed è vero anche quello. Sei quello per loro. Hanno due cuori? due anime? Sono schizofrenici o istrionici? non so. So solo che finchè tu credi che c'è una possibilità "scelta" tra le due personalità, resti sempre invischiato a loro. La realtà è che scelta non c'è. Lui non c'è. Non ha idee proprie, ha bisogni. Tu per lui non esisti.Non sei mai esisitita. Doloroso calarsi di nuovo nella gelida realtà dopo anni passati in un mondo di pseudo fantasia dove,(diciamolo) peccando anche un pò di superbia, abbiamo passato il nostro tempo a baciare un rospo sperando che si trasformi in un principe. Doloroso,vedere il nostro sogno infranto e lui per quello che è. Senza giudizio.

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    2. Non penso di dover aggiungere altro a questa tua efficace e lucida descrizione del soggetto narcisista. Assolutamente scisso, è vero.
      Ciao e grazie!

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  98. Buonasera,cercavo su google delle esperienze che più si avvicinano alla mia,risposte alle mie domande o solo conferme. Ho conosciuto questo personaggio che mi ha subito corteggiata,valorizzata;mi diceva che ero il suo primo pensiero della mattina e l'ultimo della sera,bella..insomma,chi più ne ha più ne metta...io ovviamente diffidente come sono non ci credevo,però vedendo che in un paio di mesi questo qua non mollava ho iniziato a credere che in fondo dicesse la verità.
    Dopo circa due mesi decido di uscirci insieme;affinità,tenerezza,confidenza come con nessun altro;ci baciamo,ci coccoliamo.. Al momento del rientro a casa lui con gli occhi "sognanti" mi dice "dammi un bacio". Continuiamo a sentirci,convinta che il rapporto si stia già avviando,viste anche le belle parole dette durante la conoscenza..Iniziano già le prime discussioni,a mio avviso non così importanti,ma che lui invece inizia a prendere come "scuse"da sbattermi in faccia quando vuole farmi capire che non è detto che più in là potremmo andare d'accordo.. Comunque io lascio scorrere,credendo che all'inizio sia normale avere degli screzi e a dir la verità mi davo pure le colpe per aver fatto qualche domanda in più.
    Dopo queste incomprensioni notavo che lui diventava sempre più scontroso e antipatico,mentre all'inizio della conoscenza gli screzi li vedeva come conoscenza di carattere... Malgrado questi suoi cambiamenti,di cui mi ha sempre dato le colpe,abbiamo continuato a vederci,almeno una volta alla settimana. Sempre più freddo,iniziava a vedere difetti,sia caratteriali che fisici;addirittura al telefono mi ha consigliato di incominciare a fare attività fisica visto che mi sto avvicinando ai trent'anni...
    Io nonostante fossi offesa ho pensato che in fondo in fondo avesse ragione e ho continuato ad affezionarmi,mentre lui si staccava sempre di più.
    nemmeno una settimana fa ho chiesto un chiarimento,volevo sapere a che punto era lui sentimentalmente,gli ho detto che io più faccio sesso più mi "attacco"e soprattutto gli ho chiesto perché all'inizio fosse così presente e premuroso e ora invece pensa a tutti i suoi problemi e io lì,una piccola opzione della sua vita.
    Lui mi risponde che in questo periodo è pieno di problemi ma che se non mi manda un sms non importa,mi pensa ugualmente. E che appena può viene da me. Però non posso pretendere che il rapporto sia come l'inizio perché ora praticamente si è assestato..mah!Dopo un mese e mezzo! Morale della favola: giorni fa l'ho lasciato cuocere nel suo brodo dopo l'ennesimo paletto che lui ha messo lungo il percorso,scrivendogli: Mi spiace che tu non veda nulla di buono in me e nei miei atteggiamenti,non posso far altro che mettermi da parte. Poi ho cancellato il suo numero. Non nego che mi manchi,spero solo di aver fatto la cosa giusta. Scusate la lungaggine ma è una cosa fresca e ho bisogno di sfogarmi!

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    1. Mi viene da chiederti una cosa, così, d'impulso: T'ha richiamato?
      ma già presumo la risposta.

      la frase: "io, una piccola opzione della sua vita", dice tutto ed è emblematica dell' abbandono emotivo che il narcisista opera nei confronti dell'altro/a.

      Narcisista o meno, quest'uomo non mi pare possa soddisfare i tuoi bisogni.
      Quando una persona dice a un'altra con cui è legato sentimentalmente: "Scusa se sono distante, ma ho un sacco di problemi" bisogna chiedersi: ma chi sono io, allora? Un hobby? Se due persone vogliono costruire qualcosa insieme, al di là dell'affinità sessuale, devono condividere anche i problemi.

      In bocca al lupo, cara amica. Vedrai, troverai qualcuno con un'idea più matura dell'amore.

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    2. Grazie mille per aver risposto.
      Si appunto,dopo appena un mese e mezzo di "relazione"ho voluto incontrarlo per fare il punto della situazione. E' arrivato anche a dire che non importa se per ora non abbiamo lo stesso livello di coinvolgimento,perché in futuro potremmo scoprire di poter stare insieme;praticamente io ora sarei in prova. Però io non ci sto a queste sue richieste,perché devo adeguarmi solo io? L'ultima volta in cui ci siamo sentiti gli ho detto che ritengo di essere una bella ragazza,intelligente e con la testa sulle spalle (aggettivi che lui stesso mi dava ma che ora sembrano spariti) e quindi non posso accontentarmi delle briciole;quindi è il caso che mi faccia da parte.
      Domanda: Faccio bene a pensare che sia un narcisista? A me pare proprio di si,me ne accorgo anche mentre leggo i commenti su questo blog.
      Grazie mille e a presto!

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